Nell’era digitale l’assunto di mutazione e cambiamento sono amplificati dall’accessibilità tramite un click; ma come tramutare tutto ciò in Azione, in Atto che non permetta tanto il mutare quanto il mutarsi di un gesto in fatto reale? Qui l’urbanista diventa strumento di colui che attraverso la propria professionalità tramuta parole su carta in mutAzioni del territorio “a margine”; colui che riesce, pragmaticamente, a ricucire il rapporto fra l’ambiente urbano e quello rurale. Se la parola sopravvivenza, in questi territori, è l’humus da cui ripartire, il termine mutazione ne rappresenta i semi; ma per crescere occorre l’acqua che è rappresentata dallo sviluppo. Il caso studio, quindi, si attesta sul territorio “a margine”: le aree interne della Sicilia. Un territorio in cui l’abbandono delle campagne, lo svuotamento demografico e la desertificazione dei suoli si contrappongono alla varietà di risorse, di prodotti e di patrimonio materiale e immateriale. L’azione da svolgersi che può fungere da catalizzatore è una nuova forma di Turismo, che parta dal basso e da una partecipazione collettiva; contestualizzato nel tessuto urbano, sociale e culturale in cui opera. Una mutAzione del concetto tradizionale di turismo che permetta un reale sviluppo per la sopravvivenza di aree deboli e marginali. Ciò a cui questo scritto fa riferimento sono le esperienze teorico/applicative costruite sulle prassi del “Turismo Relazionale Integrato” (Urbani et al., 2004) e sviluppate secondo un approccio che promuove un’intersezione disciplinare finalizzata ad una alternativa innovativa per uno sviluppo relazionale integrato (Naselli, 2012). Uno sviluppo che sia autoctono e auto-gestito, in cui non sono soltanto gli utenti a Mutare le proprie Azioni - e il proprio modus-operandi - ma è il territorio stesso che diviene oggetto/soggetto di MutAzioni che possano farlo emergere dalla condizione di marginalità per presentarlo in una visione, nuova ed innovativa, che ne rafforzi le specifiche identità, nello stesso tempo paesaggistiche, culturali, produttive e sociali.
Trapani, F., Columba, P., Mingrino, F., Naselli, F. (2016). MutAzione: un approccio innovativo al turismo per lo sviluppo delle aree interne. In AA. VV. (2017), Atti della XIX Conferenza Nazionale SIU. "Cambiamenti. Responsabilità e strumenti per l'urbanistica al servizio del paese", Catania 16-18 giugno 2016 (pp.241-247). Roma Milano : Planum Publisher.
MutAzione: un approccio innovativo al turismo per lo sviluppo delle aree interne
TRAPANI, Ferdinando;COLUMBA, Pietro;
2016-01-01
Abstract
Nell’era digitale l’assunto di mutazione e cambiamento sono amplificati dall’accessibilità tramite un click; ma come tramutare tutto ciò in Azione, in Atto che non permetta tanto il mutare quanto il mutarsi di un gesto in fatto reale? Qui l’urbanista diventa strumento di colui che attraverso la propria professionalità tramuta parole su carta in mutAzioni del territorio “a margine”; colui che riesce, pragmaticamente, a ricucire il rapporto fra l’ambiente urbano e quello rurale. Se la parola sopravvivenza, in questi territori, è l’humus da cui ripartire, il termine mutazione ne rappresenta i semi; ma per crescere occorre l’acqua che è rappresentata dallo sviluppo. Il caso studio, quindi, si attesta sul territorio “a margine”: le aree interne della Sicilia. Un territorio in cui l’abbandono delle campagne, lo svuotamento demografico e la desertificazione dei suoli si contrappongono alla varietà di risorse, di prodotti e di patrimonio materiale e immateriale. L’azione da svolgersi che può fungere da catalizzatore è una nuova forma di Turismo, che parta dal basso e da una partecipazione collettiva; contestualizzato nel tessuto urbano, sociale e culturale in cui opera. Una mutAzione del concetto tradizionale di turismo che permetta un reale sviluppo per la sopravvivenza di aree deboli e marginali. Ciò a cui questo scritto fa riferimento sono le esperienze teorico/applicative costruite sulle prassi del “Turismo Relazionale Integrato” (Urbani et al., 2004) e sviluppate secondo un approccio che promuove un’intersezione disciplinare finalizzata ad una alternativa innovativa per uno sviluppo relazionale integrato (Naselli, 2012). Uno sviluppo che sia autoctono e auto-gestito, in cui non sono soltanto gli utenti a Mutare le proprie Azioni - e il proprio modus-operandi - ma è il territorio stesso che diviene oggetto/soggetto di MutAzioni che possano farlo emergere dalla condizione di marginalità per presentarlo in una visione, nuova ed innovativa, che ne rafforzi le specifiche identità, nello stesso tempo paesaggistiche, culturali, produttive e sociali.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Indice generale volume ed estratto del paper nel workshop 1b: "Ambiente, Agricoltura e Paesaggio.
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