Il presente articolo costituisce il bilancio preliminare di una ricerca interdisciplinare attualmente in corso, relativa ai sistemi di gestione delle acque del sito di Solunto2. È stato possibile procedere con lo studio sistematico delle strutture idrauliche di epoca ellenistico-romana (IV sec. a.C.-II sec. d.C.) e alla determinazione delle caratteristiche idro-geologiche del Monte Catalfano, sul quale insiste l’abitato. Le analogie strutturali del sottosuolo di Monte Catalfano con quello di alcuni siti della Grecia Centrale, nonché le coeve fasi di occupazione, hanno spinto gli autori a esporre in questa sede le evidenze di alcuni siti della Beozia, dove sono state riconosciute alcune analogie nelle scelte di sfruttamento delle risorse idriche che hanno comportato la realizzazione di strutture idrauliche (cisterne, fontane o ninfei) in corrispondenza di specifiche emergenze geologiche, quali fratture naturali della roccia o faglie, dalle quali sgorgavano in passato, e talvolta ancora oggi, acque sorgive di tipo minerale. Sebbene l’acqua piovana sia stata sempre ritenuta l’unica fonte di approvvigionamento idrico di Solunto, le ricerche più recenti permettono di ipotizzare che le cisterne soluntine raccogliessero anche le acque di risalita dal sottosuolo, che venivano intercettate tramite l’escavazione di invasi irregolari in corrispondenza delle numerose fratture che attraversano il monte e che permettevano la risalita delle acque. Procederemo, pertanto, con l’esposizione delle caratteristiche geo-archeologiche riscontrate a Solunto che hanno permesso la formulazione della suddetta ipotesi, per passare poi alle evidenze registrate nel mondo greco. Questo confronto potrà agevolare la comprensione delle dinamiche insediative dei siti d’altura in epoca tardo-classica ed ellenistica, ma potrà anche costituire un solido elemento per la comprensione delle soluzioni ingegneristiche privilegiate in un milieu multiculturale come quello della Sicilia occidentale, tradizionalmente legato alla cultura indigena e fenicio-punica ma aperto a influenze alloctone.

Giovanni Polizzi, Olivier Bellier (2020). Evidenze di un sistema idraulico alternativo in Sicilia e in Grecia. In C. Caminneci, M.C. Parello, M.S. Rizzo (a cura di), Le forme dell’acqua. Approvvigionamento, raccolta e smaltimento nella città antica (pp. 305-315). Agrigento : Ante Quem.

Evidenze di un sistema idraulico alternativo in Sicilia e in Grecia

Giovanni Polizzi
2020-01-01

Abstract

Il presente articolo costituisce il bilancio preliminare di una ricerca interdisciplinare attualmente in corso, relativa ai sistemi di gestione delle acque del sito di Solunto2. È stato possibile procedere con lo studio sistematico delle strutture idrauliche di epoca ellenistico-romana (IV sec. a.C.-II sec. d.C.) e alla determinazione delle caratteristiche idro-geologiche del Monte Catalfano, sul quale insiste l’abitato. Le analogie strutturali del sottosuolo di Monte Catalfano con quello di alcuni siti della Grecia Centrale, nonché le coeve fasi di occupazione, hanno spinto gli autori a esporre in questa sede le evidenze di alcuni siti della Beozia, dove sono state riconosciute alcune analogie nelle scelte di sfruttamento delle risorse idriche che hanno comportato la realizzazione di strutture idrauliche (cisterne, fontane o ninfei) in corrispondenza di specifiche emergenze geologiche, quali fratture naturali della roccia o faglie, dalle quali sgorgavano in passato, e talvolta ancora oggi, acque sorgive di tipo minerale. Sebbene l’acqua piovana sia stata sempre ritenuta l’unica fonte di approvvigionamento idrico di Solunto, le ricerche più recenti permettono di ipotizzare che le cisterne soluntine raccogliessero anche le acque di risalita dal sottosuolo, che venivano intercettate tramite l’escavazione di invasi irregolari in corrispondenza delle numerose fratture che attraversano il monte e che permettevano la risalita delle acque. Procederemo, pertanto, con l’esposizione delle caratteristiche geo-archeologiche riscontrate a Solunto che hanno permesso la formulazione della suddetta ipotesi, per passare poi alle evidenze registrate nel mondo greco. Questo confronto potrà agevolare la comprensione delle dinamiche insediative dei siti d’altura in epoca tardo-classica ed ellenistica, ma potrà anche costituire un solido elemento per la comprensione delle soluzioni ingegneristiche privilegiate in un milieu multiculturale come quello della Sicilia occidentale, tradizionalmente legato alla cultura indigena e fenicio-punica ma aperto a influenze alloctone.
2020
Settore L-ANT/10 - Metodologie Della Ricerca Archeologica
978-88-7849-146-5
Giovanni Polizzi, Olivier Bellier (2020). Evidenze di un sistema idraulico alternativo in Sicilia e in Grecia. In C. Caminneci, M.C. Parello, M.S. Rizzo (a cura di), Le forme dell’acqua. Approvvigionamento, raccolta e smaltimento nella città antica (pp. 305-315). Agrigento : Ante Quem.
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