Nel 2015 la Regione Siciliana esitava la L.r. 13/2015 “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici”, un provvedimento legislativo molto contestato in ambito accademico che, di fatto, costituisce un grave arretramento culturale e tecnico non tenendo in alcun conto gli avanzamenti metodologici sul tema dei centri storici a partire dalla Carta di Gubbio del 1960. La L.r. 13 ha avuto un’applicazione sinora abbastanza limitata rispetto a quello che la sua attrattività avrebbe fatto immaginare, infatti, solo poche decine di comuni hanno proceduto alla definizione dello “Studio con effetti costitutivi” del centro storico, e pochi ne hanno concluso l’iter di approvazione. Nei Comuni che hanno approvato lo Studio, peraltro, non si è registrata una significativa accelerazione nei procedimenti di rilascio dei permessi di costruire né tantomeno un incremento dell’attività edilizia. Oggi però il fermento che si registra in alcuni comuni è un chiaro segnale che tale situazione di stasi potrebbe presto cambiare, tenuto conto delle ingenti risorse finanziarie presto disponibili, collegate alle misure introdotte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Appare quindi non rinviabile pervenire quanto prima alla definizione di alcuni correttivi legislativi per rimediare ai tanti errori e ai gravi difetti di impostazione della Legge, e allo stesso tempo individuare azioni più consapevoli ed equilibrate di rigenerazione dei centri storici da mettere in campo, strutturate sulla conoscenza dei luoghi e sul rispetto delle identità locali.
Abbate, G., Bonafede, G. (2023). Il patrimonio collettivo dei centri storici siciliani tra norme inadeguate e nuove opportunità di rigenerazione. In F. Adobati, L. De Bonis, A. Marson (a cura di), Agire sul patrimonio : atti della XXIV Conferenza Nazionale SIU Dare valore ai valori in urbanistica (pp. 108-115). Roma-Milano : Planum Publisher.
Il patrimonio collettivo dei centri storici siciliani tra norme inadeguate e nuove opportunità di rigenerazione
Abbate, Giuseppe;Bonafede, Giulia
2023-05-01
Abstract
Nel 2015 la Regione Siciliana esitava la L.r. 13/2015 “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici”, un provvedimento legislativo molto contestato in ambito accademico che, di fatto, costituisce un grave arretramento culturale e tecnico non tenendo in alcun conto gli avanzamenti metodologici sul tema dei centri storici a partire dalla Carta di Gubbio del 1960. La L.r. 13 ha avuto un’applicazione sinora abbastanza limitata rispetto a quello che la sua attrattività avrebbe fatto immaginare, infatti, solo poche decine di comuni hanno proceduto alla definizione dello “Studio con effetti costitutivi” del centro storico, e pochi ne hanno concluso l’iter di approvazione. Nei Comuni che hanno approvato lo Studio, peraltro, non si è registrata una significativa accelerazione nei procedimenti di rilascio dei permessi di costruire né tantomeno un incremento dell’attività edilizia. Oggi però il fermento che si registra in alcuni comuni è un chiaro segnale che tale situazione di stasi potrebbe presto cambiare, tenuto conto delle ingenti risorse finanziarie presto disponibili, collegate alle misure introdotte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Appare quindi non rinviabile pervenire quanto prima alla definizione di alcuni correttivi legislativi per rimediare ai tanti errori e ai gravi difetti di impostazione della Legge, e allo stesso tempo individuare azioni più consapevoli ed equilibrate di rigenerazione dei centri storici da mettere in campo, strutturate sulla conoscenza dei luoghi e sul rispetto delle identità locali.File | Dimensione | Formato | |
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