The studies of the effects of agriculture on biodiversity have become very important, in order to protect environment health and to improve agriculture quality. Nematode communities have proved to offer a potent ecological tool for assessing the effects of agricultural practices on soil environment. The research was carried out in a 20-years maize monoculture and in a semi-natural grass ecosystem, dominated by Festuca spp. and Trifolium spp.. Each system was submitted to two different crops management practices (inputs high (H) and low (L)). Thus the aim was to study the effects of two different ecosystems and different agricultural practices on soil, using nematodes as bioindicators. Comparison was done on general composition, trophic structure and biodiversity of the nematofauna collected in all systems. Higher nematode abundance was recorded in the high input maize monoculture (336 individuals/100 g soil) while the lower one was found in the low input of the grassland (33 individuals/100 g soil). Altogether, 20 families and 32 genera inhabited all the systems, and the number of genera and the composition were rather different. All across the systems bacterial feeders were the most abundant trophic group, ranging between 97% in the high input of monoculture and 76% in the low input of the grassland. Fungal feeders and phytophagous were more abundant in the grassland than in the monoculture. The lower biodiversity was recorded in the H input of monocolture. Several genera were recorded only in the grasslands, such as Tylenchorhynchus, and several predators. This indicate that the monoculture have a negative impact on the ecosystem composition and ecological nematofauna succession, as indicated also by Maturity Index. Moreover, the biodiversity and ecological indices showed a non-enriched and non-structured soil food web and a poor ecosystem for the monocolture. Whereas, in both inputs of the grassland all the indices suggested that the communities were well structured and well spread over the genera and less disturbed. Data confirm again that monocolture decrease the natural biodiversity of the soil fauna.

Gli studi sugli effetti dell'agricoltura sulla biodiversità del suolo sono diventati molto importanti, al fine di proteggere la salute dell'ambiente e migliorare la qualità dell'agricoltura. Le comunità di nematodi hanno dimostrato di offrire un potente strumento ecologico per valutare gli effetti delle pratiche agricole sul suolo. La ricerca è stata condotta in una monocoltura di mais (della durata di 20 anni) e in un ecosistema erbaceo seminaturale, dominato da Festuca spp. e Trifolium spp.. Ciascun sistema è stato sottoposto a due diverse pratiche di gestione delle colture (input alto (H) e basso (L)). L'obiettivo era quindi quello di studiare gli effetti di due diversi ecosistemi e diverse pratiche agricole sul suolo, utilizzando i nematodi come bioindicatori. Il confronto è stato effettuato sulla composizione generale, la struttura trofica e la biodiversità della nematofauna raccolta in tutti i sistemi. Una maggiore abbondanza di nematodi è stata registrata nella monocoltura di mais ad alto input (336 individui/100 g di suolo) mentre quella più bassa è stata trovata nel basso input dei prati (33 individui/100 g di suolo). Complessivamente, 20 famiglie e 32 generi abitavano tutti i sistemi, e il numero dei generi e la composizione erano piuttosto differenti. In tutti i sistemi i batteriofagi erano il gruppo trofico più abbondante, variando tra il 97% nell'alto input della monocoltura e il 76% nel basso input dei prati. I fungivori e i fitofagi erano più abbondanti nei prati che nelle monocolture. Gli onnivori sono stati trovati in entrambi gli input di mais in una percentuale molto bassa (<5%). La minor biodiversità è stata riscontrata nell'alto input della monocoltura. Diversi generi infatti sono stati rinvenuti solo nelle praterie come Tylenchorhynchus e diversi predatori. Ciò indica che le monocolture hanno un impatto negativo sulla composizione dell'ecosistema e sulla successione ecologica della nematofauna, come indicato anche dall'indice di maturità. Inoltre, la biodiversità e gli indici ecologici hanno mostrato una rete alimentare del suolo non arricchita e non strutturata e un ecosistema povero per la monocoltura. I dati confermano ancora una volta che le monocolture riducono la biodiversità naturale della fauna del suolo.

Corsini Anna, Manachini Barbara (2023). Confronto tra la nematofauna delle monoculture di mais e quella dei sistemi erbacei. In G. Curto, F. De Luca, F.P. D'Errico, G. D'Errico, S. Landi, B. Manachini, et al. (a cura di), Abstract Book XIV Congresso della Società Italiana di Nematologia (pp. 56-56).

Confronto tra la nematofauna delle monoculture di mais e quella dei sistemi erbacei

Manachini Barbara
Ultimo
2023-01-01

Abstract

The studies of the effects of agriculture on biodiversity have become very important, in order to protect environment health and to improve agriculture quality. Nematode communities have proved to offer a potent ecological tool for assessing the effects of agricultural practices on soil environment. The research was carried out in a 20-years maize monoculture and in a semi-natural grass ecosystem, dominated by Festuca spp. and Trifolium spp.. Each system was submitted to two different crops management practices (inputs high (H) and low (L)). Thus the aim was to study the effects of two different ecosystems and different agricultural practices on soil, using nematodes as bioindicators. Comparison was done on general composition, trophic structure and biodiversity of the nematofauna collected in all systems. Higher nematode abundance was recorded in the high input maize monoculture (336 individuals/100 g soil) while the lower one was found in the low input of the grassland (33 individuals/100 g soil). Altogether, 20 families and 32 genera inhabited all the systems, and the number of genera and the composition were rather different. All across the systems bacterial feeders were the most abundant trophic group, ranging between 97% in the high input of monoculture and 76% in the low input of the grassland. Fungal feeders and phytophagous were more abundant in the grassland than in the monoculture. The lower biodiversity was recorded in the H input of monocolture. Several genera were recorded only in the grasslands, such as Tylenchorhynchus, and several predators. This indicate that the monoculture have a negative impact on the ecosystem composition and ecological nematofauna succession, as indicated also by Maturity Index. Moreover, the biodiversity and ecological indices showed a non-enriched and non-structured soil food web and a poor ecosystem for the monocolture. Whereas, in both inputs of the grassland all the indices suggested that the communities were well structured and well spread over the genera and less disturbed. Data confirm again that monocolture decrease the natural biodiversity of the soil fauna.
Nematofauna from permanent grassland and maize monoculture
gen-2023
Gli studi sugli effetti dell'agricoltura sulla biodiversità del suolo sono diventati molto importanti, al fine di proteggere la salute dell'ambiente e migliorare la qualità dell'agricoltura. Le comunità di nematodi hanno dimostrato di offrire un potente strumento ecologico per valutare gli effetti delle pratiche agricole sul suolo. La ricerca è stata condotta in una monocoltura di mais (della durata di 20 anni) e in un ecosistema erbaceo seminaturale, dominato da Festuca spp. e Trifolium spp.. Ciascun sistema è stato sottoposto a due diverse pratiche di gestione delle colture (input alto (H) e basso (L)). L'obiettivo era quindi quello di studiare gli effetti di due diversi ecosistemi e diverse pratiche agricole sul suolo, utilizzando i nematodi come bioindicatori. Il confronto è stato effettuato sulla composizione generale, la struttura trofica e la biodiversità della nematofauna raccolta in tutti i sistemi. Una maggiore abbondanza di nematodi è stata registrata nella monocoltura di mais ad alto input (336 individui/100 g di suolo) mentre quella più bassa è stata trovata nel basso input dei prati (33 individui/100 g di suolo). Complessivamente, 20 famiglie e 32 generi abitavano tutti i sistemi, e il numero dei generi e la composizione erano piuttosto differenti. In tutti i sistemi i batteriofagi erano il gruppo trofico più abbondante, variando tra il 97% nell'alto input della monocoltura e il 76% nel basso input dei prati. I fungivori e i fitofagi erano più abbondanti nei prati che nelle monocolture. Gli onnivori sono stati trovati in entrambi gli input di mais in una percentuale molto bassa (<5%). La minor biodiversità è stata riscontrata nell'alto input della monocoltura. Diversi generi infatti sono stati rinvenuti solo nelle praterie come Tylenchorhynchus e diversi predatori. Ciò indica che le monocolture hanno un impatto negativo sulla composizione dell'ecosistema e sulla successione ecologica della nematofauna, come indicato anche dall'indice di maturità. Inoltre, la biodiversità e gli indici ecologici hanno mostrato una rete alimentare del suolo non arricchita e non strutturata e un ecosistema povero per la monocoltura. I dati confermano ancora una volta che le monocolture riducono la biodiversità naturale della fauna del suolo.
Nematode community, monocolture, low input, high input
Nematofauna, biodiversità, monocoltura, basso imput, alto input
Corsini Anna, Manachini Barbara (2023). Confronto tra la nematofauna delle monoculture di mais e quella dei sistemi erbacei. In G. Curto, F. De Luca, F.P. D'Errico, G. D'Errico, S. Landi, B. Manachini, et al. (a cura di), Abstract Book XIV Congresso della Società Italiana di Nematologia (pp. 56-56).
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