Salvatore Gregorietti (Palermo 1870 -1952), unlike Pietro Bevilacqua who from the beginning worked only in the applied arts sector, belongs to a particular category of painters, active in Palermo between the eclectic and liberty periods, mainly dedicated to the decoration of architecture . The creation of artistic stained glass windows, painted or more rarely lead-bound, and in this case mainly entrusted to the execution of Bevilacqua's laboratory, had always accompanied his intense activity as an interior decorator, indeed he had often acted as a compendium, contextual and characterizing; but it always remained a niche specialty, more of a support and qualifying integration of the wall pictorial decorative apparatus. It is only from the beginning of the 1920s that Gregorietti looked at the specialty of lead-bonded glass with grisaille details as a winning sector specialization of his artistic "workshop", located for just under two decades in a factory building. at an elevation attached to the building of the same name in via A. Leto (corner of via Nicolò Garzilli). The last operational season of the already flourishing Palermo artistic stained glass industry, practically reduced during the "Reconstruction" period to just the two workshops of Bevilacqua and Gregoiretti, would have been that of the restoration or remaking of a minimal part of what was produced in almost fifty years. years of activity. Salvatore Gregorietti (Palermo 1870 -1952), diversamente da Pietro Bevilacqua che fin dall’inizio opera nel solo settore delle arti applicate, appartiene ad una particolare categoria di pittori, attivi a Palermo fra i periodi eclettico e liberty, dediti principalmente alla decorazione delle architetture. La realizzazione di vetrate artistiche dipinte o più raramente legate a piombo, ed in tal caso prevalentemente affidate all’esecuzione del laboratorio di Bevilacqua, aveva sempre accompagnato la sua intensa attività di decoratore d’interni, anzi sovente ne aveva fatto da compendio, contestuale e caratterizzante; ma rimaneva sempre una specialità di nicchia, più che altro di supporto e integrazione qualificante degli apparati decorativi pittorici parietali. È solo a partire dall’inizio degli anni Venti che Gregorietti guarda alla specialità della vetrata legata a piombo con particolari a grisaglia come una vincente specializzazione di settore della sua “officina” artistica, localizzata già da poco meno di due decenni in un corpo di fabbrica ad una elevazione aggregato alla palazzina omonima di via A. Leto (angolo via Nicolò Garzilli). L’ultima stagione operativa della già fiorente industria della vetrata artistica palermitana, praticamente ridotta nel periodo della «Ricostruzione» ai due soli laboratori di Bevilacqua e di Gregoiretti, sarebbe stata quella del restauro o del rifacimento di una minima parte di quanto prodotto in quasi cinquant’anni di attività.

Sessa, E. (2023). Il laboratorio Gregorietti e la vetrata artisitica siciliana della prima metà del XX secolo fra classicità e modernità relazionale. In S. Ciappi, E. Godoli (a cura di), I Chini e l'arte della vetrata in Italia dal Liberty all'Art Déco (pp. 210-229). Pisa : Edizioni ETS.

Il laboratorio Gregorietti e la vetrata artisitica siciliana della prima metà del XX secolo fra classicità e modernità relazionale

Sessa, Ettore
2023-12-01

Abstract

Salvatore Gregorietti (Palermo 1870 -1952), unlike Pietro Bevilacqua who from the beginning worked only in the applied arts sector, belongs to a particular category of painters, active in Palermo between the eclectic and liberty periods, mainly dedicated to the decoration of architecture . The creation of artistic stained glass windows, painted or more rarely lead-bound, and in this case mainly entrusted to the execution of Bevilacqua's laboratory, had always accompanied his intense activity as an interior decorator, indeed he had often acted as a compendium, contextual and characterizing; but it always remained a niche specialty, more of a support and qualifying integration of the wall pictorial decorative apparatus. It is only from the beginning of the 1920s that Gregorietti looked at the specialty of lead-bonded glass with grisaille details as a winning sector specialization of his artistic "workshop", located for just under two decades in a factory building. at an elevation attached to the building of the same name in via A. Leto (corner of via Nicolò Garzilli). The last operational season of the already flourishing Palermo artistic stained glass industry, practically reduced during the "Reconstruction" period to just the two workshops of Bevilacqua and Gregoiretti, would have been that of the restoration or remaking of a minimal part of what was produced in almost fifty years. years of activity. Salvatore Gregorietti (Palermo 1870 -1952), diversamente da Pietro Bevilacqua che fin dall’inizio opera nel solo settore delle arti applicate, appartiene ad una particolare categoria di pittori, attivi a Palermo fra i periodi eclettico e liberty, dediti principalmente alla decorazione delle architetture. La realizzazione di vetrate artistiche dipinte o più raramente legate a piombo, ed in tal caso prevalentemente affidate all’esecuzione del laboratorio di Bevilacqua, aveva sempre accompagnato la sua intensa attività di decoratore d’interni, anzi sovente ne aveva fatto da compendio, contestuale e caratterizzante; ma rimaneva sempre una specialità di nicchia, più che altro di supporto e integrazione qualificante degli apparati decorativi pittorici parietali. È solo a partire dall’inizio degli anni Venti che Gregorietti guarda alla specialità della vetrata legata a piombo con particolari a grisaglia come una vincente specializzazione di settore della sua “officina” artistica, localizzata già da poco meno di due decenni in un corpo di fabbrica ad una elevazione aggregato alla palazzina omonima di via A. Leto (angolo via Nicolò Garzilli). L’ultima stagione operativa della già fiorente industria della vetrata artistica palermitana, praticamente ridotta nel periodo della «Ricostruzione» ai due soli laboratori di Bevilacqua e di Gregoiretti, sarebbe stata quella del restauro o del rifacimento di una minima parte di quanto prodotto in quasi cinquant’anni di attività.
dic-2023
Settore CEAR-11/A - Storia dell'architettura
978-88-4676-785-1
Sessa, E. (2023). Il laboratorio Gregorietti e la vetrata artisitica siciliana della prima metà del XX secolo fra classicità e modernità relazionale. In S. Ciappi, E. Godoli (a cura di), I Chini e l'arte della vetrata in Italia dal Liberty all'Art Déco (pp. 210-229). Pisa : Edizioni ETS.
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