Nel 1918 Giuseppe Schirò dichiarava di possedere un manoscritto contenente una versione inedita in lingua albanese del Vangelo di San Matteo eseguita da un «Anonimo Epirota». Per lunghi decenni del manoscritto non si ebbe nessun’altra notizia sino a quando l’archivio privato di Schirò non venne acquisito da Matteo Mandalà e conservato presso la Cattedra albanologica dell’Università di Palermo. Soltanto a partire da quel momento, si è potuta ricostruire la storia del Vangelo di San Matteo dell’«Anonimo Epirota», oggetto dello studio filologico che si presenta.
GURGA, G. (2019). Il manoscritto dell'Anonimo Epirota: alcune ipotesi filologiche. In M. Mandalà, G. Gurga (a cura di), Aspetti e momenti dell'albanologia contemporanea (pp. 145-200). Tirana : Naimi.
Il manoscritto dell'Anonimo Epirota: alcune ipotesi filologiche
GURGA, Gezim
2019-01-01
Abstract
Nel 1918 Giuseppe Schirò dichiarava di possedere un manoscritto contenente una versione inedita in lingua albanese del Vangelo di San Matteo eseguita da un «Anonimo Epirota». Per lunghi decenni del manoscritto non si ebbe nessun’altra notizia sino a quando l’archivio privato di Schirò non venne acquisito da Matteo Mandalà e conservato presso la Cattedra albanologica dell’Università di Palermo. Soltanto a partire da quel momento, si è potuta ricostruire la storia del Vangelo di San Matteo dell’«Anonimo Epirota», oggetto dello studio filologico che si presenta.File | Dimensione | Formato | |
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