Le città sono da sempre state luogo di produzione e di relazioni sociali e territoriali. Non si può considerare la città semplicemente come un elemento fisico fine a se stesso. Oggi le città stanno attraversando processi repentini di cambiamento, esse diventano luogo di scambio e di fruizione di dati, creazione di reti tramite l’infrastruttura digitale e le tecnologie open source. I cittadini, per mezzo della digitalizzazione si riappropriano dello spazio urbano cambiando il modo di concepirlo e di viverlo quasi come se fosse un gioco. I processi partecipativi divengono sempre più frequenti, strettamente legati alle pratiche di pianificazione urbanistica e in molti casi devono obbligatoriamente essere tenuti in considerazione. Già il P.R.G. (Piano Regolatore Generale) 2025 del Comune di Palermo si prefigge come obiettivo quello di essere un piano, oltre che a consumo suolo zero, un piano dedito alla partecipazione attiva dei cittadini. Questo però, in parte, risulta vero a livello teorico ma viene meno a livello pratico. Si vuole proporre dunque un processo partecipativo digitale a scala di quartiere che soddisfi le reali esigenze degli abitanti. In un panorama vasto come quello della realtà aumentata la e-participation riesce ad essere un metodo efficiente nella progettazione degli spazi urbani di una città. Si è cercato dunque di raccogliere più feedback possibili, tramite anche l’utilizzo di tecniche qualitative, utili alla progettazione urbanistica a scala di quartiere e secondariamente a scala territoriale.
Cuva, A., Picone, M., Mazzullo, B. (2017). La partecipazione digitale per una visione nuova delle città. In URBANISTICA E/È AZIONE PUBBLICA. LA RESPONSABILITÀ DELLA PROPOSTA (pp. 1731-1737).
La partecipazione digitale per una visione nuova delle città
Picone, Marco
;
2017-01-01
Abstract
Le città sono da sempre state luogo di produzione e di relazioni sociali e territoriali. Non si può considerare la città semplicemente come un elemento fisico fine a se stesso. Oggi le città stanno attraversando processi repentini di cambiamento, esse diventano luogo di scambio e di fruizione di dati, creazione di reti tramite l’infrastruttura digitale e le tecnologie open source. I cittadini, per mezzo della digitalizzazione si riappropriano dello spazio urbano cambiando il modo di concepirlo e di viverlo quasi come se fosse un gioco. I processi partecipativi divengono sempre più frequenti, strettamente legati alle pratiche di pianificazione urbanistica e in molti casi devono obbligatoriamente essere tenuti in considerazione. Già il P.R.G. (Piano Regolatore Generale) 2025 del Comune di Palermo si prefigge come obiettivo quello di essere un piano, oltre che a consumo suolo zero, un piano dedito alla partecipazione attiva dei cittadini. Questo però, in parte, risulta vero a livello teorico ma viene meno a livello pratico. Si vuole proporre dunque un processo partecipativo digitale a scala di quartiere che soddisfi le reali esigenze degli abitanti. In un panorama vasto come quello della realtà aumentata la e-participation riesce ad essere un metodo efficiente nella progettazione degli spazi urbani di una città. Si è cercato dunque di raccogliere più feedback possibili, tramite anche l’utilizzo di tecniche qualitative, utili alla progettazione urbanistica a scala di quartiere e secondariamente a scala territoriale.File | Dimensione | Formato | |
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