Dendrolatrie della scia. Corpi arborei e semi della memoria

Invisitization, dehumanization, pain of trauma, shipwreck: the wake is produced and reproduced in the sea, in a crossing in which the Mediterranean becomes an echo of the Atlantic and vice versa. Central to this echo is memory. The memory of a past that has never passed, that returns to fracture the present and continues to reproduce itself in a circular time of slavery, understood as the future created by it (Hartman 2007). And the creation of the future passes through the cultivation of the seeds of memory: seeds in motion, which thus create a threadlike texture that unites the Black Atlantic to the Black Mediterranean. Depositaries of the past and basis for the creation of the future, the seeds of memory and of re-memory (Morrison 2018 [1987]) will be used in the following pages to try to trace this circular time through the use of different tree figurations that dot the space and time of the wake. These arboreal figurations, understood as transformative cartographies, manifest themselves as dendrolatries of the wake that constitute the spaces of the sea of ​​the Middle Passage as well as of the Mediterranean: from the plantation system, narrated in the novel Amatissima (Morrison, 2018 [1987]), to the ships of the wake like trees that plow the seas, up to the seeds of memory, the central symbol of Afrofuturism. A circularity of arboreal figurations that in their crossings and movements become bodies, spaces, products and maps of the diaspora; a circularity that recalls that of the time of slavery, which from the past - which has never passed - fractures the present and builds the future.

Invisibilizzazione, disumanizzazione, dolore del trauma, naufragio: la scia si produce e si riproduce in mare, in un attraversamento in cui il Mediterraneo diviene eco dell’Atlantico e viceversa. Centrale per questo riecheggiare è la memoria. La memoria di un passato che non è mai passato, che torna a fratturare il presente e continua a riprodursi in un tempo circolare della schiavitù, inteso come futuro creato da essa (Hartman 2007). E la creazione del futuro passa per la coltivazione dei semi della memoria: semi in movimento, che creano così una trama filiforme che unisce l’Atlantico Nero al Mediterraneo Nero. Depositari del passato e base per la creazione del futuro, i semi della memoria e della ri-memoria (Morrison 2018 [1987]) verranno utilizzati nelle pagine che seguono per provare a tracciare questo tempo circolare attraverso l’utilizzo di diverse figurazioni arboree che costellano lo spazio e il tempo della scia. Queste figurazioni arboree, intese come cartografie trasformative, si manifestano come dendrolatrie della scia che costituiscono gli spazi del mare del Middle Passage così come del Mediterraneo: dal sistema della piantagione, narrato nel romanzo Amatissima (Morrison, 2018 [1987]), alle navi della scia quali alberi che solcano i mari, sino ai semi della memoria, simbologia centrale dell’afrofuturismo. Una circolarità di figurazioni arboree che nei loro attraversamenti e movimenti divengono corpi, spazi, prodotti e cartografie della diaspora; una circolarità che richiama quella del tempo della schiavitù, che dal passato – che non è mai passato – frattura il presente e costruisce il futuro.