In questo lavoro di ricerca, sviluppato all’interno della tesi di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali presso l’accademia Galli di Como con la supervisione della restauratrice Gisella Bianconi, si è sperimentato l’uso del silicato di litio come additivo per il miglioramento delle prestazioni di malte a base di leganti inorganici, e in particolare calci aeree e idrauliche, utilizzate nel restauro dei materiali lapidei. Spesso per le stuccature di materiali lapidei compatti vengono utilizzate malte con leganti organici, ed in particolare di tipo epossidico, che offrono certamente ottime proprietà meccaniche e un’eccellente adesività, garantendo al contempo una accettabile compatibilità grazie alla bassa porosità del materiale originale, d’altra parte questi materiali non risultano idonei nel caso di materiali caratterizzati da maggiore porosità o con scarsa coesività. In questo lavoro, sono state prese in esame malte sperimentali confezionate con aggregati naturali di diversa litologia e leganti inorganici a base di calce aerea e idraulica, utilizzati tal quali o con l’aggiunta, dopo che si erano completate le fasi di presa e di indurimento, di silicato di litio in nanoparticelle disperse in acqua. Sulla base di un protocollo sperimentale ben progettato sono stati preparati circa 250 campioni di malte, trattate per metà con silicato di litio, e su di esse sono state effettuate le seguenti prove fisiche e meccaniche: determinazione del coefficiente di assorbimento d’acqua per capillaritả secondo la UNI EN 1015-18; la determinazione del contenuto d’acqua di equilibrio secondo la UNI 11086; resistenza alla flessione in accordo con la UNI EN 1015-11; la determinazione della resistenza all’abrasione secondo la UNI EN 14157: 2005. Il confronto tra i risultati ottenuti nelle diverse prove effettuate ha permesso di svolgere un efficace valutazione delle capacità aggregative del silicato di litio e ha permesso di evidenziare le interazioni dell’additivo con il legante e in parte con gli aggregati. In particolare l’aggiunta di silicato di litio ha migliorato considerevolmente le proprietà meccaniche dei materiali testati, modificando in maniera poco evidente le caratteristiche del materiale legate alle interazioni con l’ambiente, come l’assorbimento d’acqua e la capillarità, permettendo di ricavare indicazioni utili per l’uso in pieno campo di questo prodotto nella preparazione di malte da intervento nel campo della conservazione dei beni culturali. È infine risultato di particolare interesse l’incremento ottenuto nella resistenza all’abrasione, che ha permesso di ottenere malte da utilizzare nella stuccatura di materiali lapidei, non solo porosi ma anche compatti, lucidabili e successivamente colorabili mediante colori dispersi nello stesso silicato di litio ad agire come legante. Con questa formulazione è stato realizzato quindi un campione di stuccatura su marmo, ritoccato ad acquerello, con cui è stato possibile ottenere, grazie alle opportune tecniche di reintegrazione pittorica, una perfetta continuità estetica della stuccatura con il materiale originale, una chiara distinguibilità garantita dalla diversa natura materica e un’elevata compatibilità grazie alla natura dei leganti e additivi utilizzati.

Giuseppe Di Ganci, R.G. (2018). INDAGINI SPERIMENTALI SU MALTE TRATTATE CON SILICATO DI LITIO NANODISPERSO DA UTILIZZARE PER STUCCATURE DI MATERIALI LAPIDEI COMPATTI. In Lo Stato dell'Arte 16 (pp. 243-252). Firenze : Nardini.

INDAGINI SPERIMENTALI SU MALTE TRATTATE CON SILICATO DI LITIO NANODISPERSO DA UTILIZZARE PER STUCCATURE DI MATERIALI LAPIDEI COMPATTI

Giuseppe Di Ganci;Renato Giarrusso;Bartolomeo Megna
Writing – Review & Editing
2018-01-01

Abstract

In questo lavoro di ricerca, sviluppato all’interno della tesi di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali presso l’accademia Galli di Como con la supervisione della restauratrice Gisella Bianconi, si è sperimentato l’uso del silicato di litio come additivo per il miglioramento delle prestazioni di malte a base di leganti inorganici, e in particolare calci aeree e idrauliche, utilizzate nel restauro dei materiali lapidei. Spesso per le stuccature di materiali lapidei compatti vengono utilizzate malte con leganti organici, ed in particolare di tipo epossidico, che offrono certamente ottime proprietà meccaniche e un’eccellente adesività, garantendo al contempo una accettabile compatibilità grazie alla bassa porosità del materiale originale, d’altra parte questi materiali non risultano idonei nel caso di materiali caratterizzati da maggiore porosità o con scarsa coesività. In questo lavoro, sono state prese in esame malte sperimentali confezionate con aggregati naturali di diversa litologia e leganti inorganici a base di calce aerea e idraulica, utilizzati tal quali o con l’aggiunta, dopo che si erano completate le fasi di presa e di indurimento, di silicato di litio in nanoparticelle disperse in acqua. Sulla base di un protocollo sperimentale ben progettato sono stati preparati circa 250 campioni di malte, trattate per metà con silicato di litio, e su di esse sono state effettuate le seguenti prove fisiche e meccaniche: determinazione del coefficiente di assorbimento d’acqua per capillaritả secondo la UNI EN 1015-18; la determinazione del contenuto d’acqua di equilibrio secondo la UNI 11086; resistenza alla flessione in accordo con la UNI EN 1015-11; la determinazione della resistenza all’abrasione secondo la UNI EN 14157: 2005. Il confronto tra i risultati ottenuti nelle diverse prove effettuate ha permesso di svolgere un efficace valutazione delle capacità aggregative del silicato di litio e ha permesso di evidenziare le interazioni dell’additivo con il legante e in parte con gli aggregati. In particolare l’aggiunta di silicato di litio ha migliorato considerevolmente le proprietà meccaniche dei materiali testati, modificando in maniera poco evidente le caratteristiche del materiale legate alle interazioni con l’ambiente, come l’assorbimento d’acqua e la capillarità, permettendo di ricavare indicazioni utili per l’uso in pieno campo di questo prodotto nella preparazione di malte da intervento nel campo della conservazione dei beni culturali. È infine risultato di particolare interesse l’incremento ottenuto nella resistenza all’abrasione, che ha permesso di ottenere malte da utilizzare nella stuccatura di materiali lapidei, non solo porosi ma anche compatti, lucidabili e successivamente colorabili mediante colori dispersi nello stesso silicato di litio ad agire come legante. Con questa formulazione è stato realizzato quindi un campione di stuccatura su marmo, ritoccato ad acquerello, con cui è stato possibile ottenere, grazie alle opportune tecniche di reintegrazione pittorica, una perfetta continuità estetica della stuccatura con il materiale originale, una chiara distinguibilità garantita dalla diversa natura materica e un’elevata compatibilità grazie alla natura dei leganti e additivi utilizzati.
2018
Settore ING-IND/22 - Scienza E Tecnologia Dei Materiali
978-88-404-4447-5
Giuseppe Di Ganci, R.G. (2018). INDAGINI SPERIMENTALI SU MALTE TRATTATE CON SILICATO DI LITIO NANODISPERSO DA UTILIZZARE PER STUCCATURE DI MATERIALI LAPIDEI COMPATTI. In Lo Stato dell'Arte 16 (pp. 243-252). Firenze : Nardini.
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