Gli ecosistemi forestali, che attraversano un lungo periodo senza rilevanti azioni di disturbo antropico quali le utilizzazioni forestali, possono evolvere con caratteristiche compositive e strutturali che li distinguono nettamente da soprassuoli più giovani dello stesso tipo, e sotto particolari condizioni vengono definiti vetusti. La significativa presenza di piante adulte e grandi, una certa diversificazione strutturale, significativi quantitativi di legno morto sia in piedi che a terra e la presenza di fauna e flora specializzate, sono tra le caratteristiche più comunemente associate ai boschi vetusti. A livello italiano, con le modifiche apportate al Testo Unico Forestale (D.Lgs. 34 del 2018) con la Legge 141/2019, che ha convertito in legge il Decreto “Clima” (D.Lgs. 111/2019), è necessario un periodo di invecchiamento naturale di almeno 60 anni. Lo stesso riferimento normativo prevede la definizione delle linee guida per l’identificazione dei boschi vetusti e la creazione della rete nazionale dei boschi vetusti. A livello europeo, la mappatura e la protezione integrale dei boschi vetusti sono tra le priorità della nuova strategia forestale europea per il 2030. Nel Mediterraneo, tali sistemi forestali sono poco diffusi a causa del millenario utilizzo delle risorse forestali, ed anche per questa ragione sono stati oggetto di ricerche e studi dedicati soltanto negli ultimi decenni. Di conseguenza, si registra una conoscenza ancora limitata soprattutto per alcune tipologie forestali. In questo contesto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di individuare aree forestali a prevalenza di roverella in Sicilia con potenzialità di vetustà, analizzarle nel dettaglio e valutare l’effettiva possibilità di classificazione come bosco vetusto. Nell’ambito del progetto LIFE4OAKFORESTS (LIFE16NAT/IT/0002 45, http://it.life4oakforests.eu/), sono previste attività di monitoraggio forestale in boschi vetusti di roverella ricadenti nell’habitat di interesse comunitario 91AA* - Boschi orientali di quercia bianca. A tal fine, sono stati individuati due soprassuoli forestali a dominanza di specie appartenenti al ciclo della roverella (Quercus pubescens Willd. s.l.) quali Quercus amplifolia Guss. e Q. virgiliana (Ten.) Ten., caratterizzati da significativi segni di vetustà, localizzati nel settore centro-occidentale della Sicilia: il bosco del Fanuso (Riserva Naturale orientata “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Gorgo del Cappelliere e Gorgo del Drago”), e il Bosco di Gurgo (Riserva Naturale orientata “Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco”). In particolare, sono stati studiati la biomassa arborea, la rinnovazione naturale delle specie legnose, la necromassa arborea e i microhabitat. È stato seguito il protocollo di rilievo definito all’interno del sopramenzionato progetto LIFE, e che ha previsto la valutazione delle diverse categorie da rilevare (alberi grandi con diametro a petto d’uomo > 40 cm, alberi con diametro a petto d’uomo > 5 cm, rinnovazione naturale) e dei relativi parametri dendrometrici e strutturali, in diverse aree concentriche, mentre il legno morto a terra è stato valutato con il metodo del transect di intersezione lineare. Particolare attenzione è stata rivolta agli individui arborei di grande dimensione ed al legno morto, che rappresentano gli elementi diagnostici più importanti dei boschi vetusti. Sulla base delle soglie di riferimento dei boschi vetusti in ambiente mediterraneo, con particolare attenzione ai querceti termofili, abbiamo valutato il livello di vetustà dei popolamenti forestali in esame, considerandone anche lo stato di conservazione e di evoluzione complessiva. Il risultato dell’indagine consentirà, inoltre, di formulare delle idonee proposte gestionali per i due soprassuoli forestali, che necessitano di specifiche ed urgenti misure di conservazione e tutela, in ragione delle superfici estremamente limitate che occupano e della loro straordinaria importanza ecologica e paesaggistica.
Badalamenti E, D.S.B.R. (2022). Indagini conoscitive su popolamenti forestali di roverella (Quercus pubescens Willd. s.l.) con potenziali caratteri di vetustà. In P. Paris, C. Calfapietra, R. Motta, D. Travaglini, G. Bucci (a cura di), XIII Congresso Nazionale SISEF Alberi-Foreste-Biodiversità dal new green alla farm to fork strategy (pp. 137-138). SISEF.
Indagini conoscitive su popolamenti forestali di roverella (Quercus pubescens Willd. s.l.) con potenziali caratteri di vetustà
Badalamenti E
Primo
;Da Silveira Bueno R;La Mantia T;Laschi A;Maetzke FG;Sala G;La Mela Veca DSUltimo
2022-05-01
Abstract
Gli ecosistemi forestali, che attraversano un lungo periodo senza rilevanti azioni di disturbo antropico quali le utilizzazioni forestali, possono evolvere con caratteristiche compositive e strutturali che li distinguono nettamente da soprassuoli più giovani dello stesso tipo, e sotto particolari condizioni vengono definiti vetusti. La significativa presenza di piante adulte e grandi, una certa diversificazione strutturale, significativi quantitativi di legno morto sia in piedi che a terra e la presenza di fauna e flora specializzate, sono tra le caratteristiche più comunemente associate ai boschi vetusti. A livello italiano, con le modifiche apportate al Testo Unico Forestale (D.Lgs. 34 del 2018) con la Legge 141/2019, che ha convertito in legge il Decreto “Clima” (D.Lgs. 111/2019), è necessario un periodo di invecchiamento naturale di almeno 60 anni. Lo stesso riferimento normativo prevede la definizione delle linee guida per l’identificazione dei boschi vetusti e la creazione della rete nazionale dei boschi vetusti. A livello europeo, la mappatura e la protezione integrale dei boschi vetusti sono tra le priorità della nuova strategia forestale europea per il 2030. Nel Mediterraneo, tali sistemi forestali sono poco diffusi a causa del millenario utilizzo delle risorse forestali, ed anche per questa ragione sono stati oggetto di ricerche e studi dedicati soltanto negli ultimi decenni. Di conseguenza, si registra una conoscenza ancora limitata soprattutto per alcune tipologie forestali. In questo contesto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di individuare aree forestali a prevalenza di roverella in Sicilia con potenzialità di vetustà, analizzarle nel dettaglio e valutare l’effettiva possibilità di classificazione come bosco vetusto. Nell’ambito del progetto LIFE4OAKFORESTS (LIFE16NAT/IT/0002 45, http://it.life4oakforests.eu/), sono previste attività di monitoraggio forestale in boschi vetusti di roverella ricadenti nell’habitat di interesse comunitario 91AA* - Boschi orientali di quercia bianca. A tal fine, sono stati individuati due soprassuoli forestali a dominanza di specie appartenenti al ciclo della roverella (Quercus pubescens Willd. s.l.) quali Quercus amplifolia Guss. e Q. virgiliana (Ten.) Ten., caratterizzati da significativi segni di vetustà, localizzati nel settore centro-occidentale della Sicilia: il bosco del Fanuso (Riserva Naturale orientata “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Gorgo del Cappelliere e Gorgo del Drago”), e il Bosco di Gurgo (Riserva Naturale orientata “Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco”). In particolare, sono stati studiati la biomassa arborea, la rinnovazione naturale delle specie legnose, la necromassa arborea e i microhabitat. È stato seguito il protocollo di rilievo definito all’interno del sopramenzionato progetto LIFE, e che ha previsto la valutazione delle diverse categorie da rilevare (alberi grandi con diametro a petto d’uomo > 40 cm, alberi con diametro a petto d’uomo > 5 cm, rinnovazione naturale) e dei relativi parametri dendrometrici e strutturali, in diverse aree concentriche, mentre il legno morto a terra è stato valutato con il metodo del transect di intersezione lineare. Particolare attenzione è stata rivolta agli individui arborei di grande dimensione ed al legno morto, che rappresentano gli elementi diagnostici più importanti dei boschi vetusti. Sulla base delle soglie di riferimento dei boschi vetusti in ambiente mediterraneo, con particolare attenzione ai querceti termofili, abbiamo valutato il livello di vetustà dei popolamenti forestali in esame, considerandone anche lo stato di conservazione e di evoluzione complessiva. Il risultato dell’indagine consentirà, inoltre, di formulare delle idonee proposte gestionali per i due soprassuoli forestali, che necessitano di specifiche ed urgenti misure di conservazione e tutela, in ragione delle superfici estremamente limitate che occupano e della loro straordinaria importanza ecologica e paesaggistica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Badalamenti et al. (2022)_XIII SISEF.pdf
accesso aperto
Descrizione: Articolo principale
Tipologia:
Versione Editoriale
Dimensione
1.28 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.28 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.