Il rischio biologico (RB) in ambito sanitario è universalmente riconosciuto per tutti gli operatori sanitari (OS) esposti al contatto con materiale biologico o strumenti medici potenzialmente contaminati da agenti biologici. In Italia, le esposizioni a RB negli OS sono molto frequenti e rappresentano la prima causa di infortunio (40% di tutti gli infortuni denunciati). MATERIALI E METODI: Un’indagine descrittiva retrospettiva degli incidenti a RB è stata condotta presso l’A.O.U.P. “P. Giaccone” di Palermo analizzando le schede di segnalazione degli incidenti pervenute presso l’U.O. di Prevenzione e Sorveglianza delle Infezioni Ospedaliere negli anni 2005-2016. RISULTATI: Sono stati registrati 765 incidenti a RB (range 43-81/anno, media 65) che hanno coinvolto infermieri (35.1%), medici (9.6%), tecnici (8.2%) con una frequenza maggiore nell’area chirurgica (42.1%). Le cause più frequenti sono risultate: prelievo ematico (14.2%), somministrazione di terapie iniettive (11.4%), gestione dei cateteri (10.6%). La modalità di esposizione più frequente è stata la puntura (75.7%), seguita dalla contaminazione muco cutanea (15.8%) e dal taglio (8.1%). Tali risultati sono stati messi in relazione con l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) tra gli OS (64.9% per il camice, 62.7% per i guanti, 18.7% per il filtrante facciale con un trend d’uso crescente negli anni). È stato valutato, inoltre, il volume di attività ospedaliere come i ricoveri ordinari e le prestazioni erogate in relazione alla quantità di personale impiegato. La copertura vaccinale osservata tra gli OS è stata: 79.6% per anti epatite B, 13.0% per antitubercolare, 15,0% per antitetanica e 2.5% per antitifica, con trend crescente negli ultimi anni. Non è stata registrata nessuna sieroconversione. CONCLUSIONI: Negli anni si è registrato un trend negativo (-9.2%) di accadimento d’incidenti a RB in relazione alla diminuzione degli OS in servizio (-12.2%), all’aumento delle prestazioni sanitarie erogate (+39.8% dal 2010) e alla diminuzione dei ricoveri ordinari (–39.1%). I fattori determinanti la riduzione degli incidenti potrebbero essere la continua sensibilizzazione nei reparti alle buone prassi di lavoro, alla pratica delle vaccinazioni, all’uso di adeguati DPI e all’incremento dei programmi di formazione sulla sicurezza aziendale e sulla prevenzione del RB.
Maida, C., Aprea, L., Campisi, F., Cimino, L., Favaro, D., RUSSO FIORINO, G., et al. (2017). Incidenti occupazionali a rischio biologico nell'Azienda Universitaria Ospedaliera Policlinico di Palermo dal 2005 al 2016: indagine descrittiva. In Abstract book.
Incidenti occupazionali a rischio biologico nell'Azienda Universitaria Ospedaliera Policlinico di Palermo dal 2005 al 2016: indagine descrittiva
Maida Carmelo MassimoPrimo
;Aprea Luigi;Campisi Fabio;Cimino Liliana;FAVARO, Dario;RUSSO FIORINO, Giusy;Maniglia Marialuisa;Marchese Valentina;Vitale Francesco;Torregrossa Maria Valeria
2017-01-01
Abstract
Il rischio biologico (RB) in ambito sanitario è universalmente riconosciuto per tutti gli operatori sanitari (OS) esposti al contatto con materiale biologico o strumenti medici potenzialmente contaminati da agenti biologici. In Italia, le esposizioni a RB negli OS sono molto frequenti e rappresentano la prima causa di infortunio (40% di tutti gli infortuni denunciati). MATERIALI E METODI: Un’indagine descrittiva retrospettiva degli incidenti a RB è stata condotta presso l’A.O.U.P. “P. Giaccone” di Palermo analizzando le schede di segnalazione degli incidenti pervenute presso l’U.O. di Prevenzione e Sorveglianza delle Infezioni Ospedaliere negli anni 2005-2016. RISULTATI: Sono stati registrati 765 incidenti a RB (range 43-81/anno, media 65) che hanno coinvolto infermieri (35.1%), medici (9.6%), tecnici (8.2%) con una frequenza maggiore nell’area chirurgica (42.1%). Le cause più frequenti sono risultate: prelievo ematico (14.2%), somministrazione di terapie iniettive (11.4%), gestione dei cateteri (10.6%). La modalità di esposizione più frequente è stata la puntura (75.7%), seguita dalla contaminazione muco cutanea (15.8%) e dal taglio (8.1%). Tali risultati sono stati messi in relazione con l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) tra gli OS (64.9% per il camice, 62.7% per i guanti, 18.7% per il filtrante facciale con un trend d’uso crescente negli anni). È stato valutato, inoltre, il volume di attività ospedaliere come i ricoveri ordinari e le prestazioni erogate in relazione alla quantità di personale impiegato. La copertura vaccinale osservata tra gli OS è stata: 79.6% per anti epatite B, 13.0% per antitubercolare, 15,0% per antitetanica e 2.5% per antitifica, con trend crescente negli ultimi anni. Non è stata registrata nessuna sieroconversione. CONCLUSIONI: Negli anni si è registrato un trend negativo (-9.2%) di accadimento d’incidenti a RB in relazione alla diminuzione degli OS in servizio (-12.2%), all’aumento delle prestazioni sanitarie erogate (+39.8% dal 2010) e alla diminuzione dei ricoveri ordinari (–39.1%). I fattori determinanti la riduzione degli incidenti potrebbero essere la continua sensibilizzazione nei reparti alle buone prassi di lavoro, alla pratica delle vaccinazioni, all’uso di adeguati DPI e all’incremento dei programmi di formazione sulla sicurezza aziendale e sulla prevenzione del RB.File | Dimensione | Formato | |
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