Il saggio ricostruisce i profili soggettivi e oggettivi della tematica relativa alla polizia giudiziaria a partire dall’entrata in vigore della Costituzione che, nell’art. 109, statuisce che <<l’autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria>>, sullo sfondo del nostro panorama normativo e giurisprudenziale, perennemente oscillante tra metodi di conoscenza giudiziale agli antipodi tra loro. In particolare, si esaminano le principali questioni di legittimità costituzionale sollevate con riferimento sia al previgente codice di procedura penale, sia al nuovo codice del 1988, sia a tutte le novelle successive per concludere l’esame alla luce della riforma del giusto processo, attuata prima dal legislatore costituzionale, e, poi, da quello ordinario. Particolare attenzione è dedicata alla giurisprudenza della Corte costituzionale, in un primo momento, orientata a demolire l’impianto accusatorio del codice del 1988 per recuperare a fini probatori il cosiddetto <<sapere investigativo>>, formato dalla polizia giudiziaria e dal pubblico ministero, e poi, dopo la riforma dell’art. 111 della Costituzione, costretta a prendere atto, alla luce del mutato quadro di riferimento costituzionale, del principio del contraddittorio tra le parti nella formazione della prova e del conseguente divieto di attribuire valore probatorio a dichiarazioni raccolte unilateralmente dalla polizia giudiziaria o dal pubblico ministero.

SCAGLIONE, A. (2006). La polizia giudiziaria. In AA.VV. A CURA DI G. CONSO (a cura di), Il diritto processuale penale nella giurisprudenza della Corte costituzionale. (pp. 39-70). NAPOLI : Edizioni scientifiche italiane.

La polizia giudiziaria

SCAGLIONE, Antonio
2006-01-01

Abstract

Il saggio ricostruisce i profili soggettivi e oggettivi della tematica relativa alla polizia giudiziaria a partire dall’entrata in vigore della Costituzione che, nell’art. 109, statuisce che <>, sullo sfondo del nostro panorama normativo e giurisprudenziale, perennemente oscillante tra metodi di conoscenza giudiziale agli antipodi tra loro. In particolare, si esaminano le principali questioni di legittimità costituzionale sollevate con riferimento sia al previgente codice di procedura penale, sia al nuovo codice del 1988, sia a tutte le novelle successive per concludere l’esame alla luce della riforma del giusto processo, attuata prima dal legislatore costituzionale, e, poi, da quello ordinario. Particolare attenzione è dedicata alla giurisprudenza della Corte costituzionale, in un primo momento, orientata a demolire l’impianto accusatorio del codice del 1988 per recuperare a fini probatori il cosiddetto <>, formato dalla polizia giudiziaria e dal pubblico ministero, e poi, dopo la riforma dell’art. 111 della Costituzione, costretta a prendere atto, alla luce del mutato quadro di riferimento costituzionale, del principio del contraddittorio tra le parti nella formazione della prova e del conseguente divieto di attribuire valore probatorio a dichiarazioni raccolte unilateralmente dalla polizia giudiziaria o dal pubblico ministero.
2006
SCAGLIONE, A. (2006). La polizia giudiziaria. In AA.VV. A CURA DI G. CONSO (a cura di), Il diritto processuale penale nella giurisprudenza della Corte costituzionale. (pp. 39-70). NAPOLI : Edizioni scientifiche italiane.
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