n this article, the researchers reexamine the concept of hostipility (Derrida, 2000) in the light of material culture, food and related eating practices, and examine the links between food, belonging and commensality. The participatory observation and the semi-structured interviews of this research made it possible to mark the boundaries of the Ballarò, to identify the types of commercial activity, based on the “cooked” and / or “raw”, distinguish the different market areas are also the forms of “armed coexistence” taking place between immigrants and autochthonous. If cooked food is hospitable under certain conditions, raw food is more likely to establish lasting as well as conditioned hostility. In any case, raw food stores are far more numerous in the Ballarò market, and constitute a brake on “delocalization” of hypermarkets and to “disembedding” (Polanyi, 1944; Anthony Giddens, 1991) of urban populations.

In questo articolo le ricercatrici riesaminano il concetto di ostipilità (Derrida, 2000) alla luce della cultura materiale, del cibo e delle pratiche alimentari connesse, per analizzare i collegamenti tra cibo, appartenenza e commensalità. L’osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate di questa ricerca hanno permesso di segnare i confini del mercato di Ballarò, di individuare le tipologie di attività commerciale, fondate sul “cotto” e/o sul “crudo”, che contraddistinguono le diverse aree di mercato, come pure le forme di “convivenza armata” in atto fra autoctoni e migranti. Se il cibo cotto è ospitale a determinate condizioni, il cibo crudo ha maggiori probabilità di stabilire ostipitalità durevole oltre che condizionata. E poiché a Ballarò gli esercizi commerciali del crudo sono più numerosi, essi costituiscono comunque un freno alla delocalizzazione degli ipermercati e a ciò che Karl Polanyi (1944) e Anthony Giddens (1991) indicavano come la disembedding delle popolazioni urbane.

Bartholini, I.M., Pascoal, R. (2021). Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale. Gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo. MONDI MIGRANTI(2), 55-71 [10.3280/MM2021-002003].

Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale. Gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo

Bartholini, Ignazia Maria
;
Pascoal, Rafaela
2021-09-01

Abstract

n this article, the researchers reexamine the concept of hostipility (Derrida, 2000) in the light of material culture, food and related eating practices, and examine the links between food, belonging and commensality. The participatory observation and the semi-structured interviews of this research made it possible to mark the boundaries of the Ballarò, to identify the types of commercial activity, based on the “cooked” and / or “raw”, distinguish the different market areas are also the forms of “armed coexistence” taking place between immigrants and autochthonous. If cooked food is hospitable under certain conditions, raw food is more likely to establish lasting as well as conditioned hostility. In any case, raw food stores are far more numerous in the Ballarò market, and constitute a brake on “delocalization” of hypermarkets and to “disembedding” (Polanyi, 1944; Anthony Giddens, 1991) of urban populations.
set-2021
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/08 - Sociologia Dei Processi Culturali E Comunicativi
Bartholini, I.M., Pascoal, R. (2021). Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale. Gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo. MONDI MIGRANTI(2), 55-71 [10.3280/MM2021-002003].
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