Alle già consistenti ricerche condotte in Italia sulla condizione giovanile, hanno dato eco una serie di più recenti studi durante il tempo pandemico, i quali hanno attestato l’acuirsi di alcune fragilità pre-esistenti e l’insorgere di nuovi bisogni educativi. A motivo dell’intreccio di molteplici variabili, personali, socio-economiche e storico-culturali, si è andata delineando l’immagine di una gioventù disorientata e difficile da orientare. Per far fronte a tale urgenza, ormai da diversi anni il dibattito pedagogico si dedica a riflettere su quali siano i principi più adeguati e i percorsi più efficaci per pensare e ri-pensare l’orientamento delle nuove generazioni, finalizzato al conseguimento di competenze pratiche ed esistenziali con le quali pensare, progettare fino a realizzare un proprio progetto di vita, personale e professionale. Prendendo le mosse dal tempo attuale, il presente contributo tenterà di lasciarsi interpellare dalle riflessioni pedagogiche maturate dal pensatore Romano Guardini a cavallo fra la fine dell’epoca moderna e l’inizio dell’epoca post-moderna. Dal suo educare appassionato e tra le righe di alcuni suoi scritti, emerge in modo significativo il concetto di auto-formazione, come riconoscimento del desiderio giovanile di autodeterminarsi e autorealizzarsi, e come fine ultimo di ogni buon percorso educativo. A partire da esso, e attraversando il pensiero di Guardini, il presente contributo cercherà di trarre alcune suggestioni teoretiche sui costrutti etici e pedagogici su cui l’orientamento si fonda e alcuni spunti utili per una sua realizzazione educativa.
Simona Pizzimenti (2022). Appunti sull’orientamento giovanile. A partire dalla pedagogia di Romano Guardini. In A. La Marca, A. Marzano (a cura di), Ricerca didattica e formazione insegnanti per lo sviluppo delle Soft Skills. Atti del convegno Nazionale SIRD Palermo, 30 giugno, 1 e 2 luglio 2022 (pp. 891-900). Pensa MultiMedia.
Appunti sull’orientamento giovanile. A partire dalla pedagogia di Romano Guardini
Simona Pizzimenti
2022-01-01
Abstract
Alle già consistenti ricerche condotte in Italia sulla condizione giovanile, hanno dato eco una serie di più recenti studi durante il tempo pandemico, i quali hanno attestato l’acuirsi di alcune fragilità pre-esistenti e l’insorgere di nuovi bisogni educativi. A motivo dell’intreccio di molteplici variabili, personali, socio-economiche e storico-culturali, si è andata delineando l’immagine di una gioventù disorientata e difficile da orientare. Per far fronte a tale urgenza, ormai da diversi anni il dibattito pedagogico si dedica a riflettere su quali siano i principi più adeguati e i percorsi più efficaci per pensare e ri-pensare l’orientamento delle nuove generazioni, finalizzato al conseguimento di competenze pratiche ed esistenziali con le quali pensare, progettare fino a realizzare un proprio progetto di vita, personale e professionale. Prendendo le mosse dal tempo attuale, il presente contributo tenterà di lasciarsi interpellare dalle riflessioni pedagogiche maturate dal pensatore Romano Guardini a cavallo fra la fine dell’epoca moderna e l’inizio dell’epoca post-moderna. Dal suo educare appassionato e tra le righe di alcuni suoi scritti, emerge in modo significativo il concetto di auto-formazione, come riconoscimento del desiderio giovanile di autodeterminarsi e autorealizzarsi, e come fine ultimo di ogni buon percorso educativo. A partire da esso, e attraversando il pensiero di Guardini, il presente contributo cercherà di trarre alcune suggestioni teoretiche sui costrutti etici e pedagogici su cui l’orientamento si fonda e alcuni spunti utili per una sua realizzazione educativa.File | Dimensione | Formato | |
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