Amman è luogo denso di storia e avido di modernità, confine entropico di culture in cui giordani, iracheni, palestinesi, siriani, insieme esprimono l’anima composita della città. L’odierna struttura insediativa è il frutto dell’espansione realizzata sui resti della Philadelphia romana dall’emiro Abdullah intorno al 1921. La logica dell’impianto urbano legge e interpreta il ruolo condizionante delle jebel nell’ambito della morfologia del sito: si sviluppa, infatti, sui versanti collinari, laddove interi quartieri residenziali, moschee e edifici amministrativi sono stati edificati nel tempo e lungo le valli comprese tra le colline, introducendo grande qualità nel modo di rappresentarsi della città. Ogni frammento di paesaggio guadagnato all’orizzonte della città, si configura come un quadro affollato di segni, come una superficie corrugata e omogenea. C’è una parte di Amman che, più di altre, mostra il desiderio di costruire una nuova immagine di sé: sono i luoghi in cui negli ultimi anni la città ha ripensato i propri codici, introducendovi con coraggio nuove architetture per funzioni pubbliche, volte a esaltare le relazioni sociali e culturali. Il Wadi Amman è un esteso spazio connettivo lineare che si snoda nel pieno centro della città. In quest’area estesa 384.000 mq, l’Abdali Urban Regeneretion Project, una grande scommessa di trasformazione urbana avviata sin dal 2013 prevede la costruzione di grattacieli, edifici multifunzionali e commerciali, parchi, con interventi pubblici e privati. Qui, sono sorte negli ultimi anni due importanti architetture: l’Al-Hussein Cultural Center e la Greater Amman Municipality. Proprio in questo contesto si sono sviluppati i progetti di architetture e spazi pubblici che, negli ultimi anni, ho portato avanti nell’ambito della mia ricerca universitaria. Essa ha consentito di indagare la ricchezza della città mediorientale, ricercandone il senso della modernità e della tradizione, l’architettura che interpreta il desiderio di crescita e la consapevolezza della città.

Tuzzolino G.F. (2019). La città islamica tra modernità e tradizione. Amman e l’architettura degli spazi pubblici. In A. Calderoni, B. Di Palma, A. Nitti, G. Oliva (a cura di), Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio (pp. 1574-1579). Roma : ProArch Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14,15 e16.

La città islamica tra modernità e tradizione. Amman e l’architettura degli spazi pubblici

Tuzzolino G. F.
2019-01-01

Abstract

Amman è luogo denso di storia e avido di modernità, confine entropico di culture in cui giordani, iracheni, palestinesi, siriani, insieme esprimono l’anima composita della città. L’odierna struttura insediativa è il frutto dell’espansione realizzata sui resti della Philadelphia romana dall’emiro Abdullah intorno al 1921. La logica dell’impianto urbano legge e interpreta il ruolo condizionante delle jebel nell’ambito della morfologia del sito: si sviluppa, infatti, sui versanti collinari, laddove interi quartieri residenziali, moschee e edifici amministrativi sono stati edificati nel tempo e lungo le valli comprese tra le colline, introducendo grande qualità nel modo di rappresentarsi della città. Ogni frammento di paesaggio guadagnato all’orizzonte della città, si configura come un quadro affollato di segni, come una superficie corrugata e omogenea. C’è una parte di Amman che, più di altre, mostra il desiderio di costruire una nuova immagine di sé: sono i luoghi in cui negli ultimi anni la città ha ripensato i propri codici, introducendovi con coraggio nuove architetture per funzioni pubbliche, volte a esaltare le relazioni sociali e culturali. Il Wadi Amman è un esteso spazio connettivo lineare che si snoda nel pieno centro della città. In quest’area estesa 384.000 mq, l’Abdali Urban Regeneretion Project, una grande scommessa di trasformazione urbana avviata sin dal 2013 prevede la costruzione di grattacieli, edifici multifunzionali e commerciali, parchi, con interventi pubblici e privati. Qui, sono sorte negli ultimi anni due importanti architetture: l’Al-Hussein Cultural Center e la Greater Amman Municipality. Proprio in questo contesto si sono sviluppati i progetti di architetture e spazi pubblici che, negli ultimi anni, ho portato avanti nell’ambito della mia ricerca universitaria. Essa ha consentito di indagare la ricchezza della città mediorientale, ricercandone il senso della modernità e della tradizione, l’architettura che interpreta il desiderio di crescita e la consapevolezza della città.
2019
978-88-909054-9-0
Tuzzolino G.F. (2019). La città islamica tra modernità e tradizione. Amman e l’architettura degli spazi pubblici. In A. Calderoni, B. Di Palma, A. Nitti, G. Oliva (a cura di), Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio (pp. 1574-1579). Roma : ProArch Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14,15 e16.
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