L'articolo costruisce un quadro sinottico che raffronta l’Arsenale palermitano ad analoghe architetture realizzate in contesti geografici di influenza politico-militare spagnola, in ambito italiano e del Mediterraneo in genere. L’attività cantieristica navale in Sicilia, e la conseguente costruzione dei luoghi deputati a tale scopo, è attestabile sin dall’età greca e fenicio-punica. Parte della flotta romana fu certamente costruita nei navalia della parte orien- tale dell’Isola, nei principali arsenali del tempo come quelli di Messana e Siracusa, dove era reperibile con facilità la materia prima necessaria per la costruzione delle imbarcazioni: gli alberi dei boschi dei Nebrodi, il piombo dei Monti Peloritani, la pece del Ragusano. La città di Messina, in particolare, vantava tradizioni marinare antichissime grazie ad un porto che per secoli ne aveva influenzato lo sviluppo eco- nomico, commerciale e politico. Il saggio pone in evidenza come l'Arsenale di Palermo, in confronto agli arsenali delle principali città del Mediterraneo, presenta delle specificità tipologiche e un accentuato carattere architettonico che lo rende un episodio abbastanza singolare. Dal punto di vista planimetrico la sua organizzazione interna, con il sistema delle campate formanti le quattro navate contornate dai magazzini, appare bloccata e non suscettibile di organici ampliamenti; che del resto sarebbero stati impediti dalla presenza, a breve distanza, di altre costruzioni preesistenti o inopportunamente edificate dopo il 1620. La realizzazione (anche se parziale) del primo livello per un uso comunque distinto e separato da quello dell’arsenale, gli conferiva una anomala facies da palatium non riscontrabile in altri casi. Le sue dimensioni, pari a circa 5500 mq, erano peraltro piuttosto modeste se confrontate con quelle dei principali arsenali italiani ed europei agli inizi del Seicento, che raggiungevano, in genere, ben oltre i diecimila metri quadrati, e presentavano una complessa articolazione di strutture edilizie.

Di Benedetto, G. (2017). L'Arsenale di Palermo in rapporto agli arsenali di Sicilia e del Mediterraneo. In G. Di Benedetto (a cura di), L'Arsenale di Palermo. Vicende costruttive e progetti di riforma (pp. 63-74). Palermo : 40due Edizioni.

L'Arsenale di Palermo in rapporto agli arsenali di Sicilia e del Mediterraneo

Di Benedetto, G.
2017-01-01

Abstract

L'articolo costruisce un quadro sinottico che raffronta l’Arsenale palermitano ad analoghe architetture realizzate in contesti geografici di influenza politico-militare spagnola, in ambito italiano e del Mediterraneo in genere. L’attività cantieristica navale in Sicilia, e la conseguente costruzione dei luoghi deputati a tale scopo, è attestabile sin dall’età greca e fenicio-punica. Parte della flotta romana fu certamente costruita nei navalia della parte orien- tale dell’Isola, nei principali arsenali del tempo come quelli di Messana e Siracusa, dove era reperibile con facilità la materia prima necessaria per la costruzione delle imbarcazioni: gli alberi dei boschi dei Nebrodi, il piombo dei Monti Peloritani, la pece del Ragusano. La città di Messina, in particolare, vantava tradizioni marinare antichissime grazie ad un porto che per secoli ne aveva influenzato lo sviluppo eco- nomico, commerciale e politico. Il saggio pone in evidenza come l'Arsenale di Palermo, in confronto agli arsenali delle principali città del Mediterraneo, presenta delle specificità tipologiche e un accentuato carattere architettonico che lo rende un episodio abbastanza singolare. Dal punto di vista planimetrico la sua organizzazione interna, con il sistema delle campate formanti le quattro navate contornate dai magazzini, appare bloccata e non suscettibile di organici ampliamenti; che del resto sarebbero stati impediti dalla presenza, a breve distanza, di altre costruzioni preesistenti o inopportunamente edificate dopo il 1620. La realizzazione (anche se parziale) del primo livello per un uso comunque distinto e separato da quello dell’arsenale, gli conferiva una anomala facies da palatium non riscontrabile in altri casi. Le sue dimensioni, pari a circa 5500 mq, erano peraltro piuttosto modeste se confrontate con quelle dei principali arsenali italiani ed europei agli inizi del Seicento, che raggiungevano, in genere, ben oltre i diecimila metri quadrati, e presentavano una complessa articolazione di strutture edilizie.
2017
Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E Urbana
Di Benedetto, G. (2017). L'Arsenale di Palermo in rapporto agli arsenali di Sicilia e del Mediterraneo. In G. Di Benedetto (a cura di), L'Arsenale di Palermo. Vicende costruttive e progetti di riforma (pp. 63-74). Palermo : 40due Edizioni.
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