Il progetto (con Gisella Pizzuto, 2009-2011) è consistito nel recupero riconfigurativo, ai fini abitativi, degli elementi residui di un’antica masseria localizzata nella campagna di Portella di Mare, nei pressi di Palermo. La nuova casa si manifesta come un’architettura ‘solida’, ‘pesante’, con un forte radicamento al suolo ed appare realizzata attraverso la sottrazione e lo scavo nella consistenza del volume che la definisce. Ogni spazio domestico, anche il più interno, si segnala all’esterno attraverso i volumi emergenti dalla copertura: dalla cupola del soggiorno ai molteplici lucernari. Il ricorrere alla purezza delle forme e all’uso di chiari principi compositivi è teso alla generazione di una architettura ‘silente’, espressione di effigi poetiche di gravità e orizzontalità, cultura e natura, materialità e ‘luce’. Un’architettura in cui gesti e procedimenti sono riportati a una loro essenzialità intesa quale tentativo del recupero di un vissuto, di una memoria ancestrale e di un ordine primigenio, ‘mitico’.
Di Benedetto, G. (2024). Materialità e luce. In L. Cardani, A. Korolija, A. Salihbegovic, G. Semprebon, A. Tognon, V. Tolve (a cura di), Traiettorie. Il progetto di Architettura tra pensiero e pratica. ProArch Atlas (pp. 180-181). Roma : ProArch.
Materialità e luce
Di Benedetto, Giuseppe
2024-11-01
Abstract
Il progetto (con Gisella Pizzuto, 2009-2011) è consistito nel recupero riconfigurativo, ai fini abitativi, degli elementi residui di un’antica masseria localizzata nella campagna di Portella di Mare, nei pressi di Palermo. La nuova casa si manifesta come un’architettura ‘solida’, ‘pesante’, con un forte radicamento al suolo ed appare realizzata attraverso la sottrazione e lo scavo nella consistenza del volume che la definisce. Ogni spazio domestico, anche il più interno, si segnala all’esterno attraverso i volumi emergenti dalla copertura: dalla cupola del soggiorno ai molteplici lucernari. Il ricorrere alla purezza delle forme e all’uso di chiari principi compositivi è teso alla generazione di una architettura ‘silente’, espressione di effigi poetiche di gravità e orizzontalità, cultura e natura, materialità e ‘luce’. Un’architettura in cui gesti e procedimenti sono riportati a una loro essenzialità intesa quale tentativo del recupero di un vissuto, di una memoria ancestrale e di un ordine primigenio, ‘mitico’.File | Dimensione | Formato | |
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