La valutazione ai fini di una diagnosi di disortografia prevede l’utilizzo di prove standardizzate che esaminano la competenza ortografica (in alcune delle sue forme principali come, per esempio, nella espressione scritta e nella scrittura sotto dettato di parole, non-parole e brano) (Cornoldi e Tressoldi, 2014). La recente pubblicazione della Batteria per la Valutazione clinica della Scrittura e della Competenza Ortografica (BVSCO-3; Cornoldi, Ferrara e Re, 2022) incontra queste esigenze diagnostiche proponendo prove e dati normativi aggiornati, rivelandosi uno strumento prezioso per i clinici. Tuttavia, la somministrazione di queste prove richiede una grande quantità di tempo (stimata tra 40’ e 80’ minuti) spesso non disponibile nei contesti clinici. Il presente lavoro si propone di provare a superare tale criticità investigando se la somministrazione di una versione dimezzata della prova di dettato di parole (prime 16 parole della lista 1 e della lista 2) e non parole (prime 24 non parole della lista 1) della BVSCO 3 possa essere altrettanto discriminativa in un campione di studenti della scuola secondaria di I grado (classe dalla prima alla terza). Verranno discussi i risultati e le loro implicazioni nella pratica clinica.
Cossovel Christopher; De Vita Francesca; Cornoldi Cesare; Re Anna Maria (19-21 settembre 2024).BVSCO-3 Short Form: Ridurre la lunghezza delle liste riduce la capacità discriminativa.
BVSCO-3 Short Form: Ridurre la lunghezza delle liste riduce la capacità discriminativa
De Vita Francesca;Cornoldi Cesare;
Abstract
La valutazione ai fini di una diagnosi di disortografia prevede l’utilizzo di prove standardizzate che esaminano la competenza ortografica (in alcune delle sue forme principali come, per esempio, nella espressione scritta e nella scrittura sotto dettato di parole, non-parole e brano) (Cornoldi e Tressoldi, 2014). La recente pubblicazione della Batteria per la Valutazione clinica della Scrittura e della Competenza Ortografica (BVSCO-3; Cornoldi, Ferrara e Re, 2022) incontra queste esigenze diagnostiche proponendo prove e dati normativi aggiornati, rivelandosi uno strumento prezioso per i clinici. Tuttavia, la somministrazione di queste prove richiede una grande quantità di tempo (stimata tra 40’ e 80’ minuti) spesso non disponibile nei contesti clinici. Il presente lavoro si propone di provare a superare tale criticità investigando se la somministrazione di una versione dimezzata della prova di dettato di parole (prime 16 parole della lista 1 e della lista 2) e non parole (prime 24 non parole della lista 1) della BVSCO 3 possa essere altrettanto discriminativa in un campione di studenti della scuola secondaria di I grado (classe dalla prima alla terza). Verranno discussi i risultati e le loro implicazioni nella pratica clinica.File | Dimensione | Formato | |
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