Da alcuni decenni ormai, le pratiche di (ri)appropriazione e riconversione temporanea a fini “pubblici” di aree in disuso hanno fatto emergere esperienze interessanti, nelle principali città europee (e non solo) e in maniera significativa in alcune tra le più importanti città italiane. Un rinnovato interesse per questi temi ha dato vita, in particolare negli ultimi anni, a una serie di analisi teoriche oggi di riferimento per il dibattito internazionale. In questo contesto sembra oggi più che mai necessario introdurre autori e riferimenti internazionali per legittimare un confronto accademico su temi di pianificazione radicale come quello che riguarda il “diritto all’appropriazione” (Lefebvre) permettendo di spostare il confronto da argomentazioni di ‘primo ordine’ relative ad una dimensione empirico/pratica ad argomentazione di ‘secondo ordine’ di tipo riflessivo/normativo (Fisher, Forester, 1993). Oggi, teorie sul “Diritto alla città” (Lefebvre, 1968), “Cittadinanza insorgente” (Holston, 2009) e “Città ribelli” (Harvey, 2012), riaprono il dibattito sulla necessità di definire ‘visioni plurali’ su temi quali (ri)appropriazione, occupazione, e “autogestione” temporanea di spazi pubblici urbani.
Rossini, L. (2014). Il dibattito internazionale e la (ri)appropriazione locale del confronto sugli spazi autonomi. PLANUM.
Il dibattito internazionale e la (ri)appropriazione locale del confronto sugli spazi autonomi
ROSSINI, Luisa
2014-01-01
Abstract
Da alcuni decenni ormai, le pratiche di (ri)appropriazione e riconversione temporanea a fini “pubblici” di aree in disuso hanno fatto emergere esperienze interessanti, nelle principali città europee (e non solo) e in maniera significativa in alcune tra le più importanti città italiane. Un rinnovato interesse per questi temi ha dato vita, in particolare negli ultimi anni, a una serie di analisi teoriche oggi di riferimento per il dibattito internazionale. In questo contesto sembra oggi più che mai necessario introdurre autori e riferimenti internazionali per legittimare un confronto accademico su temi di pianificazione radicale come quello che riguarda il “diritto all’appropriazione” (Lefebvre) permettendo di spostare il confronto da argomentazioni di ‘primo ordine’ relative ad una dimensione empirico/pratica ad argomentazione di ‘secondo ordine’ di tipo riflessivo/normativo (Fisher, Forester, 1993). Oggi, teorie sul “Diritto alla città” (Lefebvre, 1968), “Cittadinanza insorgente” (Holston, 2009) e “Città ribelli” (Harvey, 2012), riaprono il dibattito sulla necessità di definire ‘visioni plurali’ su temi quali (ri)appropriazione, occupazione, e “autogestione” temporanea di spazi pubblici urbani.File | Dimensione | Formato | |
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