In un’Italia fortemente compromessa dall'emergenza sanitaria, la crisi urbana che ne è scaturita ha posto in evidenza come la cultura, declinata attraverso processi e pratiche di produzione artistica e creativa, abbia offerto importanti occasioni di engagement ed empowerment, concorrendo alla costruzione di un welfare di comunità in risposta alle urgenze del presente. Lontano dall'idea di intrattenimento e divertissement, è sempre più chiaro come pratiche di innovazione culturale, sperimentando varie forme di azione e partecipazione, possano giocare un ruolo fondamentale nei processi di coesione sociale e costruzione di comunità, rappresentando in alcuni casi un antidoto all’inasprirsi dei fenomeni di marginalizzazione e delle disuguaglianze socio-spaziali all’interno di città e territori. Nonostante l’evidente difficoltà di prefigurare direzioni, intensità ed esiti dei radicali processi di trasformazione in atto, l’obiettivo di questo contributo è di comprendere quale possa essere il ruolo della cultura nelle città post-pandemiche in rapporto alle questioni di (in)giustizia spaziale e innovazione sociale. Nel tentativo di esplorare criticamente le potenzialità e i rischi delle pratiche di riqualificazione a base culturale dentro e oltre l’attuale crisi, prenderemo in esame un progetto di riattivazione dal basso di uno spazio in condizioni di abbandono sito nel quartiere CEP/San Giovanni Apostolo di Palermo, una delle aree più marginalizzate della città.
Crobe Stefania, Giubilaro Chiara (2022). Cultura per chi? Pratiche artistiche, trasformazioni urbane e innovazione sociale nelle città postpandemiche. URBANISTICA DOSSIER(25), 290-295.
Cultura per chi? Pratiche artistiche, trasformazioni urbane e innovazione sociale nelle città postpandemiche
Crobe Stefania
;Giubilaro Chiara
2022-06-01
Abstract
In un’Italia fortemente compromessa dall'emergenza sanitaria, la crisi urbana che ne è scaturita ha posto in evidenza come la cultura, declinata attraverso processi e pratiche di produzione artistica e creativa, abbia offerto importanti occasioni di engagement ed empowerment, concorrendo alla costruzione di un welfare di comunità in risposta alle urgenze del presente. Lontano dall'idea di intrattenimento e divertissement, è sempre più chiaro come pratiche di innovazione culturale, sperimentando varie forme di azione e partecipazione, possano giocare un ruolo fondamentale nei processi di coesione sociale e costruzione di comunità, rappresentando in alcuni casi un antidoto all’inasprirsi dei fenomeni di marginalizzazione e delle disuguaglianze socio-spaziali all’interno di città e territori. Nonostante l’evidente difficoltà di prefigurare direzioni, intensità ed esiti dei radicali processi di trasformazione in atto, l’obiettivo di questo contributo è di comprendere quale possa essere il ruolo della cultura nelle città post-pandemiche in rapporto alle questioni di (in)giustizia spaziale e innovazione sociale. Nel tentativo di esplorare criticamente le potenzialità e i rischi delle pratiche di riqualificazione a base culturale dentro e oltre l’attuale crisi, prenderemo in esame un progetto di riattivazione dal basso di uno spazio in condizioni di abbandono sito nel quartiere CEP/San Giovanni Apostolo di Palermo, una delle aree più marginalizzate della città.File | Dimensione | Formato | |
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