In un articolo pubblicato da Domus nel 1998 John Thackara sosteneva che il destino del design sarebbe stato l’entropia, presentando possibili e stimolanti vie di fuga da tale dimensione. A 20 anni da questa affermazione e a 100 anni dal Bauhaus, si avverte la necessità di immaginare un’offerta formativa altrettanto visionaria e coraggiosa come quella di Weimar, in grado di assumere l’entropia descritta da Thackara in una nuova prospettiva. Se il progetto culturale di Gropius metteva al centro la trasversalità fra ambiti e saperi diversi, oggi occorre dare una nuova interpretazione a questo atto fondativo, in termini altrettanto ambiziosi, a partire da alcuni interrogativi: che sembianze assumerebbe nel 2019 l’unità tra competenze trasversali proposta da Gropius? In che misura la complessità dei fenomeni emergenti influirebbe sull’offerta educativa? Quali strumenti e metodologie dovrebbe acquisire nell’ambito del proprio percorso formativo il designer di oggi per potersi muovere all’interno di un paesaggio entropico e globalizzato? L’idea di ricerca descritta nel presente contributo prevede la sperimentazione di un modulo formativo della durata di un anno, il cui obiettivo finale sarà quello di superare la logica del risultato a favore di un processo transdisciplinare, in cui l’entropia sia assunta come paradigmatica.

De Salvo, V., Frosini, V., Gerbi, L., Meloni, P., Muzi, M. (2020). 1919-2019: ritorno all’entropia Un progetto pilota practice-oriented per una formazione transdisciplinare del designer. In G. Di Bucchianico, R. Fagnoni, L. Pietroni, D. Piscitelli, R. Riccini (a cura di), 100 anni dal Bauhaus: le prospettive della ricerca di design (pp. 343-349). Società Italiana del Design.

1919-2019: ritorno all’entropia Un progetto pilota practice-oriented per una formazione transdisciplinare del designer

De Salvo, Veronica
;
2020-01-01

Abstract

In un articolo pubblicato da Domus nel 1998 John Thackara sosteneva che il destino del design sarebbe stato l’entropia, presentando possibili e stimolanti vie di fuga da tale dimensione. A 20 anni da questa affermazione e a 100 anni dal Bauhaus, si avverte la necessità di immaginare un’offerta formativa altrettanto visionaria e coraggiosa come quella di Weimar, in grado di assumere l’entropia descritta da Thackara in una nuova prospettiva. Se il progetto culturale di Gropius metteva al centro la trasversalità fra ambiti e saperi diversi, oggi occorre dare una nuova interpretazione a questo atto fondativo, in termini altrettanto ambiziosi, a partire da alcuni interrogativi: che sembianze assumerebbe nel 2019 l’unità tra competenze trasversali proposta da Gropius? In che misura la complessità dei fenomeni emergenti influirebbe sull’offerta educativa? Quali strumenti e metodologie dovrebbe acquisire nell’ambito del proprio percorso formativo il designer di oggi per potersi muovere all’interno di un paesaggio entropico e globalizzato? L’idea di ricerca descritta nel presente contributo prevede la sperimentazione di un modulo formativo della durata di un anno, il cui obiettivo finale sarà quello di superare la logica del risultato a favore di un processo transdisciplinare, in cui l’entropia sia assunta come paradigmatica.
2020
9788894338027
De Salvo, V., Frosini, V., Gerbi, L., Meloni, P., Muzi, M. (2020). 1919-2019: ritorno all’entropia Un progetto pilota practice-oriented per una formazione transdisciplinare del designer. In G. Di Bucchianico, R. Fagnoni, L. Pietroni, D. Piscitelli, R. Riccini (a cura di), 100 anni dal Bauhaus: le prospettive della ricerca di design (pp. 343-349). Società Italiana del Design.
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