Nella nota sono riportati i risultati di una sperimentazione condotta mediante la messa in esercizio di un reattore bioslurry per il trattamento di sedimenti marini contaminati da idrocarburi. Sono state valutate le performance di processo in termini di rimozione di TPH (86% con velocità di rimozione massima di 36 mgTPH kg-1 d-1) congiuntamente ad altre tipologie di indagini volte ad ottenere maggiori informazioni sulla natura dei processi che si sono sviluppati nel reattore. Nello specifico, è stato utilizzato un approccio di tipo microbiologico mediante l’adozione di una tecnica di sequenziamento di nuova generazione (NGS - Next Generation Sequencing). Dall’analisi dei dati biologici è stato quindi possibile identificare i taxa maggiormente coinvolti nella degradazione degli idrocarburi. In particolare, il trattamento ha comportato uno shift nella composizione della comunità batterica a favore di particolari ceppi batterici che riescono ad adattarsi alle condizioni di processo (Hydrogenophaga, Sphingorhabdus, Phaeodactylibacter), presentando un elevato incremento in termini di crescita rispetto al sedimento originario. Inoltre, l’analisi delle emissioni gassose dal sistema ha permesso di quantificare la componente idrocarburica volatilizzata e, conseguentemente, di ottenere una stima più accurata della rimozione per via biologica. Infine, test di fitotossicità su campioni di sedimento hanno evidenziato un miglioramento dello stato di qualità della matrice trattata rispetto allo stato originario; tale aspetto risulta rilevante nell’ipotesi di possibile riutilizzo della matrice decontaminata come alternativa allo smaltimento.
Alessia Avona, Marco Capodici, Daniele Di Trapani, Maria Gabriella Giustra, Lucia Lumia, Gaetano Di Bella, et al. (2020). Analisi di processo e dinamica della comunità batterica nel trattamento di sedimenti marini con reattori bioslurry. In SIti Contaminati - esperienze negli interventi di risanamento.
Analisi di processo e dinamica della comunità batterica nel trattamento di sedimenti marini con reattori bioslurry
Alessia Avona
;Marco Capodici;Daniele Di Trapani;Gaspare Viviani
2020-01-01
Abstract
Nella nota sono riportati i risultati di una sperimentazione condotta mediante la messa in esercizio di un reattore bioslurry per il trattamento di sedimenti marini contaminati da idrocarburi. Sono state valutate le performance di processo in termini di rimozione di TPH (86% con velocità di rimozione massima di 36 mgTPH kg-1 d-1) congiuntamente ad altre tipologie di indagini volte ad ottenere maggiori informazioni sulla natura dei processi che si sono sviluppati nel reattore. Nello specifico, è stato utilizzato un approccio di tipo microbiologico mediante l’adozione di una tecnica di sequenziamento di nuova generazione (NGS - Next Generation Sequencing). Dall’analisi dei dati biologici è stato quindi possibile identificare i taxa maggiormente coinvolti nella degradazione degli idrocarburi. In particolare, il trattamento ha comportato uno shift nella composizione della comunità batterica a favore di particolari ceppi batterici che riescono ad adattarsi alle condizioni di processo (Hydrogenophaga, Sphingorhabdus, Phaeodactylibacter), presentando un elevato incremento in termini di crescita rispetto al sedimento originario. Inoltre, l’analisi delle emissioni gassose dal sistema ha permesso di quantificare la componente idrocarburica volatilizzata e, conseguentemente, di ottenere una stima più accurata della rimozione per via biologica. Infine, test di fitotossicità su campioni di sedimento hanno evidenziato un miglioramento dello stato di qualità della matrice trattata rispetto allo stato originario; tale aspetto risulta rilevante nell’ipotesi di possibile riutilizzo della matrice decontaminata come alternativa allo smaltimento.File | Dimensione | Formato | |
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