Gli esperimenti ad alta pressione e temperatura (petrologia sperimentale) sono il mezzo più efficace di cui si dispone per la conoscenza dell’interno della Terra, dalla crosta al nucleo. Gli apparati necessari alla riproduzione delle temperature (comprese tra i 1000 e gli oltre 3500 °C) e pressioni variabili dai 10 kbar agli oltre 3 Mbar (corrispondenti a profondità comprese tra 30 e 5000 km), sono particolarmente sofisticati e sono accoppiati a raffinati metodi di analisi dei prodotti sperimentali (durante e dopo gli esperimenti). A questo tipo di studi si deve la conoscenza dell’ interno della Terra, soprattutto della Terra Inaccessibile (mantello inferiore e nucleo), avendo permesso di caratterizzare le importanti modifiche nella struttura dei minerali che costituiscono il mantello, ma anche lo stato fisico del nucleo esterno liquido, la sua T di solidificazione e lo stato cristallino del Fe nel nucleo interno. Relativamente alla formazione del nucleo si fa riferimento al magma ocean primordiale ed alle komatiiti. Vengono poi brevemente discussi i meccanismi di fusione parziale del mantello superiore, la genesi dei basalti ed il legame con la geodinamica globale, con esempi direttamente attinenti il vulcanismo recente peri-Siciliano, un sistema condensato che sembra racchiudere in sé molti dei motivi principali enucleati precedentemente.

Rotolo, S.G. (2017). Dal mantello terrestre ai vulcani. Uno sguardo al vulcanismo degli ultimi 2 Ma nel Mediterraneo.. In F. Caradonna (a cura di), Trent’anni di attività della sezione ANISN di Palermo, curricolo verticale e innovazione didattica dal microscopico al macroscopico - Atti del convengno (pp. 111-120). ARACNE [10.4399/97888548994901].

Dal mantello terrestre ai vulcani. Uno sguardo al vulcanismo degli ultimi 2 Ma nel Mediterraneo.

Rotolo, Silvio Giuseppe
Writing – Review & Editing
2017-01-01

Abstract

Gli esperimenti ad alta pressione e temperatura (petrologia sperimentale) sono il mezzo più efficace di cui si dispone per la conoscenza dell’interno della Terra, dalla crosta al nucleo. Gli apparati necessari alla riproduzione delle temperature (comprese tra i 1000 e gli oltre 3500 °C) e pressioni variabili dai 10 kbar agli oltre 3 Mbar (corrispondenti a profondità comprese tra 30 e 5000 km), sono particolarmente sofisticati e sono accoppiati a raffinati metodi di analisi dei prodotti sperimentali (durante e dopo gli esperimenti). A questo tipo di studi si deve la conoscenza dell’ interno della Terra, soprattutto della Terra Inaccessibile (mantello inferiore e nucleo), avendo permesso di caratterizzare le importanti modifiche nella struttura dei minerali che costituiscono il mantello, ma anche lo stato fisico del nucleo esterno liquido, la sua T di solidificazione e lo stato cristallino del Fe nel nucleo interno. Relativamente alla formazione del nucleo si fa riferimento al magma ocean primordiale ed alle komatiiti. Vengono poi brevemente discussi i meccanismi di fusione parziale del mantello superiore, la genesi dei basalti ed il legame con la geodinamica globale, con esempi direttamente attinenti il vulcanismo recente peri-Siciliano, un sistema condensato che sembra racchiudere in sé molti dei motivi principali enucleati precedentemente.
2017
Settore GEO/07 - Petrologia E Petrografia
978-88-548-9949-0
Rotolo, S.G. (2017). Dal mantello terrestre ai vulcani. Uno sguardo al vulcanismo degli ultimi 2 Ma nel Mediterraneo.. In F. Caradonna (a cura di), Trent’anni di attività della sezione ANISN di Palermo, curricolo verticale e innovazione didattica dal microscopico al macroscopico - Atti del convengno (pp. 111-120). ARACNE [10.4399/97888548994901].
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