Se la regola non scritta del teatro musicale italiano prevede che il libretto sia in versi e che venga interamente cantato, è evidente che la presenza del genere epistolare all’interno del codice melodrammatico infranga questa convenzione. Il contributo intende soffermarsi sulle missive nell’opera seria, nell’opera buffa e nella farsa, analizzandole su tre distinti livelli (le modalità esecutive, le funzioni svolte nello spettacolo operistico e la presenza di elementi metaepistolari) con l’obiettivo di individuare in che modo le tracce epistolari varino all’interno delle tre distinte tipologie operistiche secondo i parametri di estensione, accuratezza e finalità nell’economia drammatica.
Silvia Quasimodo (2024). «La carta canta»? Le lettere nell’opera comica del primo Ottocento. In L. Ballati, S. Bandi, F. Cerulo (a cura di), Forme dell’epistolarità nella letteratura e nello spettacolo dall’Ottocento a oggi, Atti del Convegno dottorale di Pavia, 22-23 giugno 2023 (pp. 177-190). Alessandria : Edizioni dell'Orso.
«La carta canta»? Le lettere nell’opera comica del primo Ottocento
Silvia Quasimodo
2024-07-01
Abstract
Se la regola non scritta del teatro musicale italiano prevede che il libretto sia in versi e che venga interamente cantato, è evidente che la presenza del genere epistolare all’interno del codice melodrammatico infranga questa convenzione. Il contributo intende soffermarsi sulle missive nell’opera seria, nell’opera buffa e nella farsa, analizzandole su tre distinti livelli (le modalità esecutive, le funzioni svolte nello spettacolo operistico e la presenza di elementi metaepistolari) con l’obiettivo di individuare in che modo le tracce epistolari varino all’interno delle tre distinte tipologie operistiche secondo i parametri di estensione, accuratezza e finalità nell’economia drammatica.File | Dimensione | Formato | |
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