Il “Rovello bianco”, conosciuto localmente come “Greco muscio” nuovo vitigno autoctono campano è stato oggetto di uno studio triennale (2004-2005) considerando il “Fiano” come varietà di riferimento. L’analisi molecolare mediante marcatori micro satelliti (SSR) ne ha stabilito l’unicità del profilo genetico. La valutazione agronomica è stata ottenuta attraverso annuali e sistematici rilievi, effettuati su 50 piante di 5 anni di età, registrando da parte del “Rovello bianco” un più basso vigore vegetativo rispetto al “Fiano” e una buona resistenza alle più diffuse fitopatie. Ben distinta dal vino “Fiano” è risultata invece la componente organica volatile. Principalmente alcoli isoamilici quali 3+2-metil-1-butanolo e terpeni ovvero linalolo e geraniolo hanno delineato un quadro aromatico dei vini incentrato su sentori erbaceo-floreali nonché agrumati. Lo studio dell’ecologia microbica in vigna, mediante analisi RAPD-PCR e sequenziamento parziale del 26S rDNA, ha rivelato la presenza di Saccharomyces spp., Candida spp. e altre differenti specie blastomicetiche d’interesse enologico. Pertanto, i risultati hanno dimostrato come il vitigno “Rovello bianco” possa esprimersi mediante vini di qualità, serratamente legati al territorio di origine.

Francesca, N., Monaco, A., Romano, R., Lonardo, E., de Simone M, Moschetti G (2009). Rovello bianco, caratterizzazione di un vitigno autoctono campano. VIGNEVINI, 4, 106-111.

Rovello bianco, caratterizzazione di un vitigno autoctono campano.

FRANCESCA, Nicola;MOSCHETTI, Giancarlo
2009-01-01

Abstract

Il “Rovello bianco”, conosciuto localmente come “Greco muscio” nuovo vitigno autoctono campano è stato oggetto di uno studio triennale (2004-2005) considerando il “Fiano” come varietà di riferimento. L’analisi molecolare mediante marcatori micro satelliti (SSR) ne ha stabilito l’unicità del profilo genetico. La valutazione agronomica è stata ottenuta attraverso annuali e sistematici rilievi, effettuati su 50 piante di 5 anni di età, registrando da parte del “Rovello bianco” un più basso vigore vegetativo rispetto al “Fiano” e una buona resistenza alle più diffuse fitopatie. Ben distinta dal vino “Fiano” è risultata invece la componente organica volatile. Principalmente alcoli isoamilici quali 3+2-metil-1-butanolo e terpeni ovvero linalolo e geraniolo hanno delineato un quadro aromatico dei vini incentrato su sentori erbaceo-floreali nonché agrumati. Lo studio dell’ecologia microbica in vigna, mediante analisi RAPD-PCR e sequenziamento parziale del 26S rDNA, ha rivelato la presenza di Saccharomyces spp., Candida spp. e altre differenti specie blastomicetiche d’interesse enologico. Pertanto, i risultati hanno dimostrato come il vitigno “Rovello bianco” possa esprimersi mediante vini di qualità, serratamente legati al territorio di origine.
2009
Francesca, N., Monaco, A., Romano, R., Lonardo, E., de Simone M, Moschetti G (2009). Rovello bianco, caratterizzazione di un vitigno autoctono campano. VIGNEVINI, 4, 106-111.
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