Lo Sciasciario dialettale è un contributo alla documentazione della lingua dell’autore di Racalmuto – con specifico riguardo al lessico dialettale – per offrire uno strumento utile per la comprensione della parole letteraria dell’autore di Racalmuto. Si tratta di una “lista di parole” ordinate alfabeticamente e riguardanti gli “autoctonismi” dialettali, le voci del dialetto usate nell’opera sciasciana che non trovano corrispondenti formali nell’italiano letterario (per es. sic. naca vs it. culla). In quanto voci “autenticamente” ed esclusivamente dialettali, esse esistono solo dentro l’orizzonte (etno)linguistico siciliano e svelano il tesoro più genuino del dialetto informando sulla parte più profonda e più autentica della storia e della cultura delle genti della più grande isola del Mediterraneo. Il loro percorso storico e sociale è, dunque, unico e va letto in intima relazione con il mondo culturale che le usa e le tramanda per “predicarsi”: Si tratta del mondo della “civiltà contadina”, quello della cultura dei campi, della «cultura dei mestieri », di cui partecipava anche chi contadino o artigiano non era e che, a ben pesarci, coincide con il mondo socio-culturale e con la parrocchia nei quali si è formato e dei quali si è nutrito Leonardo Sciascia.

Roberto Sottile (2020). PER UNO SCIASCIARIO DIALETTALE. 100 E PIÙ PAROLE DALLE PARROCCHIE SICILIANE. In M. Castiglione, E. Riccio (a cura di), LEONARDO SCIASCIA (1921-1989). Letteratura, critica, militanza civile. Atti del Convegno Internazionale. Palermo 18-19 novembre 2019 (pp. 281-306). Palermo : Centro di studi filologici e linguistici siciliani.

PER UNO SCIASCIARIO DIALETTALE. 100 E PIÙ PAROLE DALLE PARROCCHIE SICILIANE

Roberto Sottile
2020-01-01

Abstract

Lo Sciasciario dialettale è un contributo alla documentazione della lingua dell’autore di Racalmuto – con specifico riguardo al lessico dialettale – per offrire uno strumento utile per la comprensione della parole letteraria dell’autore di Racalmuto. Si tratta di una “lista di parole” ordinate alfabeticamente e riguardanti gli “autoctonismi” dialettali, le voci del dialetto usate nell’opera sciasciana che non trovano corrispondenti formali nell’italiano letterario (per es. sic. naca vs it. culla). In quanto voci “autenticamente” ed esclusivamente dialettali, esse esistono solo dentro l’orizzonte (etno)linguistico siciliano e svelano il tesoro più genuino del dialetto informando sulla parte più profonda e più autentica della storia e della cultura delle genti della più grande isola del Mediterraneo. Il loro percorso storico e sociale è, dunque, unico e va letto in intima relazione con il mondo culturale che le usa e le tramanda per “predicarsi”: Si tratta del mondo della “civiltà contadina”, quello della cultura dei campi, della «cultura dei mestieri », di cui partecipava anche chi contadino o artigiano non era e che, a ben pesarci, coincide con il mondo socio-culturale e con la parrocchia nei quali si è formato e dei quali si è nutrito Leonardo Sciascia.
2020
979-12-80182-01-2
Roberto Sottile (2020). PER UNO SCIASCIARIO DIALETTALE. 100 E PIÙ PAROLE DALLE PARROCCHIE SICILIANE. In M. Castiglione, E. Riccio (a cura di), LEONARDO SCIASCIA (1921-1989). Letteratura, critica, militanza civile. Atti del Convegno Internazionale. Palermo 18-19 novembre 2019 (pp. 281-306). Palermo : Centro di studi filologici e linguistici siciliani.
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