The residential care for children can be conceived as «experiential fields», places of shared experience, where, in the here and now of the everyday life and in the interweaving of stories, experiences, cultures, world views, predispositions and other needs, the «inhabitants» of the residential context (children and educators) weave the complex relational networks. Staring from this approach, the interest that drove the research project and the intervention here presented is the exploration of these experiential fields and the way in which they work, defining the setting of clinical work and training in which to open pathways of transformation. About the evaluation of the clinical work and the quality of services offered to children in residential care, this project aims to deepen the knowledge of people living in the residential context (children and operators), focusing the attention on their relational world and on the ways in which actions and relationships are intertwined and trigger processes of change. In this contribution we will focus a) on the self and family representations; b) on the interpersonal relationships and c) on their change over time, of the children hosted in three residential care in Palermo. The observation was conducted with a multi-method, using different theoretic matrices tools: the DSSVF (Symbolic Drawing of Family Life Area, Gilli, Greco, Regalia, Banzatti, 1992; Gozzoli, Tamanza, 1998), the IRT (Interpersonal Relationanships Test; Bracken, 1993) and the TMA (Bracken, 1992). The results for the re-test show changes and different trends in the responses of subjects in the three residential care for children involved in this research project.
Le comunità residenziali possono essere concepite come “campi esperienziali”, luoghi di esperienza condivisa all’interno dei quali, nel qui e ora della quotidianità e nell’intreccio di storie, esperienze, culture, visioni del mondo, orientamenti e bisogni diversi, gli “abitanti” della comunità, minori e operatori, intrecciano reti relazionali complesse. L’esplorazione di tali campi esperienziali e del loro funzionamento, la definizione di setting di lavoro clinico e formativo nei quali avviare percorsi trasformativi, è l’interesse che ha mosso il progetto di ricerca e intervento che qui presentiamo. Nella prospettiva della valutazione del lavoro clinico e della qualità dei servizi offerti ai minori nelle comunità residenziali, tale progetto è volto all’approfondimento della conoscenza dei soggetti che vivono nelle comunità (utenti e operatori), del loro mondo relazionale e dei modi in cui, nell’esperienza delle comunità, azioni e relazioni si intrecciano, attivando processi di cambiamento. Ambiti di ricerca sono le rappresentazioni di sé e delle relazioni familiari ed interpersonali dei minori ospiti; il percorso di costruzione ed elaborazione della funzione di presa in carico, all’interno dei gruppi di supervisione condotti con gli educatori delle comunità; il “gruppo di comunità”, cui partecipano gli adolescenti maschi e gli operatori di una delle Comunità monitorate. Focalizzeremo, in questo contributo, le rappresentazioni di sé e delle relazioni familiari ed interpersonali dei minori ospiti in tre comunità residenziali di Palermo ed il loro cambiamento nel tempo. L’obiettivo è di contribuire, anche attraverso la rilevazione di indicatori empirici, alla comprensione della qualità e dell’organizzazione delle percezioni che i minori hanno della propria vita relazionale, in particolare con la famiglia. Data la centralità e l’importanza delle relazioni, familiari e sociali, nella fondazione e strutturazione della vita psichica e dato che le relazioni interpersonali rappresentano un importante predittore dell’adattamento socio-emozionale di bambini e adolescenti e permettono anche di predire l’adattamento psicosociale in età adulta (Bracken, 1996), ciò appare di particolare interesse, anche nell’ottica dell’individuazione precoce degli eventuali aspetti problematici e della possibilità di monitorare la presa in carico e modulare la costruzione degli interventi educativi in maniera più consapevole e condivisa. L’osservazione è stata condotta con un approccio multi-metodo, utilizzando strumenti di matrice teorica diversa: il DSSVF (Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Familiare) (Gilli, Greco, Regalia, Banzatti, 1992; Gozzoli, Tamanza, 1998), Il TRI (Test delle Relazioni Interpersonali) (Bracken, 1993) ed il TMA (Test Multidimensionale dell’Autostima) (Bracken B. A., 1992). I risultati relativi ai re-test mostrano cambiamenti e andamenti differenti delle risposte dei soggetti, nelle tre comunità. Ciò rimanda ad interrogativi di fondo, su che cosa determini il cambiamento e su quali siano le condizioni per le quali le comunità possano costituirsi come “ambienti terapeutici”, “contesti di cura”. Visualizzare tutto questo e supportare le osservazioni cliniche con dati empirici di ricerca, offre una importante opportunità di conoscenza e di riflessione sulle condizioni di efficacia del lavoro.
Giannone, F., Ferraro, A.M., Pruiti Ciarello, F. (2012). La presa in carico residenziale: percorsi di ricerca nelle comunità per minori. PSICOLOGIA CLINICA DELLO SVILUPPO, 1(1), 97-122 [10.1449/37092].
La presa in carico residenziale: percorsi di ricerca nelle comunità per minori.
GIANNONE, Francesca;FERRARO, Anna Maria;PRUITI CIARELLO, Francesca
2012-01-01
Abstract
The residential care for children can be conceived as «experiential fields», places of shared experience, where, in the here and now of the everyday life and in the interweaving of stories, experiences, cultures, world views, predispositions and other needs, the «inhabitants» of the residential context (children and educators) weave the complex relational networks. Staring from this approach, the interest that drove the research project and the intervention here presented is the exploration of these experiential fields and the way in which they work, defining the setting of clinical work and training in which to open pathways of transformation. About the evaluation of the clinical work and the quality of services offered to children in residential care, this project aims to deepen the knowledge of people living in the residential context (children and operators), focusing the attention on their relational world and on the ways in which actions and relationships are intertwined and trigger processes of change. In this contribution we will focus a) on the self and family representations; b) on the interpersonal relationships and c) on their change over time, of the children hosted in three residential care in Palermo. The observation was conducted with a multi-method, using different theoretic matrices tools: the DSSVF (Symbolic Drawing of Family Life Area, Gilli, Greco, Regalia, Banzatti, 1992; Gozzoli, Tamanza, 1998), the IRT (Interpersonal Relationanships Test; Bracken, 1993) and the TMA (Bracken, 1992). The results for the re-test show changes and different trends in the responses of subjects in the three residential care for children involved in this research project.File | Dimensione | Formato | |
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