Obiettivo. Scopo dello studio era valutare l’elasticità del tendine del sovraspinato nella spalla sintomatica di pazienti con sospetto clinico di rottura unilaterale della cuffia dei rotatori, e comparare i reperti riscontrati con quelli dell’ecografia convenzionale (ultrasound, US) e della risonanza magnetica (RM). Metodi. Nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2009 sono state esaminate da un radiologo entrambe le spalle di 58 pazienti (età media: 46 anni; range 32-58 anni) sia con modulo elastosonografico in real-time che in B-mode tramite uno stesso ecografo (EUB - Hitachi 7500), usando una sonda lineare a elevata frequenza (13 MHz). L’elasticità delle fibre tendinee del sovraspinato è stata valutata mediante uno score semiquantitativo di colori differenti rappresentanti tessuto rigido (blu) e tessuto via via più elastico (verde, giallo, rosso). I reperti riscontrati con elastosonografia ed ecografia convenzionale sono stati valutati separatamente da un secondo radiologo e quelli della spalla affetta comparati successivamente con quelli riscontrati a un esame RM eseguito in un arco temporale compreso tra 2 e 4 settimane dopo l’esame ecografico. L’esame RM è stato valutato da un terzo radiologo in cieco sul risultato dell’esame ecografico precedentemente eseguito. Risultati. Usando come gold-standard l’esame RM, l’elastosonografia ha correttamente diagnosticato in sette pazienti una lesione parziale rilevata come semplice tendinosi dall’esame B-mode verosimilmente a causa della presenza di tessuto di granulazione intralesionale ad ecostruttura simile a quella del tendine circostante. Inoltre, tre casi di lesione intratendinea riscontrati con l’US sono risultati essere, sia all’elastosonografia che alla RM, una lesione a tutto spessore. In tutti i casi (58/58) i reperti dell’esame RM hanno confermato quelli dell’elastosonografia, anche se in alcuni casi l’ampiezza della lesione appariva maggiore in RM, presumibilmente a causa dell’elevato segnale aggiuntivo dato dall’edema perilesionale. Conclusioni. L’esame elastosonografico è un metodo sensibile per la diagnosi di lesioni del tendine del sovraspinato, in particolare di quelle parziali e a tutto spessore su base degenerativa.
Francavilla, G., Sutera, R., Iovane, A., Candela, F., La Tona, G., Peritore, G., et al. (2012). Valutazione delle lesioni focali del tendine del sovraspinato con elastosonografia: confronto con ecografia B-mode e risonanza magnetica: esperienza personale. MEDICINA DELLO SPORT, 65, 513-525.
Valutazione delle lesioni focali del tendine del sovraspinato con elastosonografia: confronto con ecografia B-mode e risonanza magnetica: esperienza personale.
FRANCAVILLA, Giuseppe;SUTERA, Raffaello;IOVANE, Angelo;LA TONA, Giuseppe;SANFILIPPO, Antonino;D'ARIENZO, Michele;MIDIRI, Massimo
2012-01-01
Abstract
Obiettivo. Scopo dello studio era valutare l’elasticità del tendine del sovraspinato nella spalla sintomatica di pazienti con sospetto clinico di rottura unilaterale della cuffia dei rotatori, e comparare i reperti riscontrati con quelli dell’ecografia convenzionale (ultrasound, US) e della risonanza magnetica (RM). Metodi. Nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2009 sono state esaminate da un radiologo entrambe le spalle di 58 pazienti (età media: 46 anni; range 32-58 anni) sia con modulo elastosonografico in real-time che in B-mode tramite uno stesso ecografo (EUB - Hitachi 7500), usando una sonda lineare a elevata frequenza (13 MHz). L’elasticità delle fibre tendinee del sovraspinato è stata valutata mediante uno score semiquantitativo di colori differenti rappresentanti tessuto rigido (blu) e tessuto via via più elastico (verde, giallo, rosso). I reperti riscontrati con elastosonografia ed ecografia convenzionale sono stati valutati separatamente da un secondo radiologo e quelli della spalla affetta comparati successivamente con quelli riscontrati a un esame RM eseguito in un arco temporale compreso tra 2 e 4 settimane dopo l’esame ecografico. L’esame RM è stato valutato da un terzo radiologo in cieco sul risultato dell’esame ecografico precedentemente eseguito. Risultati. Usando come gold-standard l’esame RM, l’elastosonografia ha correttamente diagnosticato in sette pazienti una lesione parziale rilevata come semplice tendinosi dall’esame B-mode verosimilmente a causa della presenza di tessuto di granulazione intralesionale ad ecostruttura simile a quella del tendine circostante. Inoltre, tre casi di lesione intratendinea riscontrati con l’US sono risultati essere, sia all’elastosonografia che alla RM, una lesione a tutto spessore. In tutti i casi (58/58) i reperti dell’esame RM hanno confermato quelli dell’elastosonografia, anche se in alcuni casi l’ampiezza della lesione appariva maggiore in RM, presumibilmente a causa dell’elevato segnale aggiuntivo dato dall’edema perilesionale. Conclusioni. L’esame elastosonografico è un metodo sensibile per la diagnosi di lesioni del tendine del sovraspinato, in particolare di quelle parziali e a tutto spessore su base degenerativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.