Nell’autunno del 2014 la Corte Europea dei Diritti Umani ha emanato due sentenze (Sharifi et al c. Italia e Grecia, n. 16643/09, e Tarakhel c. Svizzera, n. 29217/12), che riguardano entrambe, seppure da diverse angolazioni, il complesso rapporto che intercorre tra lo Stato italiano e il diritto d’asilo. Le due sentenze, più in generale, affrontano la questione del diritto d’asilo, che appare sempre più controversa per il modo in cui essa viene affrontata dai singoli stati membri e dall’Unione europea nel suo complesso. L'articolo inserisce le due sentenze all’interno di un’analisi più complessiva dei cambiamenti geopolitici ed economici che stanno ad oggi ridisegnando il profilo dei profughi in cammino verso il vecchio continente, guardando all’inadeguatezza delle risposte istituzionali messe in atto in materia e alle retoriche che le accompagnano. In questo contesto la Corte di Strasburgo, con le sentenze qui considerate, sembra accentuare la discrasia tra la dimensione immaginata su cui l’Europa ha preteso di costruire la propria identità astratta, e l’agenda politica ed economica che detta le sue priorità concrete.
Sciurba, A. (2015). Chi protegge il diritto d'asilo in Europa? Un confronto tra il recente orientamento giurisprudenziale della Corte di Strasburgo e la narrazione umanitaria delle politiche europee. In Lauso Zagato (a cura di), Introduzione ai diritti di cittadinanza. Quarta Edizione (pp. 189-218). Libreria Editrice Cafoscarina, VENEZIA.
Chi protegge il diritto d'asilo in Europa? Un confronto tra il recente orientamento giurisprudenziale della Corte di Strasburgo e la narrazione umanitaria delle politiche europee
SCIURBA, Alessandra
2015-01-01
Abstract
Nell’autunno del 2014 la Corte Europea dei Diritti Umani ha emanato due sentenze (Sharifi et al c. Italia e Grecia, n. 16643/09, e Tarakhel c. Svizzera, n. 29217/12), che riguardano entrambe, seppure da diverse angolazioni, il complesso rapporto che intercorre tra lo Stato italiano e il diritto d’asilo. Le due sentenze, più in generale, affrontano la questione del diritto d’asilo, che appare sempre più controversa per il modo in cui essa viene affrontata dai singoli stati membri e dall’Unione europea nel suo complesso. L'articolo inserisce le due sentenze all’interno di un’analisi più complessiva dei cambiamenti geopolitici ed economici che stanno ad oggi ridisegnando il profilo dei profughi in cammino verso il vecchio continente, guardando all’inadeguatezza delle risposte istituzionali messe in atto in materia e alle retoriche che le accompagnano. In questo contesto la Corte di Strasburgo, con le sentenze qui considerate, sembra accentuare la discrasia tra la dimensione immaginata su cui l’Europa ha preteso di costruire la propria identità astratta, e l’agenda politica ed economica che detta le sue priorità concrete.File | Dimensione | Formato | |
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