Le fratture del radio distale sono tra i più comuni traumi trattati dagli ortopedici rappresentando quasi un sesto delle fratture osservate al pronto soccorso e il 75% di tutte le fratture dell’arto superiore e sono seconde solo alle fratture di femore nella popolazione anziana. L’età di distribuzione di questo tipo di frattura è tipicamente bimodale con picchi nei giovani e negli anziani al di sopra dei 65 anni d’età. Nel primo caso il meccanismo traumatico è in genere un trauma ad alta energia come un incidente stradale, mentre nel secondo caso è in genere un trauma a bassa energia come una caduta. Sono stati proposti diversi sistemi classificativi per queste fratture. La classica classificazione basata su eponimi è sempre utile ma noi preferiamo affiancarvi quella proposta dall’AO. Il trattamento delle fratture del radio distale è ben documentato in letteratura e in virtù dell’aumento dell’aspettativa di vita un adeguato trattamento è sempre più importante. La decisione circa un trattamento conservativo piuttosto che chirurgico deve essere presa basandosi sul comfort del paziente, sul livello di attività prima del trauma, sullo stadio dell’osteoporosi, sulla stabilità della frattura secondo i criteri di La Fontaine, sulla perdita di una riduzione precedentemente ottenuta, sulla presenza di frattura bilaterale. È comunque importante ricordare che nei pazienti anziani le indicazioni circa il trattamento chirurgico risultano poco chiare e a volte contraddittorie mentre se si prendono in considerazione pazienti giovani in letteratura vi è unanime accordo e consenso.

D’Arienzo, M., Conti, A., D’Arienzo A (2015). Le fratture dell’estremo distale di radio nel paziente over 80. GIORNALE ITALIANO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA, 41(suppl 1), S304-S308.

Le fratture dell’estremo distale di radio nel paziente over 80

D'ARIENZO, Michele;D'ARIENZO, Antonio
2015-01-01

Abstract

Le fratture del radio distale sono tra i più comuni traumi trattati dagli ortopedici rappresentando quasi un sesto delle fratture osservate al pronto soccorso e il 75% di tutte le fratture dell’arto superiore e sono seconde solo alle fratture di femore nella popolazione anziana. L’età di distribuzione di questo tipo di frattura è tipicamente bimodale con picchi nei giovani e negli anziani al di sopra dei 65 anni d’età. Nel primo caso il meccanismo traumatico è in genere un trauma ad alta energia come un incidente stradale, mentre nel secondo caso è in genere un trauma a bassa energia come una caduta. Sono stati proposti diversi sistemi classificativi per queste fratture. La classica classificazione basata su eponimi è sempre utile ma noi preferiamo affiancarvi quella proposta dall’AO. Il trattamento delle fratture del radio distale è ben documentato in letteratura e in virtù dell’aumento dell’aspettativa di vita un adeguato trattamento è sempre più importante. La decisione circa un trattamento conservativo piuttosto che chirurgico deve essere presa basandosi sul comfort del paziente, sul livello di attività prima del trauma, sullo stadio dell’osteoporosi, sulla stabilità della frattura secondo i criteri di La Fontaine, sulla perdita di una riduzione precedentemente ottenuta, sulla presenza di frattura bilaterale. È comunque importante ricordare che nei pazienti anziani le indicazioni circa il trattamento chirurgico risultano poco chiare e a volte contraddittorie mentre se si prendono in considerazione pazienti giovani in letteratura vi è unanime accordo e consenso.
2015
D’Arienzo, M., Conti, A., D’Arienzo A (2015). Le fratture dell’estremo distale di radio nel paziente over 80. GIORNALE ITALIANO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA, 41(suppl 1), S304-S308.
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