Quando gli alunni stranieri sono cominciati ad arrivare nelle classi delle scuole di Palermo, la loro presenza è stata registrata in città, ma il fenomeno era molto circoscritto e nessuno di noi avrebbe previsto che si sarebbe trasformato nel tempo in un fenomeno rilevante. E' stato presto necessario confrontarsi con i nuovi bisogni degli insegnanti e delle scuole, con un approccio che tenesse insieme la ricerca nel campo della didattica dell’italiano come lingua non materna, la formazione degli insegnanti e le pratiche di insegnamento. Mentre si progettavano e si realizzavano i corsi di formazione in servizio per gli insegnanti delle scuole con alunni stranieri, si sviluppavano tesi di laurea e di dottorato e si rifletteva insieme, docenti di scuola e dell’università, su modelli teorici e pratiche di insegnamento dell’italiano come lingua non materna. Questa modalità operativa ha caratterizzato il gruppo di lavoro che, fra permanenze e cambiamenti, si è strutturato intorno al progetto di affrontare la situazione linguistica che ha mutato la fisionomia della scuola italiana con l’ingresso di alunni di madrelingua non italiana e, più tardi, della società intera, a seguito del fenomeno migratorio. Un fenomeno che, nel tempo, ha mostrato la sua portata epocale e si è andato articolando e modificando non solo nella quantità, ma anche nelle caratteristiche anagrafiche, geografiche e culturali dei migrantiIn questo contributo si ripercorrono le tappe di questa avventura, che si è articolata all’interno di un processo più ampio che ha investito la scuola e la società italiana e di cui, dopo quasi vent’anni, è possibile individuare alcuni snodi significativi, come l’impiego nei documenti relativi alla scuola della formula ‘lingua di scolarizzazione’, che ha sostituito ‘lingua madre’ e ‘lingua straniera’, e il mutamento di prospettiva dall’integrazione nella cultura italiana degli immigrati, attraverso l’abbandono della cultura di provenienza, al riconoscimento della dimensione plurale della società e del suo corrispettivo linguistico, il plurilinguismo.

Mocciaro, E., Arcuri, A., Turrisi, M. (2016). Una marcia in più. Ricerca, didattica e documentazione per la formazione degli insegnanti di italiano L2. In Gruppo di ricerca dell’Atlante Linguistico della Sicilia (a cura di), La linguistica in campo. Scritti per Mari D’Agostino (pp. 41-50). Alessandria : Edizioni Dell'Orso.

Una marcia in più. Ricerca, didattica e documentazione per la formazione degli insegnanti di italiano L2

Mocciaro, Egle;Arcuri, Adriana;Turrisi, Maria Rosa
2016-01-01

Abstract

Quando gli alunni stranieri sono cominciati ad arrivare nelle classi delle scuole di Palermo, la loro presenza è stata registrata in città, ma il fenomeno era molto circoscritto e nessuno di noi avrebbe previsto che si sarebbe trasformato nel tempo in un fenomeno rilevante. E' stato presto necessario confrontarsi con i nuovi bisogni degli insegnanti e delle scuole, con un approccio che tenesse insieme la ricerca nel campo della didattica dell’italiano come lingua non materna, la formazione degli insegnanti e le pratiche di insegnamento. Mentre si progettavano e si realizzavano i corsi di formazione in servizio per gli insegnanti delle scuole con alunni stranieri, si sviluppavano tesi di laurea e di dottorato e si rifletteva insieme, docenti di scuola e dell’università, su modelli teorici e pratiche di insegnamento dell’italiano come lingua non materna. Questa modalità operativa ha caratterizzato il gruppo di lavoro che, fra permanenze e cambiamenti, si è strutturato intorno al progetto di affrontare la situazione linguistica che ha mutato la fisionomia della scuola italiana con l’ingresso di alunni di madrelingua non italiana e, più tardi, della società intera, a seguito del fenomeno migratorio. Un fenomeno che, nel tempo, ha mostrato la sua portata epocale e si è andato articolando e modificando non solo nella quantità, ma anche nelle caratteristiche anagrafiche, geografiche e culturali dei migrantiIn questo contributo si ripercorrono le tappe di questa avventura, che si è articolata all’interno di un processo più ampio che ha investito la scuola e la società italiana e di cui, dopo quasi vent’anni, è possibile individuare alcuni snodi significativi, come l’impiego nei documenti relativi alla scuola della formula ‘lingua di scolarizzazione’, che ha sostituito ‘lingua madre’ e ‘lingua straniera’, e il mutamento di prospettiva dall’integrazione nella cultura italiana degli immigrati, attraverso l’abbandono della cultura di provenienza, al riconoscimento della dimensione plurale della società e del suo corrispettivo linguistico, il plurilinguismo.
2016
Mocciaro, E., Arcuri, A., Turrisi, M. (2016). Una marcia in più. Ricerca, didattica e documentazione per la formazione degli insegnanti di italiano L2. In Gruppo di ricerca dell’Atlante Linguistico della Sicilia (a cura di), La linguistica in campo. Scritti per Mari D’Agostino (pp. 41-50). Alessandria : Edizioni Dell'Orso.
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