Sempre più distanti, negli ultimi anni, dall’epoca del rilievo a vista, il disegno dal vero sembrava scivolare nell’oblio del tempo, giudicato anacronistico e superfluo in quella che viene ormai definita ‘digital age’. Eppure, grazie alla consolante ed empatica risposta degli allievi di architettura, che intendono misurarsi anche con questo tipo di competenza, il disegno dal vero sopravvive, palesando il ruolo chiave che riveste nella comprensione della realtà esistente. L’emergenza pandemica ha fornito un ulteriore spunto di riflessione su tale linguaggio, rimarcando l’importanza del Cultural Heritage Sketching come strumento per intendere e avvicinarsi maggiormente all’opera, proprio a seguito della obbligatoria distanza imposta dagli eventi. Inoltre, il necessario adeguamento alle attività da remoto ha comportato inevitabilmente lo sviluppo di nuove e interessanti metodologie, rinnovando la pratica del disegno dal vero e fornendo, al tempo stesso, una serie di riflessioni sulle possibili relazioni tra disegno realizzato con il lapis e i processi di digitalizzazione. L’attenzione di tale paper, pertanto, si sofferma su alcune recenti esperienze, didattiche e di trasferimento dei risultati delle parallele attività di ricerca, incentrate sull’osservazione del patrimonio architettonico attraverso il disegno diretto. In particolare, le elaborazioni svolte durante il periodo di quarantena, a distanza, hanno svelato, in un momento così limitante, un’opportunità di riflessione sugli scenari di contaminazione ciclica – più che di dicotomia – del binomio analogico-digitale.
Leserri, M., Morena, S., Antinozzi, S. (2022). La resilienza del Lapis, tra il disegno analogico e digitale. In P.M. Jiménez Vicario, M. Mestre Martí, D. Navarro Moreno (a cura di), MÁS ALLÁ DE LAS LÍNEAS. LA GRÁFICA Y SUS USOS. XIX Congreso Internacional de Expresión Gráfica Arquitectónica: 2-4 de junio de 2022 (pp. 615-618). Cartagena : Ediciones UPCT [10.31428/10317/11408].
La resilienza del Lapis, tra il disegno analogico e digitale
Morena, Sara
;
2022-01-01
Abstract
Sempre più distanti, negli ultimi anni, dall’epoca del rilievo a vista, il disegno dal vero sembrava scivolare nell’oblio del tempo, giudicato anacronistico e superfluo in quella che viene ormai definita ‘digital age’. Eppure, grazie alla consolante ed empatica risposta degli allievi di architettura, che intendono misurarsi anche con questo tipo di competenza, il disegno dal vero sopravvive, palesando il ruolo chiave che riveste nella comprensione della realtà esistente. L’emergenza pandemica ha fornito un ulteriore spunto di riflessione su tale linguaggio, rimarcando l’importanza del Cultural Heritage Sketching come strumento per intendere e avvicinarsi maggiormente all’opera, proprio a seguito della obbligatoria distanza imposta dagli eventi. Inoltre, il necessario adeguamento alle attività da remoto ha comportato inevitabilmente lo sviluppo di nuove e interessanti metodologie, rinnovando la pratica del disegno dal vero e fornendo, al tempo stesso, una serie di riflessioni sulle possibili relazioni tra disegno realizzato con il lapis e i processi di digitalizzazione. L’attenzione di tale paper, pertanto, si sofferma su alcune recenti esperienze, didattiche e di trasferimento dei risultati delle parallele attività di ricerca, incentrate sull’osservazione del patrimonio architettonico attraverso il disegno diretto. In particolare, le elaborazioni svolte durante il periodo di quarantena, a distanza, hanno svelato, in un momento così limitante, un’opportunità di riflessione sugli scenari di contaminazione ciclica – più che di dicotomia – del binomio analogico-digitale.File | Dimensione | Formato | |
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