Il presente lavoro si colloca nell'ambito degli studi sulle differenze e sulle diversità educative e si inquadra nel contesto scolastico italiano. Attraverso un approccio interdisciplinare, vengono indagati i fenomeni del razzismo, dell'abilismo e delle forme di discriminazione radicate nel sistema educativo, mettendone in luce le matrici storico-culturali e le implicazioni pedagogiche, mediante l’uso delle lenti teoriche dei Disability Studies e dei Disability Critical Race Studies (DisCrit). Nonostante una vasta diversificazione, i Disability Studies condividono un approccio critico al modello medico delle disabilità, considerando quest'ultima non come una caratteristica individuale derivante direttamente dalla menomazione, ma come risultato di fattori sociali; un'analisi critica del linguaggio normativo e sociale legato al concetto di deficit, esaminando il linguaggio normativo e le pratiche istituzionali che causano esclusione e promuovendo l'emancipazione attraverso una prospettiva centrata sui diritti (Medeghini et. alii, 2013). Questi studi sottolineano il ruolo cruciale dell'educazione come strumento per la trasformazione sociale. Nonostante il potenziale dell'educazione, spesso questo non viene pienamente realizzato a vantaggio delle persone e delle comunità. Utilizzare l'educazione per la trasformazione sociale significa sfidare lo status quo e promuovere principi come l'equità e i diritti umani. Freire sostiene che dobbiamo attivamente cambiare il mondo, non solo adattarci ad esso (1967, pp. 34-36). Con questo intento, l'educazione costruisce il futuro e ci spinge anche ad affrontare le disuguaglianze, garantendo pari opportunità per tutti, senza discriminazioni. All’educazione il compito di emancipare le persone, non solo riconoscendo le sfide che limitano lo sviluppo individuale e collettivo, ma anche promuovendo azioni concrete per aumentare la consapevolezza e favorire il cambiamento. Partendo dalle sollecitazioni offerte dai Disability Studies e dai Disability Critical Race Studies (DisCrit), in ordine all’adozione di un approccio sistemico e relazionale all'insegnamento che valorizzi le differenze e promuova la partecipazione di tutti, nel presente contributo, viene delineato il profilo dell'insegnante inclusivo la cui expertise si articola in: a) attivazione di cambiamento culturale; c) facilitazione di processi inclusivi "dal basso"; d) promozione di metodologie didattiche innovative; d) comunicazione demedicalizzata e non discriminante.
Ilaria Scolaro (2025). L’insegnante inclusivo tra Disability Studies e Disability Critical Race Studies. In L’insegnante inclusivo tra Disability Studies e Disability Critical Race Studies.
L’insegnante inclusivo tra Disability Studies e Disability Critical Race Studies
Ilaria Scolaro
2025-06-01
Abstract
Il presente lavoro si colloca nell'ambito degli studi sulle differenze e sulle diversità educative e si inquadra nel contesto scolastico italiano. Attraverso un approccio interdisciplinare, vengono indagati i fenomeni del razzismo, dell'abilismo e delle forme di discriminazione radicate nel sistema educativo, mettendone in luce le matrici storico-culturali e le implicazioni pedagogiche, mediante l’uso delle lenti teoriche dei Disability Studies e dei Disability Critical Race Studies (DisCrit). Nonostante una vasta diversificazione, i Disability Studies condividono un approccio critico al modello medico delle disabilità, considerando quest'ultima non come una caratteristica individuale derivante direttamente dalla menomazione, ma come risultato di fattori sociali; un'analisi critica del linguaggio normativo e sociale legato al concetto di deficit, esaminando il linguaggio normativo e le pratiche istituzionali che causano esclusione e promuovendo l'emancipazione attraverso una prospettiva centrata sui diritti (Medeghini et. alii, 2013). Questi studi sottolineano il ruolo cruciale dell'educazione come strumento per la trasformazione sociale. Nonostante il potenziale dell'educazione, spesso questo non viene pienamente realizzato a vantaggio delle persone e delle comunità. Utilizzare l'educazione per la trasformazione sociale significa sfidare lo status quo e promuovere principi come l'equità e i diritti umani. Freire sostiene che dobbiamo attivamente cambiare il mondo, non solo adattarci ad esso (1967, pp. 34-36). Con questo intento, l'educazione costruisce il futuro e ci spinge anche ad affrontare le disuguaglianze, garantendo pari opportunità per tutti, senza discriminazioni. All’educazione il compito di emancipare le persone, non solo riconoscendo le sfide che limitano lo sviluppo individuale e collettivo, ma anche promuovendo azioni concrete per aumentare la consapevolezza e favorire il cambiamento. Partendo dalle sollecitazioni offerte dai Disability Studies e dai Disability Critical Race Studies (DisCrit), in ordine all’adozione di un approccio sistemico e relazionale all'insegnamento che valorizzi le differenze e promuova la partecipazione di tutti, nel presente contributo, viene delineato il profilo dell'insegnante inclusivo la cui expertise si articola in: a) attivazione di cambiamento culturale; c) facilitazione di processi inclusivi "dal basso"; d) promozione di metodologie didattiche innovative; d) comunicazione demedicalizzata e non discriminante.| File | Dimensione | Formato | |
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