Restauro

The essay has been developed on the occasion of the X Forum ProArch, National Scientific Society of Architectural Design teachers, SSD ICAR 14-15-16, held in Genoa, on 16-17-18 November 2023. The interpretation of the term "restoration" demonstrates - in the specific disciplinary path and towards a reform of knowledge continuously re-proposed within the academic framework - how necessary a path of semantic redefinition of some terms is today with respect to the habits of their popularization. Towards the term "restoration", today in necessary a renewed reflection on what the object is and what the most suitable tools are for achieving the main quality objectives implicit in the term, which our contemporaneity and academic communities should set themselves with secular openness and overall vision, even more so in a historical phase such as the contemporary one in which it is reasonable to imagine that the work of architects, in the coming decades, will be almost exclusively concentrated on the valorisation and modification of what already exists, with a view to sustainability and reuse. The reference to a word like "restoration" should be part of the more general system of paths necessary for the continuous redefinition of individual scientific disciplines by developing tangents rather than the manifestation of autonomies, in the common rooting in the most intimate statute of architecture.

Il saggio è stato elaborato in occasione del Decimo Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16, svoltosi a Genova, nei giorni 16-18 novembre 2023. L’interpretazione del termine restauro dimostra - nel cammino disciplinare specifico e nei confronti di una riforma dei saperi in continua riproposizione all’interno del quadro accademico - quanto sia oggi necessario un percorso di ridefinizione semantica di alcuni termini rispetto alle consuetudini della loro volgarizzazione. Rispetto al termine, oggi appare indispensabile una rinnovata riflessione su quale sia l’oggetto e quali siano gli strumenti più idonei per il raggiungimento dei principali obiettivi di qualità in esso impliciti, che la nostra contemporaneità e le comunità accademiche dovrebbero porsi con laica apertura e visione d’insieme, ancor più in una fase storica come quella contemporanea in cui è ragionevole immaginare che il lavoro degli architetti, nei prossimi decenni, sarà quasi esclusivamente concentrato sulla valorizzazione e sulla modificazione dell’esistente, in un’ottica di sostenibilità e di riuso. Il riferimento alla parola restauro dovrebbe rientrare nel più generale sistema dei percorsi necessari alla ridefinizione continua delle singole discipline scientifiche sviluppando le tangenze più che la manifestazione di autonomie, nel comune radicarsi nello statuto più intimo dell’architettura.