Ancorché vari studiosi se ne professino autentici sostenitori e, particolarmente sensibili alle istanze autonomistiche, ne propugnino un accrescimento in virtù del nuovo status costituzionale, non pare che gli enti locali abbiano acquisito una sufficiente consapevolezza della propria autonomia. La visione sistematica della dottrina ha il merito, finora sottaciuto, di avere palesato la maggiore efficacia di una tutela urbanistica locale in ordine ai valori di contesto, testimonianza materiali di civiltà, che - al pari di quanto avviene nel mondo dei privati, per i quali talora un bene poco pregiato può assumere grande valore affettivo – riescono ad esprimere autenticamente “la filosofia della storia” e ad incrementare la qualità della tutela . In tal senso appare condivisibile il rifiuto opposto nei confronti di una centralizzazione, in chiave pan-culturale, dell’attività amministrativa volta alla tutela dei beni culturali ed ambientali. Certamente, però, occorre essere consapevoli che solo seguendo la via interpretativa proposta risulta possibile scongiurare la disparità di trattamento (e per questa via l’illegittimità dell’azione amministrativa sottostante) conseguente alla mancata previsione di un giusto procedimento vincolistico sotteso alla individuazione di un bene culturale urbanistico. L’autonomia normativa degli enti locali non deve realizzare un deleterio doppione della tutela statale (o regionale) quanto piuttosto dar luogo ad una proficua doppia tutela dei beni culturali, in tal guisa privando di notevole pregio la categoria dei beni culturali “locali”.

IMPASTATO, I. (2008). LA SUSSIDIARIETA' PRESA SUL SERIO: IL CASO DEI BENI CULTURALI "URBANISTICI" TRA TUTELA PARALLELA E SISTEMA MULTIPOLARE INTEGRATO. DIRITTO E SOCIETÀ(3), 379-420.

LA SUSSIDIARIETA' PRESA SUL SERIO: IL CASO DEI BENI CULTURALI "URBANISTICI" TRA TUTELA PARALLELA E SISTEMA MULTIPOLARE INTEGRATO

IMPASTATO, Ignazio
2008-01-01

Abstract

Ancorché vari studiosi se ne professino autentici sostenitori e, particolarmente sensibili alle istanze autonomistiche, ne propugnino un accrescimento in virtù del nuovo status costituzionale, non pare che gli enti locali abbiano acquisito una sufficiente consapevolezza della propria autonomia. La visione sistematica della dottrina ha il merito, finora sottaciuto, di avere palesato la maggiore efficacia di una tutela urbanistica locale in ordine ai valori di contesto, testimonianza materiali di civiltà, che - al pari di quanto avviene nel mondo dei privati, per i quali talora un bene poco pregiato può assumere grande valore affettivo – riescono ad esprimere autenticamente “la filosofia della storia” e ad incrementare la qualità della tutela . In tal senso appare condivisibile il rifiuto opposto nei confronti di una centralizzazione, in chiave pan-culturale, dell’attività amministrativa volta alla tutela dei beni culturali ed ambientali. Certamente, però, occorre essere consapevoli che solo seguendo la via interpretativa proposta risulta possibile scongiurare la disparità di trattamento (e per questa via l’illegittimità dell’azione amministrativa sottostante) conseguente alla mancata previsione di un giusto procedimento vincolistico sotteso alla individuazione di un bene culturale urbanistico. L’autonomia normativa degli enti locali non deve realizzare un deleterio doppione della tutela statale (o regionale) quanto piuttosto dar luogo ad una proficua doppia tutela dei beni culturali, in tal guisa privando di notevole pregio la categoria dei beni culturali “locali”.
2008
Settore IUS/08 - Diritto Costituzionale
Diritto al paesaggio e diritto del paesaggio
LAMPEDUSA
21-23 GIUGNO 2007
IMPASTATO, I. (2008). LA SUSSIDIARIETA' PRESA SUL SERIO: IL CASO DEI BENI CULTURALI "URBANISTICI" TRA TUTELA PARALLELA E SISTEMA MULTIPOLARE INTEGRATO. DIRITTO E SOCIETÀ(3), 379-420.
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