Il sospetto che la straordinaria e inusuale documentazione prodotta in occasione del terremoto palermitano del 1726 – ben quattro relazioni a stampa pubblicate dal Senato della città nell’arco di qualche mese e diverse rappresentazioni planimetriche, tra incisioni, carte manoscritte e oli, riportanti i danni provocati dal sisma – celasse in realtà le trame di una calcolata strategia politica richiedeva una nuova e più obbiettiva indagine sulla vicenda da condursi attraverso la raccolta e il riordino del ricco patrimonio di fonti conservato negli archivi palermitani. Da tale riesame critico è affiorata così la storia di un profondo contrasto e di un durissimo braccio di ferro tra i due istituti amministrativi più importanti della città, il Senato di Palermo e il Tribunale del Real Patrimonio che ha consentito di ricostruire la dinamica degli avvenimenti e di comprendere correttamente il senso di così numerosi e incisivi strumenti di comunicazione. In questo nuovo quadro interpretativo l’aspetto che riveste maggiore interesse sul piano storico e scientifico è costituito dalle rappresentazioni planimetriche della città prodotte in occasione del tragico evento: risulta essere infatti la prima volta, nella storia della sismologia non solo siciliana, che si fa ricorso al supporto cartografico non solo per localizzare con precisione topografica i danni ma soprattutto per illustrarne le cause che li avevano provocati. Di queste, è la carta manoscritta redatta un mese dopo il sisma da Domenico Campolo, principale artefice dell’operazione cartografica, che offre il maggior contributo in termini di innovazione e di contenuto scientifico; con essa l’autore, attraverso una singolare elaborazione grafica degli effetti di un terremoto sulle strutture edilizie letti in relazione alla consistenza e alla stabilità dei terreni di fondazione, denunciava la stretta dipendenza tra la natura geologica del suolo e l’entità dei danni provocati, fornendo così un inedito modello di rappresentazione analitica e un archetipo della moderna cartografia sismica.

CASAMENTO, A. (2004). Il terremoto di Palermo del 1726 e le rappresentazioni cartografiche di Domenico Campolo. In AA.VV. (a cura di), Il tesoro delle città (pp. 115-126, tavv.V-VI). ROMA : Edizioni Kappa.

Il terremoto di Palermo del 1726 e le rappresentazioni cartografiche di Domenico Campolo

CASAMENTO, Aldo
2004-01-01

Abstract

Il sospetto che la straordinaria e inusuale documentazione prodotta in occasione del terremoto palermitano del 1726 – ben quattro relazioni a stampa pubblicate dal Senato della città nell’arco di qualche mese e diverse rappresentazioni planimetriche, tra incisioni, carte manoscritte e oli, riportanti i danni provocati dal sisma – celasse in realtà le trame di una calcolata strategia politica richiedeva una nuova e più obbiettiva indagine sulla vicenda da condursi attraverso la raccolta e il riordino del ricco patrimonio di fonti conservato negli archivi palermitani. Da tale riesame critico è affiorata così la storia di un profondo contrasto e di un durissimo braccio di ferro tra i due istituti amministrativi più importanti della città, il Senato di Palermo e il Tribunale del Real Patrimonio che ha consentito di ricostruire la dinamica degli avvenimenti e di comprendere correttamente il senso di così numerosi e incisivi strumenti di comunicazione. In questo nuovo quadro interpretativo l’aspetto che riveste maggiore interesse sul piano storico e scientifico è costituito dalle rappresentazioni planimetriche della città prodotte in occasione del tragico evento: risulta essere infatti la prima volta, nella storia della sismologia non solo siciliana, che si fa ricorso al supporto cartografico non solo per localizzare con precisione topografica i danni ma soprattutto per illustrarne le cause che li avevano provocati. Di queste, è la carta manoscritta redatta un mese dopo il sisma da Domenico Campolo, principale artefice dell’operazione cartografica, che offre il maggior contributo in termini di innovazione e di contenuto scientifico; con essa l’autore, attraverso una singolare elaborazione grafica degli effetti di un terremoto sulle strutture edilizie letti in relazione alla consistenza e alla stabilità dei terreni di fondazione, denunciava la stretta dipendenza tra la natura geologica del suolo e l’entità dei danni provocati, fornendo così un inedito modello di rappresentazione analitica e un archetipo della moderna cartografia sismica.
2004
CASAMENTO, A. (2004). Il terremoto di Palermo del 1726 e le rappresentazioni cartografiche di Domenico Campolo. In AA.VV. (a cura di), Il tesoro delle città (pp. 115-126, tavv.V-VI). ROMA : Edizioni Kappa.
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