L’Iperico (Hypericum perforatum L.; Fam. Hypericaceae) è una specie erbacea perenne largamente diffusa allo stato spontaneo, insieme alle altre specie congeneri, all’interno degli ambienti mediterranei. Secondo la Farmacopea Europea (IV Ed.), la droga dell’Iperico è costituita dalla parte aerea e dalle sommità fiorite essiccate, che trovano utilizzazione in diverse aree del mondo per il trattamento di un gran numero di disturbi interni ed esterni. Nelle aree mediterranee, grazie al suo marcato effetto lenitivo del dolore e alla proprietà di stimolare la formazione di nuovo tessuto, la principale utilizzazione tradizionale dell’Iperico è tradizionalmente rivolta al trattamento esterno di ustioni e dermatiti. Oltre a ciò, a partire dagli anni ’80 sono state attribuite alla specie notevoli azioni sedative e calmanti, con specifiche proprietà antidepressive e ansiolitiche che ne hanno notevolmente ampliato le possibilità economiche e di mercato; l’iperico costituisce quindi un ottimo esempio di essenza autoctona di interesse officinale che è passata dallo status di pianta spontanea a quello di coltura di interesse agrario nel momento in cui è cominciato l’interesse nei suoi confronti da parte dell’industria farmaceutica. Ad oggi la specie è stata studiata in maniera assai approfondita, ed una ricca bibliografia ne esamina ogni aspetto sia agronomico (adattabilità, tecnica di coltivazione, rese) che chimico-farmacologico (rese in principi attivi e loro efficacia, modalità di dosaggio e somministrazione, effetti clinici). Particolarmente interessante sembra quindi la possibilità di introdurre la specie all’interno degli ordinamenti colturali siciliani, dove potrebbe contribuire al potenziamento delle caratteristiche di multifunzionalità dell’azienda, incrementando il reddito degli agricoltori. Nel presente lavoro si riportano i risultati di alcune prove preliminari di coltivazione dell’Iperico in pieno campo, condotte dal 2006 al 2009 presso l’azienda sperimentale “Sparacia” (Cammarata – AG), con lo scopo di valutare la risposta bio-agronomica e produttiva della specie oggetto di studio alle condizioni di coltivazione. In linea generale, la specie ha mostrato notevoli doti di rusticità e una buona adattabilità all’ambiente di coltivazione, anche in assenza di input energetici di rilievo, riducendo cioè al minimo gli apporti di fertilizzante, le lavorazioni del terreno e gli interventi anti-parassitari e diserbanti, manifestando così ottime potenzialità di inserimento nei sistemi colturali mediterranei.
Carrubba, A., Catalano, C., Militello, M. (2010). Prove di coltivazione di Iperico (Hypericum perforatum L.) in ambiente semi-arido. In Raccolta degli atti - 4 Convegno Nazionale Piante Mediterranee - Le potenzialità del territorio e dell’ambiente (pp. 209-213). Matera : lulu.com.
Prove di coltivazione di Iperico (Hypericum perforatum L.) in ambiente semi-arido
CARRUBBA, Alessandra
Membro del Collaboration Group
;CATALANO, CaterinaMembro del Collaboration Group
;MILITELLO, MarcelloMembro del Collaboration Group
2010-01-01
Abstract
L’Iperico (Hypericum perforatum L.; Fam. Hypericaceae) è una specie erbacea perenne largamente diffusa allo stato spontaneo, insieme alle altre specie congeneri, all’interno degli ambienti mediterranei. Secondo la Farmacopea Europea (IV Ed.), la droga dell’Iperico è costituita dalla parte aerea e dalle sommità fiorite essiccate, che trovano utilizzazione in diverse aree del mondo per il trattamento di un gran numero di disturbi interni ed esterni. Nelle aree mediterranee, grazie al suo marcato effetto lenitivo del dolore e alla proprietà di stimolare la formazione di nuovo tessuto, la principale utilizzazione tradizionale dell’Iperico è tradizionalmente rivolta al trattamento esterno di ustioni e dermatiti. Oltre a ciò, a partire dagli anni ’80 sono state attribuite alla specie notevoli azioni sedative e calmanti, con specifiche proprietà antidepressive e ansiolitiche che ne hanno notevolmente ampliato le possibilità economiche e di mercato; l’iperico costituisce quindi un ottimo esempio di essenza autoctona di interesse officinale che è passata dallo status di pianta spontanea a quello di coltura di interesse agrario nel momento in cui è cominciato l’interesse nei suoi confronti da parte dell’industria farmaceutica. Ad oggi la specie è stata studiata in maniera assai approfondita, ed una ricca bibliografia ne esamina ogni aspetto sia agronomico (adattabilità, tecnica di coltivazione, rese) che chimico-farmacologico (rese in principi attivi e loro efficacia, modalità di dosaggio e somministrazione, effetti clinici). Particolarmente interessante sembra quindi la possibilità di introdurre la specie all’interno degli ordinamenti colturali siciliani, dove potrebbe contribuire al potenziamento delle caratteristiche di multifunzionalità dell’azienda, incrementando il reddito degli agricoltori. Nel presente lavoro si riportano i risultati di alcune prove preliminari di coltivazione dell’Iperico in pieno campo, condotte dal 2006 al 2009 presso l’azienda sperimentale “Sparacia” (Cammarata – AG), con lo scopo di valutare la risposta bio-agronomica e produttiva della specie oggetto di studio alle condizioni di coltivazione. In linea generale, la specie ha mostrato notevoli doti di rusticità e una buona adattabilità all’ambiente di coltivazione, anche in assenza di input energetici di rilievo, riducendo cioè al minimo gli apporti di fertilizzante, le lavorazioni del terreno e gli interventi anti-parassitari e diserbanti, manifestando così ottime potenzialità di inserimento nei sistemi colturali mediterranei.File | Dimensione | Formato | |
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