Le intersezioni tra gli assi stradali costituiscono punti particolarmente critici per le condizioni operative della rete viaria, sia sotto il profilo della capacità e dei livelli di servizio, sia sotto quello della sicurezza . Nell’ambito degli interventi “strutturali” di moderazione del traffico stradale e di messa in sicurezza dei nodi ad alto rischio d’incidentalità, sempre più frequentemente si ricorre alla realizzazione di rotatorie. L’impiego estensivo di tale tipologia di intersezione, che si è registrato soprattutto nel corso dell’ultimo decennio, deriva, in primo luogo, da numerosi vantaggi che contraddistinguono le rotatorie rispetto ad equivalenti schemi tradizionali (intersezioni regolamentate con Stop, con impianti semaforici, ecc.) tra cui il modesto numero dei punti di conflitto e la riduzione delle velocità di approccio e di manovra. Tra le varianti geometriche di rotatorie, risulta di particolare interesse una nuova tipologia di intersezione, denominata turbo rotatoria, contraddistinta da una conformazione a turbina dell’isola centrale e delle corsie anulari e dalla separazione fisica delle corsie di marcia - ottenuta per mezzo di cordoli istallati agli ingressi, alle uscite e lungo la carreggiata anulare - che offre condizioni di sicurezza potenzialmente più elevate rispetto a quelle ottenibili con schemi geometrici convenzionali, e, in talune condizioni di traffico, anche maggiori valori di capacità. Inoltre, la conversione di una rotatoria convenzionale già in esercizio, o di una rotonda, in una rotatoria con schema a turbina, a fronte di un modesto investimento economico, può generare rilevanti benefici sulla sicurezza degli utenti, con particolare riguardo ai pedoni e ai ciclisti (“utenti deboli”), in ragione del modesto numero di punti di conflitto tra le traiettorie veicolari e della ridotta velocità di percorrenza dell’anello. Alla luce di tali considerazioni nella presente memoria si propone un caso studio riguardante la riqualificazione geometrico - funzionale della rotonda di Piazza Einstein, lungo la Circonvallazione di Palermo (incrocio tra viale Regione Siciliana e via Leonardo da Vinci). L’intervento prevede la canalizzazione delle correnti di traffico afferenti al nodo in corsie specializzate all’uopo predisposte, sfruttando il principio di funzionamento delle turbo rotatorie. In base alle analisi svolte, è possibile affermare che le modifiche proposte, qualora fossero effettivamente realizzate, determinerebbero un incremento della capacità dell’intersezione e, allo stesso tempo, la riduzione dei ritardi e della lunghezza delle code.
GUERRIERI, M. (2010). Soluzioni innovative per le intersezioni stradali: un caso di turborotatorie. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? “Homo Movens”, La sicurezza stradale: Uomo, Veicolo, Infrastruttura. Organizzazione e regolazione per un sistema complesso.
Soluzioni innovative per le intersezioni stradali: un caso di turborotatorie
GUERRIERI, Marco
2010-01-01
Abstract
Le intersezioni tra gli assi stradali costituiscono punti particolarmente critici per le condizioni operative della rete viaria, sia sotto il profilo della capacità e dei livelli di servizio, sia sotto quello della sicurezza . Nell’ambito degli interventi “strutturali” di moderazione del traffico stradale e di messa in sicurezza dei nodi ad alto rischio d’incidentalità, sempre più frequentemente si ricorre alla realizzazione di rotatorie. L’impiego estensivo di tale tipologia di intersezione, che si è registrato soprattutto nel corso dell’ultimo decennio, deriva, in primo luogo, da numerosi vantaggi che contraddistinguono le rotatorie rispetto ad equivalenti schemi tradizionali (intersezioni regolamentate con Stop, con impianti semaforici, ecc.) tra cui il modesto numero dei punti di conflitto e la riduzione delle velocità di approccio e di manovra. Tra le varianti geometriche di rotatorie, risulta di particolare interesse una nuova tipologia di intersezione, denominata turbo rotatoria, contraddistinta da una conformazione a turbina dell’isola centrale e delle corsie anulari e dalla separazione fisica delle corsie di marcia - ottenuta per mezzo di cordoli istallati agli ingressi, alle uscite e lungo la carreggiata anulare - che offre condizioni di sicurezza potenzialmente più elevate rispetto a quelle ottenibili con schemi geometrici convenzionali, e, in talune condizioni di traffico, anche maggiori valori di capacità. Inoltre, la conversione di una rotatoria convenzionale già in esercizio, o di una rotonda, in una rotatoria con schema a turbina, a fronte di un modesto investimento economico, può generare rilevanti benefici sulla sicurezza degli utenti, con particolare riguardo ai pedoni e ai ciclisti (“utenti deboli”), in ragione del modesto numero di punti di conflitto tra le traiettorie veicolari e della ridotta velocità di percorrenza dell’anello. Alla luce di tali considerazioni nella presente memoria si propone un caso studio riguardante la riqualificazione geometrico - funzionale della rotonda di Piazza Einstein, lungo la Circonvallazione di Palermo (incrocio tra viale Regione Siciliana e via Leonardo da Vinci). L’intervento prevede la canalizzazione delle correnti di traffico afferenti al nodo in corsie specializzate all’uopo predisposte, sfruttando il principio di funzionamento delle turbo rotatorie. In base alle analisi svolte, è possibile affermare che le modifiche proposte, qualora fossero effettivamente realizzate, determinerebbero un incremento della capacità dell’intersezione e, allo stesso tempo, la riduzione dei ritardi e della lunghezza delle code.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.