Il tema della sostenibilità è oggi al centro di un dibattito che si va progressivamente articolando e arricchendo, mettendone in luce la complessità e sottolineando la necessità di un approccio olistico ed ecosistemico (Bhattacharjee & Debnath, 2022; Hinzen & Schmitt 2016; Leicht, Heiss & Byun, 2018; Lundvall & Fröberg, 2022; Malavasi, 2020; Stein et alii, 2022). L’emergenza ecologica che oggi stiamo vivendo prende le mosse dai vecchi paradigmi che per anni hanno visto nell’ambiente una risorsa da cui attingere per soddisfare i propri bisogni. È attraverso l’educazione e la formazione, che la comunità può sradicare quei comportamenti inadeguati e dannosi e promuovere far una etica della responsabilità per prendere coscienza delle conseguenze delle azioni dell’uomo e innescare la solidarietà tra uomo e biosfera (Biagoli et al., 2022, p. 3). Con l’introduzione dell’obbligatorietà dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione, sancita dalla legge n.92 del 20 agosto 2019, si offre un’opportunità per dare avvio ad un dialogo sul tema della cura dell’ambiente, che includa tutti i campi del sapere e della vita dal singolo cittadino alle grandi comunità. Iniziare a preoccuparsi dell’educazione in, con e per l’ambiente significa progettare la società futura e il futuro per la società (Birbes, 2014). La sostenibilità, infatti, non è una questione puramente ambientale: l’Agenda 2030 muove le mosse verso lo sviluppo globale e la realizzazione personale, a partire dalla libertà/possibilità di mettere in azione i propri apprendimenti per il pieno di compimento di sé stesso (Costa, 2022). Tra i 17 obiettivi dell'Agenda quello che appare più direttamente riferibile all’ambito della formazione, dell’educazione e dell’istruzione è l’obiettivo 4, finalizzato ad «assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti, chiamata a contribuire a favorire la consapevolezza dell'interdipendenza tra ambiente naturale e azione umana in una prospettiva di lifelong learning» (Del Gobbo, 2021). Nel presente contributo si riportano i risultati dell’analisi SWOT di buone pratiche educative sul tema dell’educazione ambientale svolte nel territorio siciliano dal 2000 ad oggi. L’analisi SWOT si inserisce in un processo più ampio di elaborazione e validazione di nuove pratiche didattiche innovative e sostenibili in linea con l’Agenda 2030 nell’ambito del progetto transnazionale EdEn-Med, che coinvolge la Sicilia occidentale e la Tunisia, allo scopo di rendere il Mediterraneo una risorsa sostenibile. I dati emersi dall’analisi hanno consentito di individuare punti di forza e criticità relativi alle pratiche dell’educazione ambientale. Su questo aspetto, nello specifico, si vuole evidenziare ciò che è stato già raggiunto in questi anni e su cosa bisogna ancora lavorare per poter raggiungere gli obiettivi 4 Istruzione di qualità, 11 Città e comunità sostenibili, 13 Lotta contro il cambiamento climatico; 14 Vita sott’acqua e 15 Vita sulla terra, che l’Agenda 2030 propone.

Lucia Maniscalco, Martina Albanese (2024). ll Mediterraneo una risorsa sostenibile: Swot Analysis sulle pratiche di educazione ambientale. In V. Boffo, P. Malavasi, G. Del Gobbo (a cura di), Dare la parola: professionalità pedagogiche, educative e formative. A 100 anni dalla nascita di don Milani (pp. 647-653). Pensa Multimedia.

ll Mediterraneo una risorsa sostenibile: Swot Analysis sulle pratiche di educazione ambientale

Lucia Maniscalco;Martina Albanese
2024-01-01

Abstract

Il tema della sostenibilità è oggi al centro di un dibattito che si va progressivamente articolando e arricchendo, mettendone in luce la complessità e sottolineando la necessità di un approccio olistico ed ecosistemico (Bhattacharjee & Debnath, 2022; Hinzen & Schmitt 2016; Leicht, Heiss & Byun, 2018; Lundvall & Fröberg, 2022; Malavasi, 2020; Stein et alii, 2022). L’emergenza ecologica che oggi stiamo vivendo prende le mosse dai vecchi paradigmi che per anni hanno visto nell’ambiente una risorsa da cui attingere per soddisfare i propri bisogni. È attraverso l’educazione e la formazione, che la comunità può sradicare quei comportamenti inadeguati e dannosi e promuovere far una etica della responsabilità per prendere coscienza delle conseguenze delle azioni dell’uomo e innescare la solidarietà tra uomo e biosfera (Biagoli et al., 2022, p. 3). Con l’introduzione dell’obbligatorietà dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione, sancita dalla legge n.92 del 20 agosto 2019, si offre un’opportunità per dare avvio ad un dialogo sul tema della cura dell’ambiente, che includa tutti i campi del sapere e della vita dal singolo cittadino alle grandi comunità. Iniziare a preoccuparsi dell’educazione in, con e per l’ambiente significa progettare la società futura e il futuro per la società (Birbes, 2014). La sostenibilità, infatti, non è una questione puramente ambientale: l’Agenda 2030 muove le mosse verso lo sviluppo globale e la realizzazione personale, a partire dalla libertà/possibilità di mettere in azione i propri apprendimenti per il pieno di compimento di sé stesso (Costa, 2022). Tra i 17 obiettivi dell'Agenda quello che appare più direttamente riferibile all’ambito della formazione, dell’educazione e dell’istruzione è l’obiettivo 4, finalizzato ad «assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti, chiamata a contribuire a favorire la consapevolezza dell'interdipendenza tra ambiente naturale e azione umana in una prospettiva di lifelong learning» (Del Gobbo, 2021). Nel presente contributo si riportano i risultati dell’analisi SWOT di buone pratiche educative sul tema dell’educazione ambientale svolte nel territorio siciliano dal 2000 ad oggi. L’analisi SWOT si inserisce in un processo più ampio di elaborazione e validazione di nuove pratiche didattiche innovative e sostenibili in linea con l’Agenda 2030 nell’ambito del progetto transnazionale EdEn-Med, che coinvolge la Sicilia occidentale e la Tunisia, allo scopo di rendere il Mediterraneo una risorsa sostenibile. I dati emersi dall’analisi hanno consentito di individuare punti di forza e criticità relativi alle pratiche dell’educazione ambientale. Su questo aspetto, nello specifico, si vuole evidenziare ciò che è stato già raggiunto in questi anni e su cosa bisogna ancora lavorare per poter raggiungere gli obiettivi 4 Istruzione di qualità, 11 Città e comunità sostenibili, 13 Lotta contro il cambiamento climatico; 14 Vita sott’acqua e 15 Vita sulla terra, che l’Agenda 2030 propone.
2024
9791255681304
Lucia Maniscalco, Martina Albanese (2024). ll Mediterraneo una risorsa sostenibile: Swot Analysis sulle pratiche di educazione ambientale. In V. Boffo, P. Malavasi, G. Del Gobbo (a cura di), Dare la parola: professionalità pedagogiche, educative e formative. A 100 anni dalla nascita di don Milani (pp. 647-653). Pensa Multimedia.
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