Le ultime messe a punto dello sviluppo cronologico e stilistico delle ceramiche figurate siceliote, anche in rapporto alle produzioni campane e pestane, ed il riesame di alcuni aspetti iconografici e stilistici del Pittore della Scacchiera stimolano ad una riflessione complessiva sulla personalità di questo pittore e dei primi ceramografi posti da A.D. Trendall all’origine della pittura vascolare siceliota e di area tirrenica. Il problema del rapporto con la tradizione attica, più volte riaffermato soprattutto nell’ambito dello stile del Pittore della Scacchiera, viene affrontato in questa sede in maniera globale anche dal punto di vista della tradizione iconografica. La disamina è condotta a due livelli: 1. Appurando il grado di influenza specifica di una o più tradizioni stilistiche ed iconografiche ateniesi sul pittore o sui pittori di interesse, cercando dunque di definire la “formazione” più che l’ethnos dell’artigiano e considerando anche la possibilità di un’acquisizione di stilemi ma soprattutto di schemi iconografici in maniera indiretta, attraverso, ad esempio, i prodotti attici circolanti in Occidente. 2. Esplorando il livello di conoscenza dei miti ateniesi e saggiando anche il grado di erudizione e il “livello culturale” del pittore, così da determinare da un lato i modelli di riferimento, dall’altro il grado di rielaborazione autonoma operato dall’artigiano nel contesto coloniale e dunque la fruizione in loco – in ambito greco come anellenico – di certi temi, pensando anche ad una possibile risemantizzazione effettuata o a livello di elaborazione dell’immagine (quindi da parte del pittore coloniale) o a livello di ricezione. Il riesame della documentazione ha consentito di definire meglio l’ambito di derivazione dei modelli adottati e di ricostruire il percorso formativo ed evolutivo alla base delle scelte iconografiche operate. In particolare nuovi elementi derivano dall’analisi del cratere a calice della Collezione del Banco di Sicilia di Palermo, con la raffigurazione di una pirrica, in cui sembrano convogliare, come in altre creazioni del Pittore della Scacchiera, elementi di tradizione attica ricontestualizzati in un orizzonte mitico-cultuale occidentale.
DE CESARE, M. (2009). Il Pittore della Scacchiera e la nascita della ceramica figurata siceliota. In C. Ampolo (a cura di), Immagine e immagini della Sicilia e di altre isole del Mediterraneo antico. Atti delle seste giornate int. di studi sull'area elima e la Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo (pp. 277-294). Pisa : Scuola Normale Superiore Pisa.
Il Pittore della Scacchiera e la nascita della ceramica figurata siceliota
DE CESARE, Monica
2009-01-01
Abstract
Le ultime messe a punto dello sviluppo cronologico e stilistico delle ceramiche figurate siceliote, anche in rapporto alle produzioni campane e pestane, ed il riesame di alcuni aspetti iconografici e stilistici del Pittore della Scacchiera stimolano ad una riflessione complessiva sulla personalità di questo pittore e dei primi ceramografi posti da A.D. Trendall all’origine della pittura vascolare siceliota e di area tirrenica. Il problema del rapporto con la tradizione attica, più volte riaffermato soprattutto nell’ambito dello stile del Pittore della Scacchiera, viene affrontato in questa sede in maniera globale anche dal punto di vista della tradizione iconografica. La disamina è condotta a due livelli: 1. Appurando il grado di influenza specifica di una o più tradizioni stilistiche ed iconografiche ateniesi sul pittore o sui pittori di interesse, cercando dunque di definire la “formazione” più che l’ethnos dell’artigiano e considerando anche la possibilità di un’acquisizione di stilemi ma soprattutto di schemi iconografici in maniera indiretta, attraverso, ad esempio, i prodotti attici circolanti in Occidente. 2. Esplorando il livello di conoscenza dei miti ateniesi e saggiando anche il grado di erudizione e il “livello culturale” del pittore, così da determinare da un lato i modelli di riferimento, dall’altro il grado di rielaborazione autonoma operato dall’artigiano nel contesto coloniale e dunque la fruizione in loco – in ambito greco come anellenico – di certi temi, pensando anche ad una possibile risemantizzazione effettuata o a livello di elaborazione dell’immagine (quindi da parte del pittore coloniale) o a livello di ricezione. Il riesame della documentazione ha consentito di definire meglio l’ambito di derivazione dei modelli adottati e di ricostruire il percorso formativo ed evolutivo alla base delle scelte iconografiche operate. In particolare nuovi elementi derivano dall’analisi del cratere a calice della Collezione del Banco di Sicilia di Palermo, con la raffigurazione di una pirrica, in cui sembrano convogliare, come in altre creazioni del Pittore della Scacchiera, elementi di tradizione attica ricontestualizzati in un orizzonte mitico-cultuale occidentale.File | Dimensione | Formato | |
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