Non vi è dubbio che la città costituisca l’ambito privilegiato di sviluppo del processo educativo e delle varie forme di attività didattiche. In tal senso, essa diviene il principale contesto di esercizio dell’apprendimento cognitivo e percettivo, talvolta non pienamente consapevole e con ripercussioni teoriche e operative differenti. Le esperienze educative narrate in questo volume rappresentano l’incipit o l’exordium di un discorso intorno alla città, nella sua generalità, e sulla città - Palermo - rivolto a giovani discenti liceali con la finalità di infondere e di riscontrare una vasta condivisione di topoi emozionali, ancor prima che culturali. Per ottenere questo, occorre sollecitare gli allievi a riferirsi continuamente a quella forma di apprendimento esperienziale, nella sua necessaria complessità, in cui la conoscenza e il suo perfezionamento si realizza nello stesso farsi, in una forma ermeneutica circolare di interscambio continuo tra saperi da acquisire e saperi già acquisiti. Tutto questo è possibile perché, nonostante la condizione di chi si cimenta in qualcosa di totalmente nuovo, si può affermare che nessuno è realmente privo di familiarità architettonica. La comprensione della città e dell’architettura è, infatti, radicata nelle prime esperienze sensibili di ciascuno ed è connaturata al concetto di “abitare”, nel senso estensivo che suggerisce Heidegger. Quindi abitiamo la casa, la strada, il paese, la città, il paesaggio nei quali viviamo. Di questi spazi e luoghi «ne abbiamo fatto esperienza molto pre- sto, inconsciamente, e più tardi li abbiamo confrontati con i paesaggi, con le città e con le case che man mano si sono aggiunti». E come queste esperienze insegnano, esistono diverse modalità dell’abitare che corrispondono all’intero modus vivendi: abitiamo in quanto siamo. L’architettura e la città non sono soltanto mezzo e fine dell’abitare, ma sono in se stesse “abitare”.
Di Benedetto, G. (2018). Il valore educativo della città. In M. Chiavetta, M.G. Cipolla (a cura di), Dentro Palermo. Esperienze di didattica del territorio (pp. 6-9). Palermo : PIETRO VITTORIETTI EDIZIONI.
Il valore educativo della città
Di Benedetto, Giuseppe
2018-01-01
Abstract
Non vi è dubbio che la città costituisca l’ambito privilegiato di sviluppo del processo educativo e delle varie forme di attività didattiche. In tal senso, essa diviene il principale contesto di esercizio dell’apprendimento cognitivo e percettivo, talvolta non pienamente consapevole e con ripercussioni teoriche e operative differenti. Le esperienze educative narrate in questo volume rappresentano l’incipit o l’exordium di un discorso intorno alla città, nella sua generalità, e sulla città - Palermo - rivolto a giovani discenti liceali con la finalità di infondere e di riscontrare una vasta condivisione di topoi emozionali, ancor prima che culturali. Per ottenere questo, occorre sollecitare gli allievi a riferirsi continuamente a quella forma di apprendimento esperienziale, nella sua necessaria complessità, in cui la conoscenza e il suo perfezionamento si realizza nello stesso farsi, in una forma ermeneutica circolare di interscambio continuo tra saperi da acquisire e saperi già acquisiti. Tutto questo è possibile perché, nonostante la condizione di chi si cimenta in qualcosa di totalmente nuovo, si può affermare che nessuno è realmente privo di familiarità architettonica. La comprensione della città e dell’architettura è, infatti, radicata nelle prime esperienze sensibili di ciascuno ed è connaturata al concetto di “abitare”, nel senso estensivo che suggerisce Heidegger. Quindi abitiamo la casa, la strada, il paese, la città, il paesaggio nei quali viviamo. Di questi spazi e luoghi «ne abbiamo fatto esperienza molto pre- sto, inconsciamente, e più tardi li abbiamo confrontati con i paesaggi, con le città e con le case che man mano si sono aggiunti». E come queste esperienze insegnano, esistono diverse modalità dell’abitare che corrispondono all’intero modus vivendi: abitiamo in quanto siamo. L’architettura e la città non sono soltanto mezzo e fine dell’abitare, ma sono in se stesse “abitare”.File | Dimensione | Formato | |
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