Nell’ultimo secolo migliaia di ettari in Europa sono stati riforestati soprattutto dopo l’abbandono delle attività agricole. Tale attività ha consentito di ridurre i fenomeni di degrado ma nonostante ciò non è raro vedere rimboschimenti che ancora mantengono la struttura e composizione iniziale. Da questo fatto emerge la necessità di capire i meccanismi che limitano la rigenerazione naturale, anche se per buona parte di questi rimboschimenti ancora mancano indicatori di base sulla demografia delle specie che caratterizzano questa rigenerazione. Questo studio ha avuto come obiettivo analizzare la ricchezza, la densità e la struttura demografica e spaziale delle piante legnose che si insediano sotto due specie arboree, il frassino (Fraxinus angustifolia) e il pino d’Aleppo (Pinus halepensis), impiantate circa 40 anni fa, in un’area di pascolo dentro la Riserva di Ficuzza (Palermo). Il campionamento è stato eseguito dentro tre macro aree, di 10 ha ciascuna. Sotto la proiezione della chioma di ciascun individuo di frassino (N = 62), sono stati verificati tre plot di 1 m² ciascuno, per un’area di saggio totale di 186 m². Sotto i pini (N = 10) sono stati verificati quattro plot per un’area totale di 40 m². Dentro questi plot, tutti gli individui di specie legnose con altezza superiore a 5 cm sono stati registrati, identificati e classificati in quattro classi di altezza (5-10; 10-50; 50-100; >100 cm). Per descrivere la struttura spaziale della rigenerazione sotto i frassini, è stata realizzata un’analisi spaziale per gli indici di distanza SADIE. Dei 62 individui di frassino verificati, 44 (71%) avevano almeno una piantina di specie legnose, per un totale di 315 piantine di 13 specie, e una densità pari a 1.7 (± 0.3) piantine/m². Il prugnolo (Prunus spinosa) è stata la specie più abbondante con 36.3% degli individui, mentre le specie degli stadi più avanzati (querce) hanno rappresentato soltanto il 3.2%. Sotto i dieci pini analizzati, nove contenevano almeno una piantina, per un totale di 192 individui di dieci specie e una densità di 4.8 (± 1.2) al m². Il rovo (Rubus ulmifolius) è stata la specie più abbondante con 27.6% degli individui, mentre le querce soltanto il 3.6%. I valori di densità e ricchezza delle piantine sotto i frassini hanno presentato una distribuzione spaziale regolare lungo l’area di campionamento (SADIE p > 0.05). Sotto entrambe le specie esiste una correlazione positiva fra la presenza degli individui della classe di altezza minore (5-10 cm) con quelli delle classi di altezza maggiori (Spearman p < 0.05), suggerendo un potenziale meccanismo di facilitazione. Dai risultati si evince che gli individui arborei piantati stanno facilitando l’insediamento delle specie legnose spontanee. La dominanza di specie con frutti carnosi evidenzia anche il contributo della fauna nella dispersione dei semi. E’ da sottolineare tuttavia che questo risultato è stato ottenuto in una situazione favorevole di alta naturalità, spesso però assente in buona parte dei rimboschimenti, dove interventi attivi di rinaturalizzazione, cioè della diffusione di specie coerenti con la vegetazione potenziale, sono necessari, almeno nella prima fase.

Bueno R (2019). Densità, ricchezza, struttura demografica e spaziale della rigenerazione naturale in un rimboschimento in aree pascolate: competizione o facilitazione?. In Book of abstracts.

Densità, ricchezza, struttura demografica e spaziale della rigenerazione naturale in un rimboschimento in aree pascolate: competizione o facilitazione?

Bueno R
2019-01-01

Abstract

Nell’ultimo secolo migliaia di ettari in Europa sono stati riforestati soprattutto dopo l’abbandono delle attività agricole. Tale attività ha consentito di ridurre i fenomeni di degrado ma nonostante ciò non è raro vedere rimboschimenti che ancora mantengono la struttura e composizione iniziale. Da questo fatto emerge la necessità di capire i meccanismi che limitano la rigenerazione naturale, anche se per buona parte di questi rimboschimenti ancora mancano indicatori di base sulla demografia delle specie che caratterizzano questa rigenerazione. Questo studio ha avuto come obiettivo analizzare la ricchezza, la densità e la struttura demografica e spaziale delle piante legnose che si insediano sotto due specie arboree, il frassino (Fraxinus angustifolia) e il pino d’Aleppo (Pinus halepensis), impiantate circa 40 anni fa, in un’area di pascolo dentro la Riserva di Ficuzza (Palermo). Il campionamento è stato eseguito dentro tre macro aree, di 10 ha ciascuna. Sotto la proiezione della chioma di ciascun individuo di frassino (N = 62), sono stati verificati tre plot di 1 m² ciascuno, per un’area di saggio totale di 186 m². Sotto i pini (N = 10) sono stati verificati quattro plot per un’area totale di 40 m². Dentro questi plot, tutti gli individui di specie legnose con altezza superiore a 5 cm sono stati registrati, identificati e classificati in quattro classi di altezza (5-10; 10-50; 50-100; >100 cm). Per descrivere la struttura spaziale della rigenerazione sotto i frassini, è stata realizzata un’analisi spaziale per gli indici di distanza SADIE. Dei 62 individui di frassino verificati, 44 (71%) avevano almeno una piantina di specie legnose, per un totale di 315 piantine di 13 specie, e una densità pari a 1.7 (± 0.3) piantine/m². Il prugnolo (Prunus spinosa) è stata la specie più abbondante con 36.3% degli individui, mentre le specie degli stadi più avanzati (querce) hanno rappresentato soltanto il 3.2%. Sotto i dieci pini analizzati, nove contenevano almeno una piantina, per un totale di 192 individui di dieci specie e una densità di 4.8 (± 1.2) al m². Il rovo (Rubus ulmifolius) è stata la specie più abbondante con 27.6% degli individui, mentre le querce soltanto il 3.6%. I valori di densità e ricchezza delle piantine sotto i frassini hanno presentato una distribuzione spaziale regolare lungo l’area di campionamento (SADIE p > 0.05). Sotto entrambe le specie esiste una correlazione positiva fra la presenza degli individui della classe di altezza minore (5-10 cm) con quelli delle classi di altezza maggiori (Spearman p < 0.05), suggerendo un potenziale meccanismo di facilitazione. Dai risultati si evince che gli individui arborei piantati stanno facilitando l’insediamento delle specie legnose spontanee. La dominanza di specie con frutti carnosi evidenzia anche il contributo della fauna nella dispersione dei semi. E’ da sottolineare tuttavia che questo risultato è stato ottenuto in una situazione favorevole di alta naturalità, spesso però assente in buona parte dei rimboschimenti, dove interventi attivi di rinaturalizzazione, cioè della diffusione di specie coerenti con la vegetazione potenziale, sono necessari, almeno nella prima fase.
2019
Settore BIO/07 - Ecologia
Settore AGR/05 - Assestamento Forestale E Selvicoltura
Bueno R (2019). Densità, ricchezza, struttura demografica e spaziale della rigenerazione naturale in un rimboschimento in aree pascolate: competizione o facilitazione?. In Book of abstracts.
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