Con una dichiarazione ufficiale dell’ottobre 2022, la Federazione russa ha annunciato di ritenere alcune costellazioni commerciali di satelliti – tra cui quella di proprietà di SpaceX, il noto colosso del settore spaziale di Elon Musk – un obiettivo legittimo, in quanto «quasi-civilian infrastructure », nel quadro delle ostilità in corso da più di un anno con l’Ucraina. I satelliti in questione, infatti, forniscono servizi di comunicazioni che si sono rivelati strategici ed essenziali allo sforzo bellico dell’Ucraina. Nel contributo in questione, ci si interrogherà sulla fondatezza giuridica e sulle possibili conseguenze della dichiarazione russa, verificando se uno o più satelliti commerciali sono considerabili obiettivo militare e se, e a quali condizioni, la loro distruzione o neutralizzazione è ammessa a partire dagli effetti pregiudizievoli a individui e, soprattutto, all’ambiente spaziale (già notevolmente «congestionato», specie nelle orbite più basse), il tutto ai sensi delle norme esistenti di jus in bello. Si prenderanno altresì in considerazione i limiti all’adozione di contromisure armate (rappresaglie) nel quadro di conflitti armati, ovvero l’ipotesi espressamente evocata – con il termine «retaliation» – dalla dichiarazione russa. Infine, si saggeranno le reazioni, in primis statunitensi, alla dichiarazione russa, collocandole nel quadro di una progressiva escalation tra redivivi ‘blocchi’ che, ormai, coinvolge direttamente anche il c.d. ‘quarto dominio’ delle ostilità, ovvero lo spazio extra-atmosferico.
Mauri, D. (2023). Cose dell’altro mondo: la Russia considera obiettivi militari alcune costellazioni commerciali di satelliti. QUADERNI DI SIDIBLOG, 9, 145-160.
Cose dell’altro mondo: la Russia considera obiettivi militari alcune costellazioni commerciali di satelliti
Mauri, D
2023-11-01
Abstract
Con una dichiarazione ufficiale dell’ottobre 2022, la Federazione russa ha annunciato di ritenere alcune costellazioni commerciali di satelliti – tra cui quella di proprietà di SpaceX, il noto colosso del settore spaziale di Elon Musk – un obiettivo legittimo, in quanto «quasi-civilian infrastructure », nel quadro delle ostilità in corso da più di un anno con l’Ucraina. I satelliti in questione, infatti, forniscono servizi di comunicazioni che si sono rivelati strategici ed essenziali allo sforzo bellico dell’Ucraina. Nel contributo in questione, ci si interrogherà sulla fondatezza giuridica e sulle possibili conseguenze della dichiarazione russa, verificando se uno o più satelliti commerciali sono considerabili obiettivo militare e se, e a quali condizioni, la loro distruzione o neutralizzazione è ammessa a partire dagli effetti pregiudizievoli a individui e, soprattutto, all’ambiente spaziale (già notevolmente «congestionato», specie nelle orbite più basse), il tutto ai sensi delle norme esistenti di jus in bello. Si prenderanno altresì in considerazione i limiti all’adozione di contromisure armate (rappresaglie) nel quadro di conflitti armati, ovvero l’ipotesi espressamente evocata – con il termine «retaliation» – dalla dichiarazione russa. Infine, si saggeranno le reazioni, in primis statunitensi, alla dichiarazione russa, collocandole nel quadro di una progressiva escalation tra redivivi ‘blocchi’ che, ormai, coinvolge direttamente anche il c.d. ‘quarto dominio’ delle ostilità, ovvero lo spazio extra-atmosferico.File | Dimensione | Formato | |
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