La questione del dialogo e della concreta cooperazione tra didattica della L2 e linguistica acquisizionale resta – nella pratica delle classi più che nell’ambito della riflessione teorica – aperta. E resta aperta, se non addirittura problematica, tanto sul piano metodologico (che cosa deve fare un docente per migliorare le capacita naturali di acquisizione?), quanto su quello dei contenuti linguistici che dovrebbero essere parte attiva della competenza del docente (che cosa deve sapere un docente d’italiano come lingua non materna?). L’articolo focalizza l’attenzione sul profilo delle competenze teorico-linguistiche del docente d’italiano come lingua non materna, così come esso è delineato nell’ipotesi formativa del Master di II livello in “Teoria, progettazione e didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera” dell’Università di Palermo. L’idea fondamentale (da anni sostenuta a viva voce da molti esponenti della riflessione didattica e linguistica italiana) è che non sia sufficiente conoscere una lingua per poterla insegnare: è indispensabile possedere una conoscenza complessa della lingua, del modo in cui essa è fatta e del modo in cui essa viene acquisita. Sullo sfondo di questa riflessione, il lavoro affronta il tema della complessita della formazione linguistica del docente d’italiano L2/LS, declinandolo attraverso alcune delle prospettive presenti all’interno dell’area linguistica del Master. Gli insegnamenti che compongono quest’area offrono, infatti, risposte varie – ma tra loro intimamente connesse – alla domanda “che cosa deve sapere un docente d’italiano come lingua non materna?”. Nella prima parte del lavoro, viene fornita una descrizione dei presupposti teorici che informano i diversi insegnamenti linguistici, evidenziando come, pur nella differenza di prospettive e contenuti, essi siano accomunati da un medesimo sfondo teorico complessivamente riferibile ai modelli usage-based. Alla seconda parte dell’intervento è assegnato il compito di descrivere come gli insegnamenti linguistici siano pensati e organizzati all’interno del Master e come essi si connettano non solo tra loro, ma anche con la formazione didattica e con l’esperienza della progettazione e del tirocinio nelle classi.

Mocciaro, E. (2014). Un’idea di lingua: modelli, teorie e prospettive acquisizionali. In A. Arcuri, E. Mocciaro (a cura di), Verso una didattica linguistica riflessiva. Percorsi di formazione iniziale per insegnanti di italiano lingua non materna (pp. 89-108). Palermo : Scuola di Lingua italiana per Stranieri (Strumenti e ricerche 4).

Un’idea di lingua: modelli, teorie e prospettive acquisizionali

Mocciaro, Egle
2014-01-01

Abstract

La questione del dialogo e della concreta cooperazione tra didattica della L2 e linguistica acquisizionale resta – nella pratica delle classi più che nell’ambito della riflessione teorica – aperta. E resta aperta, se non addirittura problematica, tanto sul piano metodologico (che cosa deve fare un docente per migliorare le capacita naturali di acquisizione?), quanto su quello dei contenuti linguistici che dovrebbero essere parte attiva della competenza del docente (che cosa deve sapere un docente d’italiano come lingua non materna?). L’articolo focalizza l’attenzione sul profilo delle competenze teorico-linguistiche del docente d’italiano come lingua non materna, così come esso è delineato nell’ipotesi formativa del Master di II livello in “Teoria, progettazione e didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera” dell’Università di Palermo. L’idea fondamentale (da anni sostenuta a viva voce da molti esponenti della riflessione didattica e linguistica italiana) è che non sia sufficiente conoscere una lingua per poterla insegnare: è indispensabile possedere una conoscenza complessa della lingua, del modo in cui essa è fatta e del modo in cui essa viene acquisita. Sullo sfondo di questa riflessione, il lavoro affronta il tema della complessita della formazione linguistica del docente d’italiano L2/LS, declinandolo attraverso alcune delle prospettive presenti all’interno dell’area linguistica del Master. Gli insegnamenti che compongono quest’area offrono, infatti, risposte varie – ma tra loro intimamente connesse – alla domanda “che cosa deve sapere un docente d’italiano come lingua non materna?”. Nella prima parte del lavoro, viene fornita una descrizione dei presupposti teorici che informano i diversi insegnamenti linguistici, evidenziando come, pur nella differenza di prospettive e contenuti, essi siano accomunati da un medesimo sfondo teorico complessivamente riferibile ai modelli usage-based. Alla seconda parte dell’intervento è assegnato il compito di descrivere come gli insegnamenti linguistici siano pensati e organizzati all’interno del Master e come essi si connettano non solo tra loro, ma anche con la formazione didattica e con l’esperienza della progettazione e del tirocinio nelle classi.
2014
Mocciaro, E. (2014). Un’idea di lingua: modelli, teorie e prospettive acquisizionali. In A. Arcuri, E. Mocciaro (a cura di), Verso una didattica linguistica riflessiva. Percorsi di formazione iniziale per insegnanti di italiano lingua non materna (pp. 89-108). Palermo : Scuola di Lingua italiana per Stranieri (Strumenti e ricerche 4).
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