Con questo articolo intendo mostrare quali possano essere le interazioni che intercorrono tra due elementi fondamentali dello spazio urbano, il suolo e l’illuminazione, nel definire il senso di un luogo. Generalmente considerate due presenze “ovvie”, quanto meno scarsamente problematiche se non a livello di mera funzionalità pratica (soprattutto nel caso della pavimentazione) in questo lavoro vengono considerate come elementi fondanti del funzionamento semiotico dello spazio urbano. Con l’esame di un caso, quello di un’importante piazza della città di Palermo, piazza Politeama, voglio dimostrare come le condizioni di illuminazione e l’organizzazione del suolo di un preciso luogo siano in grado di farne emergere i principali significati sociali (significati eventualmente rinegoziati dalle pratiche collettive). A partire dal riconoscimento dell’importanza sociale che piazza Politeama svolge nelle pratiche di frequentazione cittadina, si punterà molto proprio sulla relazione tra la configurazione della piazza stessa e suoi utilizzi nei vari momenti del giorno e della sera. Emergerà che, se, da un lato, la sua pavimentazione pedonale svolge un ruolo centrale nel definire uno spazio aperto, pubblico, collettivo, di libertà, d’altro canto, il sistema di illuminazione della piazza disperde tale funzione universalizzante in favore di altri tipi di fruizione della piazza stessa, che ne fanno perdere però il principale ruolo socializzante (valori di socialità vs. valori commerciali; valori culturali vs valori della sicurezza). Da punto cospicuo tra i luoghi di socializzazione urbani, piazza Politeama si trasforma quotidianamente in un punto quasi anonimo, ciclicamente desemantizzato in favore di altri.
ilaria ventura bordenca (2010). Luci e ombre sulla piazza. Cicliche trasformazioni di uno spazio pubblico. TECNOSCIENZA, 1(2), 91-119.
Luci e ombre sulla piazza. Cicliche trasformazioni di uno spazio pubblico
ilaria ventura bordenca
2010-01-01
Abstract
Con questo articolo intendo mostrare quali possano essere le interazioni che intercorrono tra due elementi fondamentali dello spazio urbano, il suolo e l’illuminazione, nel definire il senso di un luogo. Generalmente considerate due presenze “ovvie”, quanto meno scarsamente problematiche se non a livello di mera funzionalità pratica (soprattutto nel caso della pavimentazione) in questo lavoro vengono considerate come elementi fondanti del funzionamento semiotico dello spazio urbano. Con l’esame di un caso, quello di un’importante piazza della città di Palermo, piazza Politeama, voglio dimostrare come le condizioni di illuminazione e l’organizzazione del suolo di un preciso luogo siano in grado di farne emergere i principali significati sociali (significati eventualmente rinegoziati dalle pratiche collettive). A partire dal riconoscimento dell’importanza sociale che piazza Politeama svolge nelle pratiche di frequentazione cittadina, si punterà molto proprio sulla relazione tra la configurazione della piazza stessa e suoi utilizzi nei vari momenti del giorno e della sera. Emergerà che, se, da un lato, la sua pavimentazione pedonale svolge un ruolo centrale nel definire uno spazio aperto, pubblico, collettivo, di libertà, d’altro canto, il sistema di illuminazione della piazza disperde tale funzione universalizzante in favore di altri tipi di fruizione della piazza stessa, che ne fanno perdere però il principale ruolo socializzante (valori di socialità vs. valori commerciali; valori culturali vs valori della sicurezza). Da punto cospicuo tra i luoghi di socializzazione urbani, piazza Politeama si trasforma quotidianamente in un punto quasi anonimo, ciclicamente desemantizzato in favore di altri.File | Dimensione | Formato | |
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