Questo volume nasce dalla necessità di offrire una lettura contemporanea delle peculiari regole che tradizionalmente hanno attribuito al Diritto agrario un carattere di specialità. Facciamo riferimento alle norme che in un’ottica di programmazione di un settore produttivo centrale per l’economia del nostro paese disciplinano l’impresa agricola, la proprietà terriera, i contratti agrari, il lavoro agricolo, il credito agrario, il mercato dei prodotti agricoli. Regole la cui chiave di lettura è sempre passata dalla considerazione dell’esistenza di un legame stretto tra “agricoltura” e “terra”, considerazione che non riteniamo superata, ma piuttosto aggiornata, dalle numerose innovazioni legislative per lo più ispirate dal diritto europeo che si candida a fonte di primaria importanza, insieme alle fonti interne e a quelle internazionali. Non vi è dubbio, infatti, che le trasformazioni del mondo dell’“agri- coltura” – che il Diritto agrario è chiamato a regolare – e le nuove funzioni alla stessa attribuite hanno sensibilmente condizionato l’evoluzione del quadro normativo di riferimento del Diritto agrario che si è arricchito e appare destinato, in prospettiva, a mutare ancora per adeguarsi agli ulteriori cambiamenti sollecitati dai princìpi contenuti nel “Green Deal” cui la nuova politica agricola europea si ispira. E tuttavia, proprio gli obiettivi di quest’ultima PAC richiamano ancora e con forza il legame tra “agricoltura” e “terra” nonché la responsabilità di chi esercita le attività agricole in vista del mantenimento in buona salute del pianeta. In questo senso, l’esigenza di agganciare l’attività agricola alla rigenerazione e alla tutela degli spazi destinati all’agricoltura può diventare l’occasione per porre le basi di una nuova idea di specialità dell’impresa agricola e del diritto agrario che, recuperato il suo collegamento con la terra in un’ottica rinnovata con riguardo al ruolo essenziale svolto per la salvaguardia del pianeta, possa anche giustificare quelle distinzioni che han- no contribuito a fondare appunto la specialità del diritto agrario e che permangono nel sistema proprio in vista di questa sua peculiare funzione. Oggi la sfida del Diritto agrario è riuscire a combinare gli obiettivi della crescita e dell’ammodernamento del comparto agricolo con quelli della tu- tela dell’ambiente, del mantenimento del suolo e della “sostenibilità” delle relazioni nel mercato agro-alimentare, apparentemente tra loro inconciliabili ma destinati a convivere in vista del raggiungimento dei pressanti obiettivi climatici. Il Diritto agrario contemporaneo si conferma speciale pur adeguandosi al costante mutamento degli obiettivi delle politiche di programmazione, che alle volte appaiono tra loro contrastanti, perché mantiene inalterata la sua giustificazione di fondo: la relazione con la Terra, la cui tutela e preservazione è oggi l’obiettivo primario in funzione del soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future. La seconda edizione di “Lezioni di diritto agrario contemporaneo” si arricchisce di ulteriori riflessioni sollecitate dalle novità legislative intervenute durante il 2021 e il 2022. Ci si riferisce all’entrata in vigore dei regolamenti della Nuova PAC e alla predisposizione da parte del legislatore italiano del piano strategico nazionale, alle sostanziali modifiche introdotte dal legislatore italiano alla disciplina della crisi dell’impresa agricola e a quella relativa alle relazioni commerciali nell’ambito del mercato agroalimentare. Novità che confermano il percorso avviato dai legislatori nel solco già tracciato avvalorando il rinnovato fondamento di specialità del Diritto agrario contemporaneo.

Beatrice La Porta (2023). Parte III – I fattori della produzione agricola: Capitolo VI, 6.1. Il lavoro in agricoltura. In G. Pisciotta Tosini (a cura di), Lezioni di diritto agrario contemporaneo II edizione (pp. 213-257). Torino : Giappichelli.

Parte III – I fattori della produzione agricola: Capitolo VI, 6.1. Il lavoro in agricoltura

Beatrice La Porta
2023-02-01

Abstract

Questo volume nasce dalla necessità di offrire una lettura contemporanea delle peculiari regole che tradizionalmente hanno attribuito al Diritto agrario un carattere di specialità. Facciamo riferimento alle norme che in un’ottica di programmazione di un settore produttivo centrale per l’economia del nostro paese disciplinano l’impresa agricola, la proprietà terriera, i contratti agrari, il lavoro agricolo, il credito agrario, il mercato dei prodotti agricoli. Regole la cui chiave di lettura è sempre passata dalla considerazione dell’esistenza di un legame stretto tra “agricoltura” e “terra”, considerazione che non riteniamo superata, ma piuttosto aggiornata, dalle numerose innovazioni legislative per lo più ispirate dal diritto europeo che si candida a fonte di primaria importanza, insieme alle fonti interne e a quelle internazionali. Non vi è dubbio, infatti, che le trasformazioni del mondo dell’“agri- coltura” – che il Diritto agrario è chiamato a regolare – e le nuove funzioni alla stessa attribuite hanno sensibilmente condizionato l’evoluzione del quadro normativo di riferimento del Diritto agrario che si è arricchito e appare destinato, in prospettiva, a mutare ancora per adeguarsi agli ulteriori cambiamenti sollecitati dai princìpi contenuti nel “Green Deal” cui la nuova politica agricola europea si ispira. E tuttavia, proprio gli obiettivi di quest’ultima PAC richiamano ancora e con forza il legame tra “agricoltura” e “terra” nonché la responsabilità di chi esercita le attività agricole in vista del mantenimento in buona salute del pianeta. In questo senso, l’esigenza di agganciare l’attività agricola alla rigenerazione e alla tutela degli spazi destinati all’agricoltura può diventare l’occasione per porre le basi di una nuova idea di specialità dell’impresa agricola e del diritto agrario che, recuperato il suo collegamento con la terra in un’ottica rinnovata con riguardo al ruolo essenziale svolto per la salvaguardia del pianeta, possa anche giustificare quelle distinzioni che han- no contribuito a fondare appunto la specialità del diritto agrario e che permangono nel sistema proprio in vista di questa sua peculiare funzione. Oggi la sfida del Diritto agrario è riuscire a combinare gli obiettivi della crescita e dell’ammodernamento del comparto agricolo con quelli della tu- tela dell’ambiente, del mantenimento del suolo e della “sostenibilità” delle relazioni nel mercato agro-alimentare, apparentemente tra loro inconciliabili ma destinati a convivere in vista del raggiungimento dei pressanti obiettivi climatici. Il Diritto agrario contemporaneo si conferma speciale pur adeguandosi al costante mutamento degli obiettivi delle politiche di programmazione, che alle volte appaiono tra loro contrastanti, perché mantiene inalterata la sua giustificazione di fondo: la relazione con la Terra, la cui tutela e preservazione è oggi l’obiettivo primario in funzione del soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future. La seconda edizione di “Lezioni di diritto agrario contemporaneo” si arricchisce di ulteriori riflessioni sollecitate dalle novità legislative intervenute durante il 2021 e il 2022. Ci si riferisce all’entrata in vigore dei regolamenti della Nuova PAC e alla predisposizione da parte del legislatore italiano del piano strategico nazionale, alle sostanziali modifiche introdotte dal legislatore italiano alla disciplina della crisi dell’impresa agricola e a quella relativa alle relazioni commerciali nell’ambito del mercato agroalimentare. Novità che confermano il percorso avviato dai legislatori nel solco già tracciato avvalorando il rinnovato fondamento di specialità del Diritto agrario contemporaneo.
feb-2023
Beatrice La Porta (2023). Parte III – I fattori della produzione agricola: Capitolo VI, 6.1. Il lavoro in agricoltura. In G. Pisciotta Tosini (a cura di), Lezioni di diritto agrario contemporaneo II edizione (pp. 213-257). Torino : Giappichelli.
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