Cos’è pubblico oggi per l’architettura? Edificio e spazio pubblico, per eccellenza, riflettono significati e principi delle comunità che li producono, nutrendo al contempo l’evoluzione di questi orizzonti valoriali attraverso le forme. Questo processo di interazionismo simbolico opera linguisticamente in ogni fenomeno spaziale ed è pertanto in azione tanto attraverso la sua presenza che tramite la sua incompiutezza o inadeguatezza. I modi reali con cui si produce la città contemporanea mostrano alterazioni sempre più significative nella realizzazione dell’edificio e dello spazio pubblico, che incidono profondamente sulla loro forma e capacità significante. Agli ostacoli amministrativi, si aggiungono distorsioni che sono funzione dei particolari regimi di potere iscritti nei territori, fra cui va incluso il conflitto tra Stato e forze della criminalità. Oltre ad infiltrare i modi di produzione leciti del pubblico, esse si pongono come produttrici involontarie di un gettito costante quanto sottovalutato di edifici che, acquisiti attraverso i procedimenti di confisca, diventano pubblici, con proporzioni significative in alcuni contesti molto marcati dal fenomeno. Ben al di là dei processi di rifunzionalizzazione del preesistente diffuso (incompiuto o obsoleto, da scarto a risorsa), la trasformazione dei beni confiscati in edifici pubblici è un cruciale processo di trasmutazione da delitto a diritto. Va condotto non su monadi isolate, ma su un terzo patrimonio che l’Architettura deve rendere riconoscibile e operativo, indagandolo come nuovo sistema di edifici istituzionali. Implica l’esplorazione innovativa di caratteri, funzioni e temporalità dell’edificio istituzionale, capaci di rappresentare ma anche far esperire valori di riconquista rispetto alla comunità antidemocratica che li ha prodotti, consegnando alla civitas nuove forme di emancipazione.
Tesoriere, Z. (2023). Pubblico. In L. Arrighi, E. Canepa, C. Lepratti, B. Moretti, D. Servente (a cura di), Le Parole e le Forme. Decimo Forum. Book of Papers (pp. 1034-1039). ProArch Società scientifica del progetto di architettura.
Pubblico
Tesoriere, Zeila
2023-11-01
Abstract
Cos’è pubblico oggi per l’architettura? Edificio e spazio pubblico, per eccellenza, riflettono significati e principi delle comunità che li producono, nutrendo al contempo l’evoluzione di questi orizzonti valoriali attraverso le forme. Questo processo di interazionismo simbolico opera linguisticamente in ogni fenomeno spaziale ed è pertanto in azione tanto attraverso la sua presenza che tramite la sua incompiutezza o inadeguatezza. I modi reali con cui si produce la città contemporanea mostrano alterazioni sempre più significative nella realizzazione dell’edificio e dello spazio pubblico, che incidono profondamente sulla loro forma e capacità significante. Agli ostacoli amministrativi, si aggiungono distorsioni che sono funzione dei particolari regimi di potere iscritti nei territori, fra cui va incluso il conflitto tra Stato e forze della criminalità. Oltre ad infiltrare i modi di produzione leciti del pubblico, esse si pongono come produttrici involontarie di un gettito costante quanto sottovalutato di edifici che, acquisiti attraverso i procedimenti di confisca, diventano pubblici, con proporzioni significative in alcuni contesti molto marcati dal fenomeno. Ben al di là dei processi di rifunzionalizzazione del preesistente diffuso (incompiuto o obsoleto, da scarto a risorsa), la trasformazione dei beni confiscati in edifici pubblici è un cruciale processo di trasmutazione da delitto a diritto. Va condotto non su monadi isolate, ma su un terzo patrimonio che l’Architettura deve rendere riconoscibile e operativo, indagandolo come nuovo sistema di edifici istituzionali. Implica l’esplorazione innovativa di caratteri, funzioni e temporalità dell’edificio istituzionale, capaci di rappresentare ma anche far esperire valori di riconquista rispetto alla comunità antidemocratica che li ha prodotti, consegnando alla civitas nuove forme di emancipazione.File | Dimensione | Formato | |
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