L’isola è il limite tra la terra e l’acqua, tra la terra e l’aria e in questo contesto si inserisce l’uomo. L’uomo può vedere l’isola come l’ancora di salvezza dalla forza indomabile, terribile potenza distruttiva del mare o il luogo della sua condanna. L’altro limite insuperabile è l’esiguità dei lembi di terra sottratti alle acque del mare, rispetto all’illimitata vastità del cielo. L’isola rappresenta un piccolo ecosistema rispetto alle regioni continentali; infatti, per la sua limitatezza delle dimensioni, per la lontananza dai grandi agglomerati urbani, per la vulnerabilità e la fragilità rispetto all’esposizione al cambiamento climatico, per la marginalità e i svantaggi dal punto di vista economico, sociale e della mobilità, presenta situazioni di criticità. In questi luoghi di scontro fra vari elementi, gli isolani si trovano ad abitare nella necessità, abitare nel limite. Le necessità mutano con il cambiare delle epoche, i limiti restano. Se le comunità isolane dei secoli scorsi hanno realizzato architetture che rispondevano a specifici bisogni, come l’abitare, il sostentamento, la difesa dall’ambiente naturale e da popoli ostili, quali saranno le necessità degli isolani del XXI secolo convertite in forme architettoniche?
Calvaruso, C. (2023). Isola. In L. Arrighi, E. Canepa, M. Giannini, F. Gnassi, C. Lepratti, B. Moretti, et al. (a cura di), Le parole e le forme : book of Abstracts (pp. 204-205). Genova : ProArch.
Isola
Calvaruso, Claudio
2023-11-01
Abstract
L’isola è il limite tra la terra e l’acqua, tra la terra e l’aria e in questo contesto si inserisce l’uomo. L’uomo può vedere l’isola come l’ancora di salvezza dalla forza indomabile, terribile potenza distruttiva del mare o il luogo della sua condanna. L’altro limite insuperabile è l’esiguità dei lembi di terra sottratti alle acque del mare, rispetto all’illimitata vastità del cielo. L’isola rappresenta un piccolo ecosistema rispetto alle regioni continentali; infatti, per la sua limitatezza delle dimensioni, per la lontananza dai grandi agglomerati urbani, per la vulnerabilità e la fragilità rispetto all’esposizione al cambiamento climatico, per la marginalità e i svantaggi dal punto di vista economico, sociale e della mobilità, presenta situazioni di criticità. In questi luoghi di scontro fra vari elementi, gli isolani si trovano ad abitare nella necessità, abitare nel limite. Le necessità mutano con il cambiare delle epoche, i limiti restano. Se le comunità isolane dei secoli scorsi hanno realizzato architetture che rispondevano a specifici bisogni, come l’abitare, il sostentamento, la difesa dall’ambiente naturale e da popoli ostili, quali saranno le necessità degli isolani del XXI secolo convertite in forme architettoniche?File | Dimensione | Formato | |
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