La coltivazione del mango in ambiente protetto si diffonde sempre più nel bacino del Mediterraneo, dove la specie incontra spesso condizioni climatiche sfavorevoli e che non rispecchiano quelle dei suoi areali di origine. Oltre alla coltivazione in serra fredda, sono stati recentemente sperimentati altri metodi di coltivazione protetta come la coltivazione sotto rete antigrandine o ombreggiante, o i film plastici a copertura parziale. Questi sistemi offrono una protezione dagli eventi atmosferici estremi sia d’inverno che durante le calde e secche estati mediterranee. In questo studio, ci siamo concentrati sul valutare l’effetto della presenza di due sistemi di protezioni, consistenti in una rete ombreggiante al 20% e in un film plastico posto al di sopra della fascia produttiva degli alberi, sulla varietà di mango Kensington Pride coltivata nella costa nord-orientale siciliana. In particolare, ci siamo chiesti se la presenza di questi sistemi di protezione inficiasse il processo di colorazione del frutto di mango, la sua qualità finale e l’attività fotosintetica delle piante. Pertanto, abbiamo sviluppato un metodo innovativo per la misurazione del colore del frutto di mango durante la sua crescita, effettuato misure dell’attività fotosintetica durante l’estate e misurato le principali caratteristiche qualitative del frutto alla raccolta, il tutto monitorando le condizioni climatiche all’interno dei frutteti interessati dai trattamenti. Non sono emerse differenze significative tra i trattamenti e il controllo per quanto riguarda la colorazione dei frutti e la loro qualità finale. Si è osservato che le piante coltivate all’interno dei sistemi di protezione, invece, mantengono un tasso di fotosintesi stabile col decrescere delle temperature alla fine dell’estate, quando invece lo stesso si abbassa nelle piante del controllo coltivate in pieno campo. I risultati ottenuti confermano che la presenza di sistemi di protezione come quelli osservati, pensati per proteggere il frutteto durante tutto l’anno, non è causa di alterazioni significative della fisiologia del frutto o delle foglie, almeno durante il periodo più caldo dell’anno. Ricerca finanziata nell’ambito del progetto Innovazioni genetiche, colturali e post-raccolta per la filiera del mango in Sicilia INNO.M.A.M. - PSR Sicilia 2014/2020 sottomisura 16.1.

Dario Scuderi, Giovanni Gugliuzza, Federico Priola, Alessandro Ruggeri, Giuseppe Sortino, Vittorio Farina (2023). La coltivazione sotto rete o film plastico a copertura parziale non altera l’attività fotosintetica o i tratti qualitativi del mango “Kensington Pride”. In G.L. Beccaro, A. Ertani, V. Scariot (a cura di), Acta Italus Hortus - Riassunti dei lavori XIV Giornate Scientifiche SOI (pp. 23-23). Firenze : Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI).

La coltivazione sotto rete o film plastico a copertura parziale non altera l’attività fotosintetica o i tratti qualitativi del mango “Kensington Pride”

Dario Scuderi
Primo
;
Giovanni Gugliuzza;Alessandro Ruggeri;Giuseppe Sortino;Vittorio Farina
Ultimo
2023-01-01

Abstract

La coltivazione del mango in ambiente protetto si diffonde sempre più nel bacino del Mediterraneo, dove la specie incontra spesso condizioni climatiche sfavorevoli e che non rispecchiano quelle dei suoi areali di origine. Oltre alla coltivazione in serra fredda, sono stati recentemente sperimentati altri metodi di coltivazione protetta come la coltivazione sotto rete antigrandine o ombreggiante, o i film plastici a copertura parziale. Questi sistemi offrono una protezione dagli eventi atmosferici estremi sia d’inverno che durante le calde e secche estati mediterranee. In questo studio, ci siamo concentrati sul valutare l’effetto della presenza di due sistemi di protezioni, consistenti in una rete ombreggiante al 20% e in un film plastico posto al di sopra della fascia produttiva degli alberi, sulla varietà di mango Kensington Pride coltivata nella costa nord-orientale siciliana. In particolare, ci siamo chiesti se la presenza di questi sistemi di protezione inficiasse il processo di colorazione del frutto di mango, la sua qualità finale e l’attività fotosintetica delle piante. Pertanto, abbiamo sviluppato un metodo innovativo per la misurazione del colore del frutto di mango durante la sua crescita, effettuato misure dell’attività fotosintetica durante l’estate e misurato le principali caratteristiche qualitative del frutto alla raccolta, il tutto monitorando le condizioni climatiche all’interno dei frutteti interessati dai trattamenti. Non sono emerse differenze significative tra i trattamenti e il controllo per quanto riguarda la colorazione dei frutti e la loro qualità finale. Si è osservato che le piante coltivate all’interno dei sistemi di protezione, invece, mantengono un tasso di fotosintesi stabile col decrescere delle temperature alla fine dell’estate, quando invece lo stesso si abbassa nelle piante del controllo coltivate in pieno campo. I risultati ottenuti confermano che la presenza di sistemi di protezione come quelli osservati, pensati per proteggere il frutteto durante tutto l’anno, non è causa di alterazioni significative della fisiologia del frutto o delle foglie, almeno durante il periodo più caldo dell’anno. Ricerca finanziata nell’ambito del progetto Innovazioni genetiche, colturali e post-raccolta per la filiera del mango in Sicilia INNO.M.A.M. - PSR Sicilia 2014/2020 sottomisura 16.1.
2023
Mangifera indica, frutticoltura tropicale, frutticoltura protetta, colorazione dei frutti, fotosintesi
978-88-32054-05-7
Dario Scuderi, Giovanni Gugliuzza, Federico Priola, Alessandro Ruggeri, Giuseppe Sortino, Vittorio Farina (2023). La coltivazione sotto rete o film plastico a copertura parziale non altera l’attività fotosintetica o i tratti qualitativi del mango “Kensington Pride”. In G.L. Beccaro, A. Ertani, V. Scariot (a cura di), Acta Italus Hortus - Riassunti dei lavori XIV Giornate Scientifiche SOI (pp. 23-23). Firenze : Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/600833
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