I fruttiferi di origine tropicale più diffusi in Italia sono il mango, l’avocado, il litchi e la papaya, ai quali fanno da corollario poche altre specie, definibili minori per la loro diffusione sporadica in micro aree vocate, come il nespolo del Giappone, l’anona, il banano e la passiflora. La coltivazione di queste specie esotiche in Italia è concentrata al Sud Italia con la quasi totalità degli impianti di mango, avocado e litchi sulle coste tirreniche della Sicilia. In queste aree hanno trovato condizioni vocate che permettono alle piante di vegetare, seppur con alcuni adattamenti fisiologici ed agronomici, permettendo buone rese ed eccellente qualità dei frutti. La diffusione di queste specie risale agli anni ’80 e in alcuni casi anche agli anni ’70, ma nel corso degli ultimi dieci anni, complice l’avvicendarsi di inverni più miti e di estati meno siccitose, si assiste ad una crescita esponenziale delle superfici interessate da tali colture.
Vittorio Farina (2020). I frutti tropicali e sub-tropicali. In Giancarlo Colelli e Paolo Inglese (a cura di), Gestione della qualità e conservazione dei prodotti ortofrutticoli (pp. 351-361). Edagricole.
I frutti tropicali e sub-tropicali
Vittorio Farina
2020-01-01
Abstract
I fruttiferi di origine tropicale più diffusi in Italia sono il mango, l’avocado, il litchi e la papaya, ai quali fanno da corollario poche altre specie, definibili minori per la loro diffusione sporadica in micro aree vocate, come il nespolo del Giappone, l’anona, il banano e la passiflora. La coltivazione di queste specie esotiche in Italia è concentrata al Sud Italia con la quasi totalità degli impianti di mango, avocado e litchi sulle coste tirreniche della Sicilia. In queste aree hanno trovato condizioni vocate che permettono alle piante di vegetare, seppur con alcuni adattamenti fisiologici ed agronomici, permettendo buone rese ed eccellente qualità dei frutti. La diffusione di queste specie risale agli anni ’80 e in alcuni casi anche agli anni ’70, ma nel corso degli ultimi dieci anni, complice l’avvicendarsi di inverni più miti e di estati meno siccitose, si assiste ad una crescita esponenziale delle superfici interessate da tali colture.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Postraccolta_cap 12 per iris.pdf
Solo gestori archvio
Tipologia:
Versione Editoriale
Dimensione
4.77 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.77 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.